Manovra, Meloni: «Ci sono tre tasse piatte: aiutiamo il ceto medio. Un mese di congedo parentale all’80%» La presidente del consiglio: «Non favoriamo i ricchi, nessun condono

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    MESTOLO DI BRONZO

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    Manovra, Meloni: «Ci sono tre tasse piatte: aiutiamo il ceto medio. Un mese di congedo parentale all’80%»
    La presidente del consiglio: «Non favoriamo i ricchi, nessun condono, solo operazioni di buon senso. Abbiamo varato la flat tax incrementale, quella a 85mila euro e quella sui premi di produttività». E sul reddito di cittadinanza: «Si invoca la piazza ma lo Stato non può occuparsi di persone da 18 a 60 anni». All’assemblea di Confartigianato: «In manovra allegato per la tutela del Made in Italy»


    I punti chiave

    Meloni: è una manovra che fa scelte politiche
    Meloni: 35 miliardi a crescita e giustizia sociale
    Tre tasse piatte, aiuti a ceto medio non a ricchi
    Misure per energia sono 21 mld su 35
    Bollette calmierate per famiglie con 15mila euro Isee
    Un mese di congedo parentale in più retribuito all’80%
    Pensioni, sopra i 5mila indicizzazione fino a 35%
    No taglio Iva pane ma 500 mln per beni a prezzi ridotti
    Rdc, lo Stato non può occuparsi di persone da 18 a 60 anni
    Norma contro negozi “apri e chiudi”

    «In un solo mese abbiamo fatto scelte politiche, sono molto soddisfatta. Abbiamo concentrato le risorse su due priorità: la crescita e la giustizia sociale». Lo dice la presidente del consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa di presentazione delle misure contenute nella legge di bilancio varata dal consiglio dei ministri il 21 novembre. «Presentando la Nadef avevamo indicato una linea prudente, responsabile e sostenibile: credo che l’abbiamo dimostrato, con l’aggiunta di un approccio coraggioso e giusto. Quando si ha il coraggio di prendere scelte anche impopolari è qualcosa di importante» ha aggiunto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

    Meloni: è una manovra che fa scelte politiche
    «Sono molto soddisfatta del lavoro fatto con questa manovra perché non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa scelte politiche e la presenta un governo che in appena un mese ha scritto e presentato una manovra che ricalca e racconta di una visione politica» dice Meloni. E aggiunge: «Questa è una manovra figlia di scelte politiche, come è giusto e normale che sia per un governo politico, abbiamo scelto e concentrato le risorse, è una manovra coraggiosa, coerente con gli impegni che abbiamo preso con il popolo italiano e che scommette sul futuro».

    E ancora: «Sono contenta che l’approccio che abbiamo avuto, per come lo vedo, è quello di un bilancio familiare, quando ti occupi di bilancio familiare se mancano risorse non stai li a preoccuparti del consenso ma di cosa sia giusto fare per far crescere la famiglia nel migliore dei modi».

    Meloni: 35 miliardi a crescita e giustizia sociale
    «Alla base delle norma che conta complessivamente 35 miliardi di euro ci sono due grandi priorità: la crescita, cioè mettere in sicurezza il tessuto produttivo e, dall’altra parte la giustizia sociale a dire l’attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi» afferma la premier.

    Tre tasse piatte, aiuti a ceto medio non a ricchi
    Nella manovra ci sono “tre tasse piatte”, tra cui quella «sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora» ha spiegato la premier. Meloni ha ricordato l’aumento della flat tax a 85mila euro e «l’introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente e fa il paio con estensione fringe benefit».


    Misure per energia sono 21 mld su 35
    «Come promesso,la voce maggiore di spesa della manovra riguarda il tema del caro bollette: su una manovra di 35 miliardi, i provvedimenti per l’energia sono di circa 21 miliardi, ovviamente le due scelte fondamentali riguardano i crediti di imposta per le aziende, per cui è previsto un credito che si applica su parte dell’aumento che le imprese hanno fatto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quindi noi confermiamo e aumentiamo i crediti dal 40 al 45% per le aziende energetivore e fino al 35% per le non energivore” ha spiegato Meloni.

    Bollette calmierate per famiglie con 15mila euro Isee
    “Un’altra scelta riguarda le famiglie. Lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, prima con un Isee massimo di 12.000 euro e noi lo portiamo a 15 mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro” ha annunciato la premier.

