Mondo Ricette

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    1. A proposito di piccoli incidenti domestici, uno dei più frequenti è la scottatura. Magari afferrando una teglia calda o stirando capita di farsi delle piccole scottature ma non sempre si ha a disposizione un unguento. In questo caso ti consiglio di passare immediatamente la piccola scottatura sotto l'acqua fredda e di applicarvi un albume freddissimo montato a neve con due cucchiai di olio d'oliva. Si deve ripetere l'operazione più volte al giorno.

    2. Può succedere di farsi male e crearsi delle piccole ferite che necessitano di essere disinfettate. Ma se, per caso, non abbiamo a disposizione il disinfettante che cosa si può fare? Esiste un antibatterico naturale che può essere usato in caso di emergenza in attesa di procurarsene uno in farmacia: il succo di limone.

    3. Se hai la cattiva abitudine di mangiarti le unghie, saprai quanto questa pratica possa essere dannosa per le nostra dita. Nel caso più banale si possono formare delle piccole ferite ma a volte si può creare.
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    Per l’Alfa Romeo, la nuova 33 Stradale è più di una semplice auto. Perché è un manifesto di quello che saranno le Alfa del domani. Un modello per pochissimi (solo 33) che unisce il passato al futuro con un vestito firmato Touring Superleggera, destinato a entrare nella storia. E che è già sold out, nonostante il prezzo (non confermato ufficialmente) ben oltre il milione di euro. La supercar, che sarà proposta sia in versione a benzina, sia elettrica, è solo il primo assaggio delle capacità del marchio del Biscione: il marchio ha infatti inaugurato la Bottega (un gruppo di designer, ingegneri e storici) che hanno dato vita, confrontandosi con i clienti, alla nuova sportiva. Proprio come si faceva un tempo. E come (probabilmente) si farà anche in futuro con nuove few-off.

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    DESIGN, LA BELLEZZA NECESSARIA
    Come spiega Alejandro Mesonero-Romanos, capo del design dell’Alfa Romeo, la nuova 33 Stradale è "un vero e proprio manifesto di bellezza essenziale: poche linee, sensuali e allo stesso tempo potenti capaci di suscitare desiderio e forti emozioni". I richiami alla prima 33 Stradale sono molto marcati, ma lo stile della vettura è estremamente moderno, con dettagli sinuosi affiancati da parti più aggressive, a cominciare dal posteriore. Davanti, oltre al nuovo scudetto Alfa Romeo tridimensionale ricavato nei listelli di fibra di carbonio (a richiesta si può avere anche il classico Trilobo) si notano alcuni lineamenti della 33/2, come la "V" che caratterizza il cofano. I fari integrano delle prese d’aria che separano i flussi indirizzandoli verso il radiatore, mentre uno splitter di fibra di carbonio lavora con il fondo piatto per garantire, insieme a tutti gli altri dettagli aerodinamici, un Cx di 0,375. Lateralmente si possono ritrovare i lineamenti del modello originale: la nuova 33 Stradale, però, risulta molto più lunga dell’antenata e presenta delle grandi prese d’aria dietro le portiere (con apertura a elitra, come la progenitrice) per il raffreddamento degli intercooler ancora più accentuate. Sul retro si può notare con più facilità il lavoro svolto dai tecnici a livello aerodinamico, con il "vestito" della vettura che termina nella parte alta scoprendo l’enorme estrattore di fibra di carbonio che lavora con il fondo piatto. I fanali tondi, infine, sono una drastica evoluzione degli originali.

    LE PERSONALIZZAZIONI
    I clienti hanno a disposizione tre tinte esclusive ispirate alla 33 Stradale originale: il Rosso Alfa pastello, il Rosso Villa d’Este e il Blu Reale, oltre a una particolare livrea bianca e rossa ispirata al modello da gara degli anni 60. Pure le finiture di fibra di carbonio a vista possono essere personalizzate, così come le configurazioni delle prese d’aria e della calandra frontale, classica o tridimensionale. La scritta posteriore Alfa Romeo può essere dorata, nera o argentata, così come i cerchi Tributo da 20" che, a richiesta, diventano anche bicolori. Le pinze freno sono disponibili in giallo, rosso o nero, mentre il terminale di scarico può avere una finitura nera oppure in cromo satinato.

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    INTERNI
    L’impostazione minimalista scelta per gli interni si ispira al passato ed è votata alla bella guida. Il volante non ha alcun tasto integrato (dietro ci sono solo i due paddle del cambio) e la plancia è molto pulita, con tutti i dettagli tecnologici che si concentrano nella parte bassa, vicino al tunnel centrale, fatta eccezione per il display Lcd del quadro strumenti. Altri comandi sono stati ricavati nella parte centrale del tetto, come negli abitacoli degli aerei. In generale, i clienti possono scegliere due differenti stili: Tributo e Alfa Corse. Come si può intuire dal nome, il primo omaggia il modello originale ed è caratterizzato da parti d’alluminio (volante compreso) e da rivestimenti di pelle Poltrona Frau bicolore biscotto e ardesia su plancia, sedili (regolabili elettricamente), pannelli portiere e tunnel centrale. A richiesta si possono avere anche interni nelle tinte rosso e nero, oppure blu e ardesia. Parallelamente, la versione Alfa Corse propone un ambiente più sportivo, con inserti di fibra di carbonio e rivestimenti di Alcantara e pelle in varie tonalità. I designer hanno scelto di posizionare molto in basso l’infotainment retrattile (comune a quello degli ultimi modelli dei brand ex FCA) e di lasciare molto pulite le linee della plancia, così da ricordare il modello originale. Sul tunnel centrale, davanti ai selettori, è riportato il numero di telaio della vettura, anch’esso ispirato al passato: le prime tre lettere, ZAR, sono quelle identificative del marchio, le cinque cifre successive (10533) fanno riferimento alla famiglia Tipo 33 e le ultime otto identificano l’esemplare con tutti i suoi dettagli, che sono riportati anche su una targa montata nel vano motore.

