Se vestire e sedurre è una questione di pelle. Hermès

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    MESTOLO AVANZATO

    Group
    Administrator
    Posts
    3,646
    Location
    Lombardia

    Status
    Anonymous
    Torna a essere l’Hermès amato dalle donne di tutte le età. Classico, atemporale, ma con quel guizzo che lo rende moderno e inconfondibile. E lo conferma il fatto che in pedana tre modelle sono over 50. Tra queste: l’ex indossatrice Bambou Gainsbourg (ultima moglie del mitico Serge di «Je t’aime moi non plus»).

    Christophe Lemaire, alla sua terza collezione per il marchio simbolo del lusso, disegna un guardaroba a cavallo fra Francia e Argentina, per una «gaucha» parigina che ama poncho sfrangiati, gilet di pelliccia rasata e mantelle double. Scaldata da ampie mantelle e impeccabili trench grigio fumo; avvolta in morbide tuniche di daino ocra. Mai un orlo sopra il ginocchio. La nuova lunghezza è a metà polpaccio.

    La borsa Kelly rivisitata non c’è. In compenso ecco una valigetta 24 ore a tracolla, con intarsi di cuoio. Per manager iper raffinate. Tante le bluse candide da accostare sia a scamiciati di nappa nera, sia a calzoni gaucho infilati negli stivali. «Non c’è niente di più chic di una donna in camicia bianca e pantaloni tagliati alla perfezione - sostiene Lemaire - i capi di Hermès devono accompagnare la personalità di chi li indossa non viceversa».

    Le stampe sono minute, punteggiate di geometrie e fantini. Oppure ingigantiscono i bastoni da passeggio allineati sulle tuniche di seta. La pelle abbonda, e non solo da Hermès. Compare su quasi tutte le passerelle, abbinata a materiali tecnologici, pizzo e lana.

    Post punk
    Nell’azzeccata visione post punk di Costume National, la pelle nera è declinata con portabilità nei blazer a pannelli sovrapposti, nei giubbotti fusi alla maglia, nei pantaloni skinny. Ennio Capasa cita una giovane Marianne Faithfull con larghi feltri, rende omaggio all’estetica magica noir di Tim Burton. Tinte buie, tagli precisi come rasoiate per una moda concettuale fatta di asimmetrie, dove la giacca si sdoppia con la marsina e il paltò classico si sfoglia su un fianco. Per seduzioni mai banali.

    Maschile al femminile
    Céline rinuncia alla sfilatona, presenta in atelier su appuntamento due mini défilé lampo con 22 uscite. La stilista Phoebe Philo è incinta di 8 mesi, non se la sentiva di affrontare un mega show, ma non snobba gli aficionados. Col suo bel pancione si nasconde dietro le quinte, gongola quandogli applausi salutano i cappotti over, di taglio maschile, blu, bianchi e fragola con martingale di cuoio, portati con grandi pantaloni tagliati alla caviglia. Chic senza esagerazioni.

    Casalinghitudine
    «Arredate» per uscire. Da Kenzo Humberto Leon e Carol Lim hanno spiato le donne nelle loro case. Risultato: i decori di frutta scippati alle tovaglie cerate finiscono sui trench. La fantasia delle piastrelle e le venature del marmo diventano stampe. Tutto su capi scomponibili. «Grazie una zip il cappotto si trasforma in giubbotto e gonna. In questo modo paghi uno e prendi tre», spiegano. Economico.

    Caccia grossa
    La collezione John Galliano disegnata da Bill Gaytten torna a graffiare come ai vecchi tempi, è «gallianesca» al 100 per cento. Va in scena il lusso equestre in un crescendo di toilette sopra le righe, con cappelli piumati grandi come dischi a 33 giri, giganti cappe incrostate di cristalli, vestaglie da boudoir trasparentissime e short sposati a calze autoreggenti. Molto inglese fine 800, nel dna del marchio.

    Effetti speciali
    «Steam stretch», ovvero come gli abiti prendono forma con una passata di ferro al vapore. La dimostrazione pratica in passerella da Miyake. Una spruzzata e voilà restringersi a misura vestiti, tailleur, bomber. Tutti in materiali naturali elasticizzati, frutto di programmazione al computer. Nessun problema se lavandoli si slabbrano. Hanno memoria, tornano sempre come prima. Una gran comodità
     
    Top
    .
0 replies since 30/7/2023, 17:22   30 views
  Share  
.