Inaugurazione Mondiali Qatar: via alla cerimonia d'apertura, poi in campo i padroni di casa contro l'Ecuador

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    Inaugurazione Mondiali Qatar: via alla cerimonia d'apertura, poi in campo i padroni di casa contro l'Ecuador

    dal nostro inviato Matteo Pinci


    Inaugurazione Mondiali Qatar: via alla cerimonia d'apertura, poi in campo i padroni di casa contro l'Ecuador
    © Fornito da La Repubblica

    DOHA — Il Mondiale in Qatar è iniziato. Alle 15.30 ha preso il via la cerimonia d'apertura, alle 17 l'arbitro italiano Daniele Orsato fischierà il calcio d'inizio della partita inaugurale tra i padroni di casa del Qatar e l'Ecuador. Il primo torneo iridato in Medio Oriente, il primo in autunno, il secondo di fila senza l'Italia. L'ambasciatore della Coppa del mondo, Ghanim Al Muftah, e la cantante Dana, hanno garantito che il programma della festa allo stadio Al-Bayt, nella località Al Khor, è stato studiato per "incoraggiare il dialogo sull'inclusione e la diversità". La Fifa ha spiegato che "il tema della cerimonia di apertura è un raduno per tutta l'umanità, serve per colmare le differenze dell'umanità, per favorire il rispetto e l'inclusione. Il calcio ci permette di unirci come un'unica tribù e la terra è la tenda in cui viviamo tutti". In tribuna il numero uno del calcio mondiale, Gianni Infantino, dopo le polemiche di ieri in conferenza stampa, accanto allo sceicco Al Thani.

    Lo show di Marco Balich con le maglie delle 32 squadre
    La cerimonia d'apertura dei Mondiali 2022 in Qatar è stata ideata da Marco Balich, direttore artistico e manager italiano che ha curato anche eventi come l'Expo di Milano e le Olimpiadi invernali di Pechino. Gli addetti ai lavori hanno atteso che il principe Al Thani sedesse allo stadio per spegnere le luci. E iniziare la festa che il Qatar aspettava da anni. Il Mondiale inizia quando su Al Khor è già scesa la notte araba: lo stadio che sembra un cielo stellato, musiche catare accompagnano i passi di 800 ballerine e ballerini che mimano le onde del mare. Fuori c’è ancora un mare di gente in fila, anche in auto ma i posti vip sono tutti al completo.

    La tenda beduina – lo stadio Al Bayt è forse il più caratteristico dell’intero Mondiale, situato nel deserto a 70 chilometri da Doha e raffigurante le tende che usavano le antiche tribù nomadi – diventa il teatro di uno show: il dialogo toccante tra Morgan Freeman e un ragazzo disabile, uno scambio toccante che mima, poi la gestualità della Creazione di Michelangelo nella cappella Sistina. "Il calcio unisce le nazioni attraverso l'amore per il gioco. Quello che unisce le nazioni unisce anche le persone", ha detto l'attore. Poi spazio alla musica k-pop della star sudcoreana Jung Kook e della band Bts.

    Il Qatar e l'omaggio ai Mondiali precedenti
    Sfilano gigantesche maglie delle trentadue squadre, accompagnare dal ritmo sincopato di enormi tamburi battuti a mano, come da tradizione. Anche replicando i cori dei tifosi. E con un omaggio alle edizioni passate dei Mondiali: da La copa de la vida di Ricky Martin a Waka Waka di Shakira. Sfilano le mascotte delle edizioni precedenti in formato maxi: c’è anche il mitico “Ciao" di Italia 90, un omaggio alla storia di una competizione che sbarca per la prima volta nel mondo arabo.

    Qatar, il discorso dello sceicco Al Thani
    Sfuma il volume, l’atmosfera si fa più nostalgica. Sì, ancora di più. Perché sugli schermi scorrono immagini della prima partita giocata da una squadra del Qatar. La prima storica maglia è stata consegnata da Al Thani a uno di quei protagonisti, che l’ha firmata. Poi, l’emiro del Qatar prende la parola: tocca a lui il discorso di benvenuto. Parla in arabo, mentre lo stadio trasmette la traduzione scritta, ma fin troppo rapida perché potesse essere apprezzata. Il risultato è che il significato, un messaggio di apertura a tutti i popoli, lo colgono solo in pochi. Che applaudono. Poi, dal centro del campo emerge una gigantesca riproduzione gonfiabile del logo del torneo. La musica si spegne, addetti capacissimi srotolano la copertura restituendo all’occhio il verde del campo. Ora, è tempo di giocare.


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