    MOTORE
    Dietro l’abitacolo della 33 Stradale troviamo un V6 biturbobenzina di 3.0 litri montato, ovviamente, in posizione centrale longitudinale. Non c'è parentela con il 2.9 delle Quadrifoglio e la potenza è nettamente superiore: 620 CV. Al propulsore è abbinato un cambio automatico doppia frizione con trazione posteriore e differenziale elettronico a slittamento limitato. Le modalità di guida disponibili, selezionabili mediante gli interruttori presenti sul tunnel centrale, sono due: Strada e Pista. La prima è quella che viene selezionata automaticamente all’avviamento della vettura ed è pensata per la guida di tutti i giorni, con un’erogazione regolare, sospensioni morbide, cambiate fluide, una reattività facile da gestire e delle valvole di scarico che si aprono solo sopra i 5.000 giri/min. Scegliendo la modalità Pista, invece, si sblocca tutto il potenziale della nuova 33 Stradale: massima reattività, sospensioni più rigide, cambiate fulminee e valvole di scarico sempre aperte. In Pista si può anche disattivare il controllo di stabilità e avviare la procedura Partenza Veloce tramite il tasto Quadrifoglio per massimizzare l’accelerazione contenendo lo slittamento delle ruote posteriori.

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    L'ELETTRICA
    I clienti della 33 Stradale hanno potuto anche sceglierla con un powertrain elettrico. In questo caso, la sportiva ha a disposizione una potenza complessiva di 750 CV che la renderà l’Alfa Romeo Stradale più potente della storia. La trazione è integrale e l’autonomia stimata è di 450 km nel ciclo Wltp. Per il momento il Biscione non ha fornito ulteriori dettagli e non ha specificato nemmeno la capacità della batteria.

    PRESTAZIONI
    Il numero 3 è al centro del progetto, non solo per il nome ma anche per le prestazioni. Per la versione a benzina, la Casa dichiara infatti uno 0-100 km/h in meno di tre secondi, mentre la velocità massima è di 333 km/h. Le prestazioni in frenata sono elevatissime: secondo la Casa, per fermarsi da 100 km/h bastano meno di 33 metri. Altro dettaglio degno di interesse: l’affinamento del setup della vettura sarà svolto in collaborazione con il pilota del team Alfa Romeo di Formula 1 Valtteri Bottas, così da creare un’esperienza di guida da auto da pista anche nell’uso quotidiano. Per quel che riguarda la variante elettrica, invece, non ci sono ancora dati ufficiali.

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    TECNICA
    Alla base della 33 Stradale, come anticipato, c’è una monoscocca di fibra di carbonio con telai anteriore e posteriore d’alluminio. Le sospensioni sono a doppio quadrilatero su entrambi gli assi, hanno molle elicoidali e ammortizzatori attivi a controllo elettronico. Come su altri modelli Alfa Romeo, i tecnici hanno optato per un asse di sterzo semi-virtuale con servosterzo elettrico: questa soluzione consente un buon confort di guida, ma soprattutto un’elevata precisione e prestazioni elevate. La ridotta altezza da terra ha portato gli ingegneri a sviluppare anche un sollevatore idraulico dell’avantreno, utile per superare ostacoli come dossi o rampe di garage interrati: tramite il comando Assetto sulla console centrale è così possibile alzare il muso dell’auto di 50 millimetri fino a una velocità massima di 40 km/h. L’impianto frenante, di tipo brake-by-wire, è stato sviluppato ad hoc dalla Brembo con dischi carboceramici abbinati a pinze monoblocco d’alluminio a sei pistoncini all’anteriore e a quattro al posteriore. Particolare attenzione è stata riposta anche nella progettazione della struttura del tetto: è di carbonio e alluminio, con apposite cerniere per le porte (con cornici di carbonio) con apertura a farfalla. Per ridurre il peso, il lunotto posteriore è di policarbonato.

    LA BOTTEGA
    I primi contatti tra i clienti della nuova 33 e il team Alfa Romeo sono avvenuti al Gran Premio d’Italia dello scorso anno (l'auto sarà presente a Monza anche quest'anno nel weekend della Formula 1), con gli acquirenti che sono stati coinvolti nelle varie fasi di realizzazione della vettura. A occuparsi del progetto è stato il nuovo reparto Bottega, composto da specialisti guidati dall’amministratore delegato del marchio, Jean-Philippe Imparato. Onorando il passato, la Sala del Consiglio del Museo di Arese (dove nel 1967 è stato approvato il progetto 33 Stradale) è diventata la nuova sede della Bottega: qui sono stati raccolti i desideri di ogni cliente. Dopo aver ricevuto l'ok del comitato 33 (presieduto da Imparato e composto dai responsabili dei dipartimenti Design, Heritage, Museo di Arese, Prodotto, Progetti Strategici, Marketing, Comunicazione e Motorsport), le richieste sono state quindi trasferite al reparto Ingegneria, che ne ha valutato la fattibilità.

