Guerra Russia-Ucraina, blitz di Kiev con i droni, 4 navi russe colpite a Sebastopoli. Mosca accusa Londra e si sfila dall’accordo sul grano. La replica: “Il Cremlino dice il falso”

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    Guerra Russia-Ucraina, blitz di Kiev con i droni, 4 navi russe colpite a Sebastopoli. Mosca accusa Londra e si sfila dall’accordo sul grano. La replica: “Il Cremlino dice il falso”
    Mai un’offensiva così in Crimea. I russi lasciano Kherson, ucciso vice-capo del Gruppo Wagner. Bombe su Nikopol. Mosca include nei libri di scuola l’invasione contro Kiev. Al fronte 82 mila riservisti russi


    DIRETTA A CURA DELLA REDAZIONE


    Due ragazzini posano con armi di legno a Yavkyne, nella regione di Mykolaiv, dove le truppe russe iniziarono la loro invasione il 24 febbraio

    248° giorno di guerra in Ucraina. Oltre 82.000 russi richiamati alle armi sono stati spediti al fronte dopo essere stati addestrati. È il bilancio in numeri della mobilitazione parziale imposta dal Cremlino e chiusasi in queste ore. Degli 82.000 che sono già stati inviati nell'area dell'operazione militare in Ucraina, 41.000 sono già inquadrati in unità operative sul terreno. Altri 218.000 russi invece stanno completando l'addestramento. «In questo modo – ha detto il ministro della Difesa Serghei Shoigu, incontrando Putin - l'obiettivo di 300.000 soldati è stato raggiunto». Quindi «non si prevedono» altri richiami e le truppe continueranno a essere integrate solo «con volontari e militari sotto contratto», come ha precisato lo stesso Shoigu.

    Le forze russe stanno portando via anche i bambini dalla parte occupata della regione di Zaporizhzhia. Lo afferma il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, secondo il quale «la deportazione dei nostri bambini è una questione estremamente urgente. Abbiamo già più di 300 bambini portati via da Energodar, Kamianka, Vodyane con la scusa delle vacanze nel territorio russo di Krasnodar e non sono stati restituiti. Avrebbero dovuto restituirli una settimana fa, ma questa settimana sono venuti dai loro genitori e hanno detto: “Dateci i vestiti invernali per loro, per ora non torneranno”», ha detto Fedorov.

    Gli aggiornamenti ora per ora

    18.10 – Kiev: abbattuto un missile russo Iskander diretto su Zaporizhzhia
    La difesa aerea ucraina ha abbattuto un missile russo Iskander-K diretto verso Zaporizhzhia. Lo riporta il comando aereo orientale citato da Ukrainska Pravda. Il razzo, viene precisato, ha cambiato rotta ed è caduto in un luogo deserto.

    18.00 – Kuleba: “Mosca cercava un pretesto per bloccare il corridoio del grano”
    Kiev ha denunciato Mosca per aver sospeso l'accordo sul grano. «Avevamo avvertito dei piani della Russia per rovinare l'iniziativa sui cereali del Mar Nero. Ora Mosca usa un falso pretesto per bloccare il corridoio del grano che garantisce la sicurezza alimentare a milioni di persone. Invito tutti gli Stati a chiedere alla Russia di smettere di fare i suoi giochi con la fame e di riprendere a rispettare i suoi obblighi», ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

    17.55 – Onu in contatto con la Russia per non fermare l’export di grano
    Le Nazioni Unite sono in contatto con le autorità russe in seguito alla sospensione da parte della Russia alla sua partecipazione all'accordo sull'export di grano dal Mar Nero ucraino. «È fondamentale che tutte le parti si astengano da qualsiasi azione che possa mettere in pericolo l'iniziativa sul grano, che è uno sforzo umanitario fondamentale che sta chiaramente avendo un impatto positivo sull'accesso al cibo per milioni di persone in tutto il mondo», ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric, citato dal Guardian.

    17.34 – Slovenia invia 28 tank dopo patto con Germania
    La Slovenia ha inviato in Ucraina 28 tank M-55S di fabbricazione sovietica. Lo riferisce Kyiv Independent. L'invio dei tank avviene sulla base di un accordo raggiunto in settembre fra il primo ministro sloveno Robert Glob e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in base al quale la Germania ha mandato equipaggiamenti militari alla Slovenia.

    17.17 – Il capo di stato maggiore ucraino: “I russi ci ricattano commettendo attentati sul loro territorio”
    Il capo di stato maggiore ucraino, Serhiy Shaptala, ha dichiarato che la Russia si sarebbe inventata gli attacchi terroristici di Sebastopoli, commettendoli lei stessa e ricattando così l’Ucraina. Dopo l’esplosione delle quattro navi, Mosca si è sfilata dall’accordo del grano.

