Nuova 33 Stradale, orgoglio italiano

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    MESTOLO AVANZATO

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    Per l’Alfa Romeo, la nuova 33 Stradale è più di una semplice auto. Perché è un manifesto di quello che saranno le Alfa del domani. Un modello per pochissimi (solo 33) che unisce il passato al futuro con un vestito firmato Touring Superleggera, destinato a entrare nella storia. E che è già sold out, nonostante il prezzo (non confermato ufficialmente) ben oltre il milione di euro. La supercar, che sarà proposta sia in versione a benzina, sia elettrica, è solo il primo assaggio delle capacità del marchio del Biscione: il marchio ha infatti inaugurato la Bottega (un gruppo di designer, ingegneri e storici) che hanno dato vita, confrontandosi con i clienti, alla nuova sportiva. Proprio come si faceva un tempo. E come (probabilmente) si farà anche in futuro con nuove few-off.

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    DESIGN, LA BELLEZZA NECESSARIA
    Come spiega Alejandro Mesonero-Romanos, capo del design dell’Alfa Romeo, la nuova 33 Stradale è "un vero e proprio manifesto di bellezza essenziale: poche linee, sensuali e allo stesso tempo potenti capaci di suscitare desiderio e forti emozioni". I richiami alla prima 33 Stradale sono molto marcati, ma lo stile della vettura è estremamente moderno, con dettagli sinuosi affiancati da parti più aggressive, a cominciare dal posteriore. Davanti, oltre al nuovo scudetto Alfa Romeo tridimensionale ricavato nei listelli di fibra di carbonio (a richiesta si può avere anche il classico Trilobo) si notano alcuni lineamenti della 33/2, come la "V" che caratterizza il cofano. I fari integrano delle prese d’aria che separano i flussi indirizzandoli verso il radiatore, mentre uno splitter di fibra di carbonio lavora con il fondo piatto per garantire, insieme a tutti gli altri dettagli aerodinamici, un Cx di 0,375. Lateralmente si possono ritrovare i lineamenti del modello originale: la nuova 33 Stradale, però, risulta molto più lunga dell’antenata e presenta delle grandi prese d’aria dietro le portiere (con apertura a elitra, come la progenitrice) per il raffreddamento degli intercooler ancora più accentuate. Sul retro si può notare con più facilità il lavoro svolto dai tecnici a livello aerodinamico, con il "vestito" della vettura che termina nella parte alta scoprendo l’enorme estrattore di fibra di carbonio che lavora con il fondo piatto. I fanali tondi, infine, sono una drastica evoluzione degli originali.

    LE PERSONALIZZAZIONI
    I clienti hanno a disposizione tre tinte esclusive ispirate alla 33 Stradale originale: il Rosso Alfa pastello, il Rosso Villa d’Este e il Blu Reale, oltre a una particolare livrea bianca e rossa ispirata al modello da gara degli anni 60. Pure le finiture di fibra di carbonio a vista possono essere personalizzate, così come le configurazioni delle prese d’aria e della calandra frontale, classica o tridimensionale. La scritta posteriore Alfa Romeo può essere dorata, nera o argentata, così come i cerchi Tributo da 20" che, a richiesta, diventano anche bicolori. Le pinze freno sono disponibili in giallo, rosso o nero, mentre il terminale di scarico può avere una finitura nera oppure in cromo satinato.

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    INTERNI
    L’impostazione minimalista scelta per gli interni si ispira al passato ed è votata alla bella guida. Il volante non ha alcun tasto integrato (dietro ci sono solo i due paddle del cambio) e la plancia è molto pulita, con tutti i dettagli tecnologici che si concentrano nella parte bassa, vicino al tunnel centrale, fatta eccezione per il display Lcd del quadro strumenti. Altri comandi sono stati ricavati nella parte centrale del tetto, come negli abitacoli degli aerei. In generale, i clienti possono scegliere due differenti stili: Tributo e Alfa Corse. Come si può intuire dal nome, il primo omaggia il modello originale ed è caratterizzato da parti d’alluminio (volante compreso) e da rivestimenti di pelle Poltrona Frau bicolore biscotto e ardesia su plancia, sedili (regolabili elettricamente), pannelli portiere e tunnel centrale. A richiesta si possono avere anche interni nelle tinte rosso e nero, oppure blu e ardesia. Parallelamente, la versione Alfa Corse propone un ambiente più sportivo, con inserti di fibra di carbonio e rivestimenti di Alcantara e pelle in varie tonalità. I designer hanno scelto di posizionare molto in basso l’infotainment retrattile (comune a quello degli ultimi modelli dei brand ex FCA) e di lasciare molto pulite le linee della plancia, così da ricordare il modello originale. Sul tunnel centrale, davanti ai selettori, è riportato il numero di telaio della vettura, anch’esso ispirato al passato: le prime tre lettere, ZAR, sono quelle identificative del marchio, le cinque cifre successive (10533) fanno riferimento alla famiglia Tipo 33 e le ultime otto identificano l’esemplare con tutti i suoi dettagli, che sono riportati anche su una targa montata nel vano motore.