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    Ecco come raffreddare il pc: scopri i trucchi per il fisso ed il portatile che non intaccheranno l’hardware.

    Come raffreddare il pc è una delle domande che con l’arrivo della bella stagione ci si pone più spesso. A causa del caldo, infatti, capita spesso di trovarsi davanti ad una macchina che non funziona correttamente o che produce un rumore a tratti preoccupanti. Per fortuna, esistono delle soluzioni che si possono mettere in pratica senza troppi problemi. Scopriamo insieme le più semplici ed efficaci.

    Come raffreddare il pc fisso senza danneggiarlo
    Quando ci si trova davanti ad un pc che con il caldo sembra rallentare troppo, si spegne all’improvviso o emette un forte rumore, il problema potrebbe essere dovuto al surriscaldamento.
    Quando ciò avviene, si rende necessario il raffreddamento del pc che può avvenire in modi diversi.
    La prima cosa da fare è quella di salvare tutto e spegnerlo in modo da evitare che il calore aumenti provocando danni alla macchina.
    Fatto ciò, se si ha urgenza di tornare ad usarlo, si può optare per smontare il case e pulirlo con delicatezza dalla polvere. Questa, infatti, può appesantire le ventole impedendogli di girare correttamente.
    Qualora il problema non dovesse risolversi si può optare per acquistare una ventola aggiuntiva da inserire all’interno del case. Farlo non è difficile e sul web ci sono diversi video tutorial che mostrano come farlo senza danneggiare il proprio computer.

    Le soluzioni per i pc portatili

    Quando il problema è quello di raffreddare il pc portatile, le tecniche da mettere in atto sono solitamente meno casalinghe. Si tratta infatti di un dispositivo che non si può smontare.
    Certo, anche in questo caso si può cercare di eliminare ogni residuo di polvere provando a pulire per bene il pc e ad aspirare quella che si nasconde sotto i tasti,
    Un altro metodo per raffreddare il portatile può essere quello di sollevarlo dal piano sul quale si tiene e appoggiarlo su qualcosa di più piccolo (più o meno grande quanto uno smartphone) che ne lasci quanta più base possibile scoperta. Una piccola scatola (purché stabile) potrebbe essere la soluzione perfetta.
    E se questi rimedi non bastassero? In commercio, esistono delle basi di raffreddamento sulle quali andrà appoggiato il pc portatile in modo da mantenerlo fresco e da raffreddarlo velocemene.
    Infine, sia per il fisso che per il portatile, esistono programmi appositi che aiutano a farli lavorare meglio e a ridurre il calore sprigionato. Stratagemmi non risolutivi ma che uniti al resto possono rendere l’estate meno difficile da sopportare.


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    Da qualche tempo a questa parte, la friggitrice ad aria è entrata nelle case degli italiani. L’elettrodomestico consente di cucinare ogni tipo di alimento, ma va igienizzato ad ogni utilizzo. Vediamo come pulire l’airfryer senza correre rischi.
    La friggitrice ad aria, come tutti gli altri elettrodomestici, deve essere pulita e igienizzata con attenzione. Non è soltanto una questione di sicurezza alimentare, ne va anche dell’efficienza dell’apparecchio. Oltre ad acquistare un prodotto di buona qualità, quindi, è bene ricordarsi che una corretta manutenzione è fondamentale. Fatta questa breve ma doverosa premessa, vediamo come pulire la friggitrice ad aria. Fortunatamente, tutte le airfryer sono dotate di un cestello estraibile, che qualche volta può anche essere messo in lavastoviglie. Non è soltanto questo, però, l’elemento dell’elettrodomestico che va lavato.

    Innanzitutto, dovete aspettare che la friggitrice si sia completamente raffreddata. Questa indicazione vale anche per il cestello. Dopo l’utilizzo, basta pulirlo con acqua calda e detersivo per i piatti. Anche se con l’airfryer si utilizza poco olio, può accadere che presenti delle incrostazioni. In casi come questi è consigliato lasciare in ammollo il cestello in acqua calda e sapone per almeno 30 minuti. Trascorso questo tempo, lavate e asciugate. Volendo, al posto del sapone, potete anche utilizzare l’aceto. Per quanto riguarda l’unità principale, invece, vi basterà usare un panno morbido e umido, ricordandovi di asciugarla per bene.

    Friggitrice ad aria: occhio alla resistenza

    Dopo aver visto come pulire la friggitrice ad aria, veniamo alla parte più delicata dell’elettrodomestico: la resistenza. Quest’ultima, durante la cottura, riceve tutti gli schizzi degli alimenti, per cui va igienizzata accuratamente. Quando l’elettrodomestico è freddo, togliete il cestello e ribaltate l’airfryer. Mettete un po’ d’aceto e di succo di limone su una spugna inumidita e pulite pian piano la resistenza. Infine, asciugate alla perfezione.

    Per eliminare tutti gli odori dalla friggitrice ad aria, invece, utilizzate un limone. Tagliatelo a metà e sfregatelo all’interno del cestello. Lasciate agire per trenta minuti e poi sciacquate con acqua e asciugate con cura. Se questa soluzione non basta, mettete sul fondo del cestello privo di griglia un rimedio composto da una parte di aceto e cinque di acqua. Accendete l’elettrodomestico a 180-200°C e lasciate cuocere fino a quando il liquido non sarà completamente evaporato.
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    Vi siete spesso chiesti come eliminare i ragni dalla vostra casa o dal vostro giardino senza ricorrere all’utilizzo di pesticidi chimici? Questi spesso sono tossici, dannosi per l’ambiente e per la salute di persone e altri animali domestici. Ma a tutto c’è rimedio… naturale.

