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La canzone per gli altri
Tutte le canzoni nascono
per l'uomo
in mezzo ad un grande deserto
Ora sorgono come un singhiozzo
dal profondo del cuore in pena,
ora come un ridere gaio
scaturito dalla gioia
che non si può non sentire
per la vita e la bellezza del mondo.
Senza che sappiamo come
sorgono col respIro
parole e toni
che non sono
dei discorsi di tutti i giorni
e diventano cosa propria
di chi sa cantarle per gli altri.
La poesia induce l'uomo ad uscire dal deserto della superficialità e della smorta abitudine dei pensieri usuali, sui quali il suo spirito tende pigramente ad adagiarsi, rivelandogli gli aspetti più profondi e meno evidenti del dolore e della gioia, della vita e del mondo.
Essa prorompe spontanea dal cuore del poeta senza che egli stesso « sappia come», con parole e toni diversi da quelli di tutti i giorni, e quindi tutti suoi e solo suoi, perché diversa e tutta personale è la visione della realtà che ai suoi occhi appare nei momenti della ispirazione; ma diventano parole e toni di tutti coloro che sanno sentirli come propri e immedesimarsi in essi come in una esperienza direttamente e personalmente vissuta.
Da "I canti Esquimesi"
Fonte.