Tank e soldati per le strade: ecco il giorno più surreale per la Russia

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    Tank e soldati per le strade: ecco il giorno più surreale per la Russia

    di Mauro Indelicato


    Tank e soldati per le strade: ecco il giorno più surreale per la Russia
    © Fornito da Il Giornale

    A guardare le prime immagini diffuse da Mosca e da Rostov, le due città più coinvolte nell'attuale caos russo, sembra quasi che l'intera vicenda rappresenti solo un braccio di ferro tra i vertici militari. I cittadini, dal canto loro, appaiono invece disinteressati. Mentre ieri sera a Mosca iniziavano a sfilare i carri armati e i mezzi blindati a difesa dei quartieri governativi, centinaia di ragazzi continuavano ad affollare i locali del centro. A Rostov questa mattina, mentre miliziani della Wagner prendevano possesso di alcune arterie cittadine, gli abitanti proseguivano con la loro quotidianità.

    La giornata più difficile della storia recente russa è quindi iniziata così, all'interno di un clima decisamente surreale. Potenzialmente potrebbe esserci un golpe oppure una marcia degli uomini di Prigozhin verso Mosca, con Putin che richiama tutti all'unità nazionale contro i traditori. Eppure la vita sembra continuare a scorrere regolarmente. La Russia, in questo 24 giugno, si è risvegliata forse attonita e ancora incredula. Oppure, fino al discorso del presidente russo, non aveva compreso la gravità della situazione. Di certo, le ore più difficili in questo momento sono anche le più surreali.

    La vita a Rostov, epicentro dello scontro
    Le immagini che il mondo ha potuto vedere sui social questa mattina, hanno chiarito poco. Non sono state osservate scene di combattimenti, ma al contempo uomini in divisa non appartenenti all'esercito hanno iniziato a sfilare lungo le vie di Rostov. Una città già da ieri sera nel mirino di Prigozhin. Del resto, si tratta del capoluogo dell'oblast confinante con la regione ucraina occupata di Donetsk. Ed è anche sede del comando militare sud, quello da cui partono i rifornimenti diretti verso il fronte.

    Si capiva cioè che se di scontro si doveva parlare, esso avrebbe avuto come epicentro proprio Rostov. Eppure, confermando il clima surreale delle ultime ore, la vita sta scorrendo via normalmente. C'è una foto emblematica in tal senso, fatta circolare molto sui social: si nota un carro armato al centro della strada, mentre in primo piano sul marciapiede dei monopattini sono ben posizionati al loro posto, come in un tranquillo sabato di pace.

    Alcuni ragazzi in altri video parlano con i miliziani della Wagner, ma i toni sono distesi. Sembra quasi che a quei giovani poco o nulla importi di chi ha il controllo dei propri quartieri. A ben guardare la situazione a Rostov, appare molto difficile pensare che qui sta avendo luogo una battaglia, seppur a distanza, tutta interna a una delle più importanti potenze nucleari del pianeta.

    Questo almeno fino a metà mattinata. Poi ha parlato in tv Vladimir Putin e qualcosa è cambiato. Alcuni cittadini per strada hanno rimproverato i miliziani Wagner messi a presidio di alcuni incroci. In un video, si nota un ragazzo appena sceso dalla bicicletta che chiede a un combattente di Prigozhin come mai sta ancora lì nonostante quanto dichiarato dal leader del Cremlino. Un anziano invece, anch'egli in bicicletta, si ferma davanti a un mezzo della Wagner e discute animatamente con un altro miliziano. Ma al momento non ci sono barricate, né da una parte e né dall'altra. La vita per adesso scorre (quasi) normalmente.

    La sfida sull'autostrada M4
    Che qualcosa di importante stava accadendo si è capito ieri sera non tanto dai blindati schierati a Mosca, quanto dalla notizia sulla chiusura di parte della M4 attorno a Rostov. Con M4 si intende la denominazione della cosiddetta "autostrada del Don". La lunga arteria stradale che collega la capitale con il sud della Russia e con il Mar Nero.

    Se davvero occorrerà difendere Mosca, Putin deve pensare a far presidiare per bene la M4. I miliziani della Wagner, se avessero il tempo e i mezzi per consolidarsi a Rostov, potrebbero puntare dritti a una risalita dell'autostrada. La partita a scacchi, sia politica che militare, si giocherà qui prima ancora che nelle città. E forse pure per questo il clima nella capitale e nella stessa Rostov appare surreale: il braccio di ferro coinvolgerà probabilmente tutto ciò che sta attorno la M4.

    Intanto nelle ultime ore sono arrivate notizie di scontri dall'oblast di Voronezh, non a caso uno di quelli attraversati dall'autostrada. Si parla, in particolare, di almeno un elicottero abbattuto da parte della Wagner. Se così fosse, a pochi passi dall'autostrada del Don potrebbe essere andato in scena il primo reale scontro tra le parti.

    Dove si sta giocando il futuro della Russia
    La M4 in questo momento risulta chiusa anche in prossimità della periferia di Mosca. Segno di come il Cremlino non voglia correre rischi, provando a fortificare le difese attorno l'autostrada. Il futuro della federazione si sta giocando qui, sia lungo la lingua di asfalto che dalla tangenziale della capitale porta dritto al Mar Nero e sia all'interno della città di Rostov. Una città quest'ultima non a caso definita "la porta del Caucaso".

    Da qui in tempo di guerra stanno passando tutti i rifornimenti diretti in Ucraina, ma in tempo di pace passano tutte le comunicazioni e i commerci tra il cuore della Russia e il profondo sud. Se la Wagner dovesse riuscire a far indietreggiare definitivamente l'esercito da queste aree, il rischio di un conflitto armato vero e proprio è dietro l'angolo.


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