    Esistono dei modi decisamente più green per sbarazzarsi dei ragni che infestano la nostra abitazione: possiamo utilizzare dei pesticidi naturali fatti in casa oppure alcuni rimedi che arrivano direttamente dalla tradizione delle nostra nonne. Ecco quali sono.

    Eliminare i ragni da casa: ecco i migliori rimedi naturali

    • Oli essenziali. Uno dei migliori rimedi naturali per far sloggiare i ragni dalla nostra abitazione è creare un flacone a base di oli essenziali. Il suo odore molto forte allontanerà questi insetti. Per creare questo insetticida naturale, si fa un miscuglio a base di olio di Neem, menta piperita, tea tree oil e acqua. Bastano cinque gocce di ogni tipo di olio, il tutto diluito in mezzo litro di acqua. Inserite il tutto in un flacone spray e spruzzatelo nelle zone interessate. Sarà miracoloso!

    Come togliere i ragni da casa?
    • Acqua e limone. Un altro metodo per far scomparire i ragni che infettano gli angoli più bui e meno visibili della nostra casa è, inoltre a quello citato in precedenza, è una soluzione a base di acqua, limone, bicarbonato e un altro olio a vostro piacere con un’aroma molto intenso, come quello alla lavanda o agli agrumi. La chiave di tutto è il forte odore, che farà andare via i ragni: una sorte di repellente naturale.

    Per fare una pulizia ancora più completa, è consigliabile pulire spesso con una scopa, normale o anche allungabile per raggiungere i posti più impervi, le ragnatele, poi anche spolverare e pulire almeno una volta a settimana le diverse stanze per evitare che gli aracnidi possano (ri)trovare il loro habitat naturale.



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    Edited by Supergolosone - 17/9/2023, 09:20
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    Due versioni, (Red) e La Prima, un solo motore (elettrico) e un listino prezzi semplificato all'osso: la nuova Fiat 600e è arrivata sul mercato italiano. Dopo l'annuncio del prezzo d'attacco, inferiore di quasi 2 mila euro rispetto a quello della sorella Jeep Avenger, dal Lingotto sono arrivati i listini completi della B-Suv italiana: li abbiamo analizzati, ecco tutto quello che c'è da sapere.

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    I NUMERI: DALLE DIMENSIONI AI MOTORI
    La nuova Fiat 600e ha dimensioni da vera B-Suv, con una lunghezza di 4.171 millimetri, una larghezza di 1.781 mm (1.981 con gli specchietti) e un'altezza di 1.523 mm (a cui si aggiungono 54 mm di antenna). Il passo è di 2.562 mm con un'altezza da terra di 199 mm e sbalzi di 846 mm all'anteriore e di 763 mm al posteriore. Al suo interno possono trovare spazio fino a cinque persone, mentre il bagagliaio ha un volume minimo di 360 litri, ma abbattendo gli schienali dei sedili posteriori si arriva a 1.231 litri dichiarati. L'assetto prevede sospensioni anteriori indipendenti di tipo MacPherson e un ponte torcente al posteriore; il peso dichiarato è di 1.520 chili, di cui 339 dovuti alla batteria agli ioni di litio da 54 kWh (51 netti). Gli accumulatori alimentano un motore elettrico anteriore da 156 CV e 260 Nm che consente alla Fiat 600e di scattare da 0 a 100 km/h in 9 secondi netti: la velocità massima è limitata a 150 km/h, mentre l'autonomia media dichiarata spazia dai 409 ai 406 km (604-591 km nel ciclo urbano), a seconda che si scelgano, rispettivamente, cerchi da 16 o da 18 pollici. Per la carica è previsto un sistema di bordo a 11 kW per la corrente alternata (si fa il pieno in 5 ore e 45 minuti), ma sfruttando le colonnine rapide si può caricare a 100 kW, passando da 20 all'80% dell'autonomia in 27 minuti.

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    FIAT 600E (RED)
    In attesa dell'arrivo della già annunciata versione con motori ibridi a benzina, la nuova 600 viene proposta con un prezzo d'attacco di 35.950 euro, a cui vanno sommati 1.100 euro di messa su strada. L'attuale modello d'ingresso gamma è la Fiat 600e (Red), riconoscibile per via di specifiche colorazioni pastello (nero, bianco o rosso), per gli interni di tessuto e per i cerchi di alluminio da 16". Pur essendo un modello d'accesso, la (Red) ha un allestimento molto completo: la dotazione di serie comprende accessori come il quadro strumenti digitale da 7", l'infotainment da 10,25", il climatizzatore automatico, la frenata automatica d'emergenza, sei airbag e i fari a Led. Non mancano quattro speaker, prese Usb (tipo A e C), sensori luci e pioggia, alzacristalli elettrici, sistema keyless (solo per l'avviamento), sensori di parcheggio, cruise control con Intelligent Speed Assist, rilevatore della stanchezza del conducente, volante rivestito di "tecno pelle", divano posteriore abbattibile con frazionamento 60/40, bracciolo anteriore, illuminazione interna a Led, specchietti regolabili elettricamente e la copertura magnetica "pad cover" firmata Mopar per il vano del tunnel centrale. Il sedile guidatore è regolabile a sei vie, due in più rispetto a quello passeggero: entrambi hanno tasche posteriori ricavate negli schienali e sono rivestiti di materiale riciclato.