    Un mese di congedo parentale in più retribuito all’80%
    “Sul congedo parentale: io ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizione economiche difficili” ha spiegato Meloni. Sempre sul pacchetto famiglie: “I provvedimenti per la famiglia e natalità valgono un miliardo di e mezzo di euro, una scelta che non ha molti precedenti. L’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie numerose. L’Iva su tutti i prodotti della prima infanzia sarà al 5% e anche per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili, vengono confermate le misure per acquisto della prima casa sulle giovani coppie”.

    Pensioni, sopra i 5mila indicizzazione fino a 35%
    Quanto al capitolo previdenza, «rivaluteremo le pensioni - dice Meloni - con le minime al 120% ma con un meccanismo di aumento fino a 2000 euro ma poi mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%».

    No taglio Iva pane ma 500 mln per beni a prezzi ridotti
    “Non abbiamo fatta quella scelta perchè non potendo distinguere il reddito di chi acquista quei beni, la misura sarebbe andata anche a chi non ne aveva bisogno”. Così ha detto la premier Giorgia Meloni spiegando perché non è stata introdotta la cancellazione dell’Iva su beni primari come pane e latte. Meloni l’ha detto nella conferenza stampa dopo l’approvazione della manovra. “Abbiamo pensato di selezionare alcuni alimenti - ha aggiunto - e usare 500 milioni per abbassare il prezzo su quei beni usando la rete dei Comuni e abbiamo in mente di fare un appello ai produttori e distributori per aiutarci. Diremo chi aderirà, calmierando il prezzo, e quindi diremo quali hanno aderito alla nostra iniziativa e dove si possono spendere quelle risorse”.

    Il punto
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    In 60 secondi, ogni giorno, il vicedirettore del Sole 24 Ore Alberto Orioli commenta le principali notizie, su Radio24 e in questo podcast

    Ascoltalo ora
    Rdc, lo Stato non può occuparsi di persone da 18 a 60 anni
    “Vedo forze politiche che chiamano la piazza per le misure sul reddito di cittadinanza. Va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C’è gente che lo prende da tre anni evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all’infinito io credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro”. Inoltre la premier ha chiarito che «per la percezione del reddito c’è l’obbligo di presenza sul territorio nazionale perchè in tanti casi le persone lo percepiscono ma non sono in Italia». «Avremmo avuto bisogno di più tempo per fare una riforma complessiva, che faremo - ha aggiunto Meloni - ma intanto stabiliamo che si continua a tutelare chi non può lavorare, disabili, anziani, famiglie prive di reddito con minori a carico, donne in gravidanza. Per gli altri il reddito di cittadinanza sarà abolito alla fine del 2023, non si potrà utilizzare per più di 8 mesi e decade al rifiuto della prima offerta di lavoro, ovviamente. Andiamo verso la fine del Reddito di cittadinanza per chi ha la possibilità di lavorare» ha sintetizzato Meloni. La ministra del Lavoro Marina Calderone, rispondendo a una domanda, ha poi aggiunto: «Stiamo lavorando per rivedere tutto il sistema dei controlli. Il fatto che si utilizzi l’autocertificazione è dato dal fatto che i controlli venivano fatti ex post perché la tempistica di corresponsione (30 giorni) non consentiva un controllo puntuale. Stiamo parlando anche con l’Inps per cercare di mettere a sistema i controlli utilizzando al meglio le informazioni e le banche dati».

    Norma contro negozi “apri e chiudi”
    Nella manovra finanziaria ci sarà “una norma di contrasto alla concorrenza sleale a esercizi ’apri e chiudi’ cioè quelli che aprono, non versano un euro alle casse dello Stato, chiudono prima dei controlli, spariscono e ricominciano da capo. Ora quando l’Agenzia delle entrate ha avvisaglie, convoca (quegli imprenditori, ndr) e se non ha le rassicurazioni necessarie, può cancellare l’Iva o chiede una fideiussione sul pagamento delle tasse” ha annunciato Meloni nella conferenza stampa dopo l’approvazione della manovra. E ha concluso: “È una misura di buon senso, perché i commercianti devono essere difesi”.

    Intervento sul Made in Italy in manovra
    Raggiunta l’asemblea di Confartigianato, la presidente del Consiglio ha rassicurato il mondo della piccola imprenditoria. “Ci sarà un allegato ad hoc nella legge di bilancio per la valorizzazione, la promozione, la tutela del made in Italy, la lotta concorrenza sleale - ha annunciato Meloni alla platea che ha interrotto più volte l’intervento per applaudirla -. Tutti vogliono comprare marchi italiani e noi in questi anni abbiamo lasciato che si svendessero marchi italiani, questo non si deve fare più”, ha detto Meloni. La premier ha poi invitato le imprese a “collaborare con noi per aprire il liceo del Made in Italy”.


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