    MOTORE
    Dietro l’abitacolo della 33 Stradale troviamo un V6 biturbobenzina di 3.0 litri montato, ovviamente, in posizione centrale longitudinale. Non c'è parentela con il 2.9 delle Quadrifoglio e la potenza è nettamente superiore: 620 CV. Al propulsore è abbinato un cambio automatico doppia frizione con trazione posteriore e differenziale elettronico a slittamento limitato. Le modalità di guida disponibili, selezionabili mediante gli interruttori presenti sul tunnel centrale, sono due: Strada e Pista. La prima è quella che viene selezionata automaticamente all’avviamento della vettura ed è pensata per la guida di tutti i giorni, con un’erogazione regolare, sospensioni morbide, cambiate fluide, una reattività facile da gestire e delle valvole di scarico che si aprono solo sopra i 5.000 giri/min. Scegliendo la modalità Pista, invece, si sblocca tutto il potenziale della nuova 33 Stradale: massima reattività, sospensioni più rigide, cambiate fulminee e valvole di scarico sempre aperte. In Pista si può anche disattivare il controllo di stabilità e avviare la procedura Partenza Veloce tramite il tasto Quadrifoglio per massimizzare l’accelerazione contenendo lo slittamento delle ruote posteriori.

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    L'ELETTRICA
    I clienti della 33 Stradale hanno potuto anche sceglierla con un powertrain elettrico. In questo caso, la sportiva ha a disposizione una potenza complessiva di 750 CV che la renderà l’Alfa Romeo Stradale più potente della storia. La trazione è integrale e l’autonomia stimata è di 450 km nel ciclo Wltp. Per il momento il Biscione non ha fornito ulteriori dettagli e non ha specificato nemmeno la capacità della batteria.

    PRESTAZIONI
    Il numero 3 è al centro del progetto, non solo per il nome ma anche per le prestazioni. Per la versione a benzina, la Casa dichiara infatti uno 0-100 km/h in meno di tre secondi, mentre la velocità massima è di 333 km/h. Le prestazioni in frenata sono elevatissime: secondo la Casa, per fermarsi da 100 km/h bastano meno di 33 metri. Altro dettaglio degno di interesse: l’affinamento del setup della vettura sarà svolto in collaborazione con il pilota del team Alfa Romeo di Formula 1 Valtteri Bottas, così da creare un’esperienza di guida da auto da pista anche nell’uso quotidiano. Per quel che riguarda la variante elettrica, invece, non ci sono ancora dati ufficiali.

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    TECNICA
    Alla base della 33 Stradale, come anticipato, c’è una monoscocca di fibra di carbonio con telai anteriore e posteriore d’alluminio. Le sospensioni sono a doppio quadrilatero su entrambi gli assi, hanno molle elicoidali e ammortizzatori attivi a controllo elettronico. Come su altri modelli Alfa Romeo, i tecnici hanno optato per un asse di sterzo semi-virtuale con servosterzo elettrico: questa soluzione consente un buon confort di guida, ma soprattutto un’elevata precisione e prestazioni elevate. La ridotta altezza da terra ha portato gli ingegneri a sviluppare anche un sollevatore idraulico dell’avantreno, utile per superare ostacoli come dossi o rampe di garage interrati: tramite il comando Assetto sulla console centrale è così possibile alzare il muso dell’auto di 50 millimetri fino a una velocità massima di 40 km/h. L’impianto frenante, di tipo brake-by-wire, è stato sviluppato ad hoc dalla Brembo con dischi carboceramici abbinati a pinze monoblocco d’alluminio a sei pistoncini all’anteriore e a quattro al posteriore. Particolare attenzione è stata riposta anche nella progettazione della struttura del tetto: è di carbonio e alluminio, con apposite cerniere per le porte (con cornici di carbonio) con apertura a farfalla. Per ridurre il peso, il lunotto posteriore è di policarbonato.

    LA BOTTEGA
    I primi contatti tra i clienti della nuova 33 e il team Alfa Romeo sono avvenuti al Gran Premio d’Italia dello scorso anno (l'auto sarà presente a Monza anche quest'anno nel weekend della Formula 1), con gli acquirenti che sono stati coinvolti nelle varie fasi di realizzazione della vettura. A occuparsi del progetto è stato il nuovo reparto Bottega, composto da specialisti guidati dall’amministratore delegato del marchio, Jean-Philippe Imparato. Onorando il passato, la Sala del Consiglio del Museo di Arese (dove nel 1967 è stato approvato il progetto 33 Stradale) è diventata la nuova sede della Bottega: qui sono stati raccolti i desideri di ogni cliente. Dopo aver ricevuto l'ok del comitato 33 (presieduto da Imparato e composto dai responsabili dei dipartimenti Design, Heritage, Museo di Arese, Prodotto, Progetti Strategici, Marketing, Comunicazione e Motorsport), le richieste sono state quindi trasferite al reparto Ingegneria, che ne ha valutato la fattibilità.

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