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    FIAT 600E LA PRIMA
    Al vertice dell'attuale gamma si posiziona la Fiat 600e La Prima, una serie di lancio che ricalca quella già vista per modelli come la 500e. Il prezzo è di 40.950 euro (più 1.100 euro di messa su strada), ma l'allestimento è molto più ricco e comprende accessori come la guida assistita di livello 2, i cerchi di lega da 18", i rivestimenti interni di "tecno pelle" color avorio e il navigatore satellitare. Tra le altre dotazioni previste ci sono la piattaforma di ricarica wireless per smartphone, sei speaker, presa Usb per la seconda fila, avviamento senza chiave, abbaglianti automatici, apertura elettrica del portellone, tappetini di velluto, piano bagagli regolabile, sedili anteriori riscaldabili e massaggianti, specchietto interno fotocromatico, retrovisori esterni riscaldabili e richiudibili elettricamente, cristalli posteriori oscurati, antenna "shark" in tinta carrozzeria, dettagli cromati e videocamera di retromarcia. A differenziare La Prima dalla (Red), però, sono anche gli Adas: sulla top di gamma sono proposti di serie il cruise control adattivo, il mantenimento della corsia, i sensori di parcheggio laterali e l'avviso angoli bui.

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    FIAT 600E, GLI OPTIONAL: SI SCEGLIE SOLO IL COLORE
    Come anticipato da Olivier François, a partire dalla nuova 600 la Fiat non farà più auto grigie. La B-Suv è infatti proposta in sette differenti tonalità che distinguono anche l'allestimento: le tre verniciature pastello sono riservate alla (Red), mentre le quattro metallizzate sono selezionabili solo sulle La Prima. Proprio i colori sono l'unico optional attualmente disponibile a listino per l'elettrica torinese. Sulla Fiat 600e (Red) il colore di serie proposto senza sovrapprezzo è il Rosso, ma aggiungendo 700 euro la si può avere in Nero o Bianco. La Fiat 600e La Prima, invece, è caratterizzata da una carrozzeria verniciata in Arancio Sole d'Italia, con i clienti che possono scegliere, sempre aggiungendo 700 euro, le tinte Verde Mare d'Italia, Sabbia Terra d'Italia e Azzurro Cielo d'Italia.

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    La Lamborghini entra ufficialmente nell'era dell'elettrico alla Monterey Car Week. In California, infatti la Casa del Toro ha presentato la Lanzador, una concept che anticipa concretamente la EV di serie che vedremo nel 2028.

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    IL PRIMO PASSO VERSO L'ELETTRICO
    La quarta Lamborghini affiancherà in futuro la Revuelto, la Urus e l'erede della Huracán: nel 2024 saranno tutte dotate di powertrain ibrido plug-in, mentre la Urus avrà nel 2029 una sostituta a batteria, che affiancherà la versione di serie della concept svelata in California. La Lanzador è quindi il primo passo concreto per lo sviluppo della nuova fase della strategia Direzione Cor Tauri ed è anche la prima di un segmento inedito che la stessa Lamborghini ha battezzato Ultra GT, dove esperienza di guida e fruibilità d'uso avranno un ruolo chiave.

    DESIGN
    La Lanzador ha le forme di una coupé a ruote alte, ma senza sconfinare nel mondo delle Suv. È una crossover estrema, che bilancia la luce a terra e i passaruota allargati con cerchi da 23" con la linea di cintura molto elevata e il tetto dal limitato sviluppo in altezza: il risultato è un veicolo alto 1,5 metri (13 centimetri in meno della Urus) che mantiene un aspetto grintoso e dinamico. Le linee tese e l'impostazione dell'intero frontale sono un richiamo agli stilemi che ormai fanno parte del Dna del marchio, ma le proporzioni sono completamente inedite e rappresentano in sostanza un collegamento tra le biposto estreme e la stessa Urus. il Centro Stile si è ispirato alle prime 350 e 400 GT per recuperare lo spirito originale del Toro, rielaborando il concetto di Gran Turismo nella visione del nuovo millennio e per la vettura è stato creato anche un colore unico chiamato Azzurro Abissale.

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    INTERNI
    Lo spazio a bordo è una delle priorità della Lanzador, che grazie al powertrain elettrico può contare sia sul portellone posteriore sia su un vano aggiuntivo anteriore. Regolando i sedili posteriori è possibile dare priorità a passeggeri o bagagli e i progettisti si sono spinti fino a soluzioni che permettono di trasportare le attrezzature sportive senza dover fissare accessori sul tetto. Il posto guida è da supersportiva, mentre la console centrale a forma di Y riprende uno degli elementi chiave del design Lambo e non manca il "tamburo" con comandi fisici per la regolazione dei parametri di gestione della vettura. I passeggeri ricevono le informazioni attraverso pannelli digitali a scomparsa, inoltre tutto l'abitacolo è stato rifinito con materiali sostenibili Made in Italy come lana, nylon, plastica riciclata, pelle conciata con criteri eco-friendly e carbonio riciclato.

    TECNICA
    Sotto pelle troveremo una piattaforma sviluppata in collaborazione con gli altri marchi premium del gruppo Volkswagen, ma per ora non sono emersi indizi sul powertrain (potrebbe trattarsi dell'atteso Ppe). Sappiamo soltanto che la Lanzador adotta un motore elettrico per asse e la trazione integrale avrà una forte prevalenza sul posteriore in funzione della dinamica di guida, mentre sul fronte batteria si parla genericamente di "grande autonomia" senza rinunciare a prestazioni in linea con lo spirito del marchio. Non sono stati diffusi per ora dati tecnici di sorta.

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    I SEGRETI DEL SOFTWARE
    Le sinergie interne con le cugine Porsche e Bentley hanno imposto un approccio nuovo alla messa a punto. Per definire il carattere della vettura sarà quindi fondamentale lavorare sui software di controllo della dinamica di guida e del powertrain: la Lamborghini punterà proprio sui raffinati algoritmi di gestione per garantire ai clienti la giusta dose di emozioni secondo parametri totalmente nuovi rispetto al passato. Il guidatore potrà scegliere le classiche modalità di guida oppure regolare individualmente l'aerodinamica attiva, il sistema Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata (LDVI) con un numero ancora maggiore di sensori, la distribuzione della coppia, le sospensioni attive pneumatiche con asse posteriore sterzante e il Wheelspin Control, che gestisce la coppia erogata su ogni singola ruota per migliorare il comportamento in curva.

    AERODINAMICA ATTIVA
    Partendo dall'esperienza compiuta con il sistema ALA della Huracán Performance e della Aventador SVJ, i tecnici Lamborghini hanno sviluppato un nuovo sistema di controllo attivo dell'aerodinamica, che su un'elettrica riveste un ruolo ancora cruciale, impattando sia sulle prestazioni sia sull'autonomia. È possibile quindi controllare lo splitter anteriore, le prese d'aria di raffreddamento per freni e batterie, l'S-Duct anteriore e il diffusore posteriore. Anche i cerchi di lega presentano un profilo aerodinamico dedicato, inoltre gli air curtain anteriori riducono la pressione nei passaruota e le prese d'aria sulle fiancate indirizzano i flussi verso il diffusore. Per il momento, la Lamborghini parla di due impostazioni principali denominate Downforce ed Efficient, che regolano la vettura ai due opposti per offrire massime prestazioni oppure una maggiore efficienza.

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    L'alimentazione fa la differenza, non solo per la salute fisica, ma anche per gli stati d'animo. Se infatti la dieta è povera, aumentano le esplosioni di rabbia e diminuisce l'autocontrollo. Al contrario, i cibi appropriati riducono il nervosismo ed aumentano il benessere psicologico.

    Il meccanismo e messo in luce da una ricerca dall'Università di Cambridge e dal CNR di Catanzaro, diretta dal dottor Luca Passamonti e pubblicata da " Biological Psychiatry".

    Secondo la squadra anglo-italiana, la chiave è nel nutriente triptofano. Esso è stimolo fondamentale per la serotonina, ormone gestore della felicità percepita e della voglia di stare con gli altri. L'insufficienza di triptofano genera carenza di serotonina, e successivamente crisi di stress e manifestazione di rabbia.

    Al fine di provarlo, gli esperti hanno lavorato con due diversi gruppi di volontari in due momenti diversi. In un primo tempo, un gruppo di volontari ha consumato un pasto povero di triptofano. Poi tali persone hanno osservato fotografie, mentre il loro cervello veniva osservato.

    La stessa cosa è avvenuta con un secondo gruppo, nutrito però con cibi ricchi di triptofano.

    Come spiegano gli scienziati, nel primo caso i bassi livelli di serotonina hanno fatto si che le aree del cervello legate alle emozioni interferissero con quelle legate alla razionalità. Ciò rendeva il soggetto più propenso a tensioni, manifestate con rabbia e nervosismo.

    Al contrario, nel secondo caso i livelli di serotonina mantenevano saldo il controllo razionale e la conseguente regolazione delle emozioni.

    I nutrizionisti ricordano come la dose ottimale di triptofano è 350 mg/giorno. Questo può essere fornito da vari cibi: in primis, cioccolato, ma anche formaggio, noci, pesce (, merluzzo, tonno, alici e caviale) formaggi, maiale, vitello, pollo e tacchino, avena, noci, arachidi e cacao amaro.

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    Un gruppo di ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine ha individuato il meccanismo che sta all'origine della sclerosi laterale amiotrofica, malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso comunemente conosciuta sotto l’acronimo di Sla. La causa della malattia starebbe in un difetto nel modo in cui le cellule nervose del cervello riciclano le proteine che dovrebbero costituire la propria struttura.
    In questo modo sarà possibile mettere a punto una terapia adeguata che non sia un semplice palliativo e che regolino il percorso delle proteine nel sistema nervoso. I risultati dello studio dei ricercatori americani sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
    L’articolo spiega come la malattia sembri essere causata da una disfunzione del sistema di riciclaggio cellulare. In pratica le cellule cerebrali non riescono più a riparare i loro eventuali malfunzionamenti e cominciano a danneggiarsi.

    I calciatori colpiti dalla Sla
    La sclerosi laterale amiotrofica colpisce circa 350mila persone in tutto il mondo, di ogni età, ed almeno la metà dei pazienti muoiono entro tre anni dalla sua manifestazione. La Sla è anche nota per la sua maggiore incidenza nel mondo dei giocatori di calcio (secondo gli ultimi calcoli ben 24 volte superiore al resto della popolazione). Tra i calciatori colpiti dalla malattia si ricordano in particolare Stefano Borgonovo

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    Dimenticate la classica posizione “fetale”, tutti raggomitolati come gatti. Non fa per voi. Così come non sembrano essere ottimali nemmeno la posizione laterale o quella “ad aquilotto” (stesi sulla pancia, con le braccia intorno al cuscino). Per riposare bene e vivere meglio si deve dormire sulla schiena!

    Nel sonno, dunque, non sono solo importanti le otto ore necessarie per la nostra salute ma anche come ci si dispone a dormire. Sdraiarsi sulla schiena è meglio perchè così si previene il dolore alla schiena e al collo, riduce il reflusso di acido gastrico e persino le rughe!! Tutto questo perché la posizione supina vi fa riposare di più, riducendo al minimo le contratture, ed è una posizione neutrale facile da assumere per l’intera colonna vertebrale.

    I problemi, però, sorgono se avete difficoltà respiratorie e di russamento, perchè stando supini le aggravate. Inoltre, a lungo andare questa posizione può affaticare i muscoli di schiena e collo e infine … non scordiamo che quando si dorme non si è coscienti di sé e non si può mantenere la stessa posizione per tutta la notte. Quindi, inevitabilmente, cambierete e magari il giorno dopo vi ritroverete su un fianco o contro il muro laterale. Ma cercando di addormentarvi tutte le sere sulla schiena, comunque avrete già aiutato il vostro corpo a godere … per qualche ora … di una situazione rilassante e salutare.

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    L’ansia è un disturbo provocato dalla mancata comunicazione tra le aree cerebrali dell’emisfero destro. Questa scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Psychological.

    L’ansia è un termine generico per indicare diversi disturbi che provocano nervosismo, paura, apprensione e preoccupazione. Questo disagio, solitamente, influenza il comportamento e si può manifestare con sintomi fisici reali. Una semplice e lieve ansia può dare un senso di inquietudine mentre uno forte stato può risultare estremamente debilitante e avere un impatto importante sulla vita quotidiana.

    La gente spesso può sperimentare uno stato generale di preoccupazione o di paura prima di affrontare qualcosa di impegnativo come un test, un esame, un colloquio di lavoro, l’attesa di un figlio. Naturalmente questi sentimenti sono giustificati e considerati del tutto nella norma.

    L’ansia diventa un problema da non sottovalutare nel momento in cui questi sentimenti interferiscono con la capacità di una persona di condurre una vita normale.

    Secondo un recente studio condotto da diversi esperti in materia, tra cui l’IRCCS Medea di San Vito al Tagliamento e le Università di Udine e Verona, e pubblicato sulla rivista scientifica Psychological si affermerebbe che l’ansia è causata dal mancato dialogo tra le aree dell’emisfero destro del cervello.

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    Per il Dottor Rosario Porzio (in foto) ‘gli acidi grassi polinsaturi del pesce sono dei veri toccasana’, ’cosi’ mangiare pesce piu’ volte alla settimana appare proprio come un elisir di lunga vita’, suggerisce il nostro consulente.

    Un recente report pubblicato sulla rivista scientifica ‘American Journal of Clinical Nutrition’, confermerebbe che mangiare spesso pesce, puo’ aiutare a prevenire l’ictus.
    A sostenerlo gli scienziati del ‘Karolinska Institutet’ di Stoccolma che hanno analizzato un campione di 35 mila donne per 10 anni per carpire gli effetti sulla salute di alcuni alimenti. Risultato, a sentire gli svedesi: “chi mangiava pesce almeno 3 volte la settimana era protetta dall’ictus. Le loro probabilità di subire l’evento erano di oltre il 15% inferiore rispetto a quelle di chi lo consumava solo sporadicamente”.

    Andrea Ghiselli, ricercatore dell’INRAN (Istituto nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione) di Roma sostiene: “resta valido il messaggio di mangiare pesce per proteggersi dalla malattie circolatorie del cuore e del cervello. Non è una novità, ma un’indicazione che va sempre ribadita”.

    Il pesce infatti contiene gli omega 3 che sono molto salutari in quanto innalzano i livelli di colesterolo HDL nel sangue (colesterolo buono) abbassando quello LDL (colesterolo cattivo).

    Per chi non riesce a mangiare pesce in maniera costante il dottor Porzio consiglia l’assunzione da 1 a 3 grammi di un integratore di Omega 3 magari affiancato da un integratore di Vitamina E, Omega 6 e Omega 9.

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    Torna a essere l’Hermès amato dalle donne di tutte le età. Classico, atemporale, ma con quel guizzo che lo rende moderno e inconfondibile. E lo conferma il fatto che in pedana tre modelle sono over 50. Tra queste: l’ex indossatrice Bambou Gainsbourg (ultima moglie del mitico Serge di «Je t’aime moi non plus»).

    Christophe Lemaire, alla sua terza collezione per il marchio simbolo del lusso, disegna un guardaroba a cavallo fra Francia e Argentina, per una «gaucha» parigina che ama poncho sfrangiati, gilet di pelliccia rasata e mantelle double. Scaldata da ampie mantelle e impeccabili trench grigio fumo; avvolta in morbide tuniche di daino ocra. Mai un orlo sopra il ginocchio. La nuova lunghezza è a metà polpaccio.

    La borsa Kelly rivisitata non c’è. In compenso ecco una valigetta 24 ore a tracolla, con intarsi di cuoio. Per manager iper raffinate. Tante le bluse candide da accostare sia a scamiciati di nappa nera, sia a calzoni gaucho infilati negli stivali. «Non c’è niente di più chic di una donna in camicia bianca e pantaloni tagliati alla perfezione - sostiene Lemaire - i capi di Hermès devono accompagnare la personalità di chi li indossa non viceversa».

    Le stampe sono minute, punteggiate di geometrie e fantini. Oppure ingigantiscono i bastoni da passeggio allineati sulle tuniche di seta. La pelle abbonda, e non solo da Hermès. Compare su quasi tutte le passerelle, abbinata a materiali tecnologici, pizzo e lana.

    Post punk
    Nell’azzeccata visione post punk di Costume National, la pelle nera è declinata con portabilità nei blazer a pannelli sovrapposti, nei giubbotti fusi alla maglia, nei pantaloni skinny. Ennio Capasa cita una giovane Marianne Faithfull con larghi feltri, rende omaggio all’estetica magica noir di Tim Burton. Tinte buie, tagli precisi come rasoiate per una moda concettuale fatta di asimmetrie, dove la giacca si sdoppia con la marsina e il paltò classico si sfoglia su un fianco. Per seduzioni mai banali.

    Maschile al femminile
    Céline rinuncia alla sfilatona, presenta in atelier su appuntamento due mini défilé lampo con 22 uscite. La stilista Phoebe Philo è incinta di 8 mesi, non se la sentiva di affrontare un mega show, ma non snobba gli aficionados. Col suo bel pancione si nasconde dietro le quinte, gongola quandogli applausi salutano i cappotti over, di taglio maschile, blu, bianchi e fragola con martingale di cuoio, portati con grandi pantaloni tagliati alla caviglia. Chic senza esagerazioni.

    Casalinghitudine
    «Arredate» per uscire. Da Kenzo Humberto Leon e Carol Lim hanno spiato le donne nelle loro case. Risultato: i decori di frutta scippati alle tovaglie cerate finiscono sui trench. La fantasia delle piastrelle e le venature del marmo diventano stampe. Tutto su capi scomponibili. «Grazie una zip il cappotto si trasforma in giubbotto e gonna. In questo modo paghi uno e prendi tre», spiegano. Economico.

    Caccia grossa
    La collezione John Galliano disegnata da Bill Gaytten torna a graffiare come ai vecchi tempi, è «gallianesca» al 100 per cento. Va in scena il lusso equestre in un crescendo di toilette sopra le righe, con cappelli piumati grandi come dischi a 33 giri, giganti cappe incrostate di cristalli, vestaglie da boudoir trasparentissime e short sposati a calze autoreggenti. Molto inglese fine 800, nel dna del marchio.

    Effetti speciali
    «Steam stretch», ovvero come gli abiti prendono forma con una passata di ferro al vapore. La dimostrazione pratica in passerella da Miyake. Una spruzzata e voilà restringersi a misura vestiti, tailleur, bomber. Tutti in materiali naturali elasticizzati, frutto di programmazione al computer. Nessun problema se lavandoli si slabbrano. Hanno memoria, tornano sempre come prima. Una gran comodità
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    Oltre a essere caldo, comodo e soffice il pile potrebbe essere dannoso per gli oceani. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista “Science” condotto da ricercatori di sei continenti diversi che hanno riscontrato che l’80% delle particelle plastiche presenti nella sabbia provengono da questo tessuto.

    In ogni lavaggio, infatti, si disperdono circa duemila fibre di poliestere e acrilico di cui è composto il pile, che finiscono negli scarichi e infine nelle acque di tutto il mondo. Sono questi i filamenti sintetici ritrovati dagli studiosi nei campioni prelevati da 18 spiagge diverse e presenti in numero maggiore sulle coste di aree ad alta densità abitativa.

    “L’esistenza di questi componenti in ambienti marini non è una novità assoluta, ma è la prima volta che la questione viene esaminata su scala globale” ha detto Mark Browne, scienziato ambientale dell’University College di Dublino. La loro presenza così massiccia potrebbe contaminare i normali equilibri ambientali degli oceani con conseguenze sulla flora e la fauna dei fondali.

    Ma quali siano i reali effetti che le fibre di pile provocherebbero sulla vita marina, non è dato ancora saperlo. Perché la ricerca, come afferma Christopher Reddy, chimico ambientale del Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts, non è completa. Questo non toglie che i ricercatori siano convinti della dannosità del tessuto e della necessità di trovare nuove tecniche di produzione.

    Angela Nitti
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    Carciofi alla griglia

     
    Ingredienti per 4 persone
    4 carciofi romani
    1 spicchio di aglio
    prezzemolo
    1 limone
    50 ml di olio extravergine d'oliva
    sale
    pepe in grani
     
    Preparazione
    Lavate i carciofi e mondateli,eliminando le foglie esterne più dure.Poi tagliate a metà per il lungo,togliete le eventuali barbe interne e strofinate ogni pezzo con mezzo limone tagliato,scottateli infine in acqua bollente leggermente salata. Preparate un condimento emulsionando l'olio con un pizzico di sale e una manciata di pepe,il succo dell'altro mezzo limone e un battuto di aglio e prezzemolo. Scolate bene i carciofi e aprite le foglie interne inserendo il condimento al prezzemolo,infine lasciate riposare i carciofi per almeno mezz'ora,conservando la marinata in eccesso.Tarscorso questo tempo cuoceteli all griglia da entrambe le parti,avendo cura di spennellarli di tanto in tanto con la marinata rimasta.servite i carciofi ancora caldi...
     

    @Mondoricette Forum

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