    17.10 – Allerta aerea in tutta l'Ucraina
    Un'allerta per raid aerei è stata dichiarata poco fa in tutta l'Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda. Le autorità consigliano di stare nei rifugi.

    17.05 – Ex ministro Esteri Germania: “Putin vuole che Russia torni grande potenza”
    «C'è stata l'illusione che dopo il crollo del Muro ci sarebbe stata un pace perenne. Ma non è cosi. C'è una gara tra le grandi potenze e l'Europa diciamolo non è una grande potenza». Lo ha detto Joscka Fischer, ex ministro egli Esteri della Germania al meeting «Sicilia, Mediterraneo, Europa: le sfide dell'energia e della sicurezza» a Siracusa. «La guerra in Ucraina - ha aggiunto - è una sfida, alla sovranità e ai confini di uno Stato. Ma Putin ha un'agenda diversa, vuole che la Russia ritorni una grande potenza. La Russia può mettere in discussione il diritto all'esistenza di una intera nazione. Se Putin vince l'unica domanda è: chi viene dopo? Moldavia o Lituana? Entreremo in una nuova era di guerra. La guerra è un attacco ai nostri modi di vivere. Non possiamo permettere a Putin di vincere».

    16.55 – La Russia si sfila dall’accordo sul grano
    La Russia sospende la partecipazione all'accordo sul grano, mediato dall'Onu e dalla Turchia e in scadenza il 18 novembre, dopo «l'attacco terroristico» condotto a Sebastopoli, in Crimea, contro le navi della Flotta del Mar Nero e le navi civili impegnate nella messa in sicurezza del corridoio per le esportazioni di cereali dai porti ucraini. Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Tass. «Alla luce dell'attacco terroristico compiuto dal regime di Kiev il 29 ottobre di quest'anno con la partecipazione di specialisti britannici contro navi della Flotta del Mar Nero e navi civili impegnate a garantire la sicurezza del corridoio del grano, la parte russa sospende la partecipazione all'attuazione degli accordi sull'esportazione di prodotti agricoli dai porti ucraini», si legge in una nota.

    16.40 – Mosca: “Porteremo davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu gli attacchi a Nord Stream e Crimea”
    La Russia sottoporrà al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la questione degli «attacchi terroristici commessi nel Mar Nero e nel Mar Baltico con il coinvolgimento di Londra». Lo riferisce alla Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, facendo riferimento a quanto avvenuto nella baia di Sebastopoli, dove sono esplose 4 navi da guerra russe, e agli attacchi che si sono verificati ai gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico. «La Russia intende sottoporre all'attenzione della comunità internazionale, anche presso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, gli attacchi terroristici commessi contro la Federazione Russa nel Mar Nero e nel Mar Baltico e anche il coinvolgimento della Gran Bretagna in essi», ha affermato Zakharova.

    16.20 – Prodi: “Xi è amico di Putin, ma non gli ha dato neanche un proiettile”
    «I cinesi sono come i siciliani. Quando dissentono, tacciono. Tra la Cina e la Russia c'è un amicizia internazionale ma i cinesi non hanno dato ai russi neanche un proiettile». Lo ha detto Romano Prodi, già presidente dell'Unione Europea, al meeting «Sicilia, Mediterraneo, Europa: le sfide dell'energia e della sicurezza» promosso dall'associazione 'Incontri' a Siracusa, nell'ambito di un confronto con Joscka Fischer, ex ministro egli Esteri della Germania. «Ogni avvenimento si chiude quando Cina e Stati Uniti si mettono d'accordo - ha aggiunto - sono loro che decidono. Il presidente Xi Jinping è stato chiaro: c'è un'amicizia profonda e duratura» con Mosca, «ma i confini non si toccano».

    15.30 – Striscioni filorussi a un presidio antifascista a Roma
    Striscioni filorussi e anti Ucraina e bandiere del Donbass al presidio antifascista organizzato nella Capitale contro la marcia su Roma di cui in questi giorni ricorre il centenario. I manifestanti, alcune decine di persone, si sono ritrovati in piazza Madonna di Loreto, a due passi da piazza Venezia. «Odessa 2 maggio 2014. I nazisti con la bandiera dell'Ucraina in mano, cantando l'inno ucraino, massacravano gli abitanti di Odessa», è scritto in uno striscione del collettivo La comune di Ravenna. «La Russia la liberatrice dell'Ucraina dal terrore ucro-nazista da 8 anni!» è scritto su un altro stendardo. Al presidio sono presenti, tra gli altri, i compagni di Walter Rossi, associazione Cortocircuito, Città Futura, Rivista Internazionale Companis, Interstampa e Radio Onda Rossa, Comitato di solidarietà della Bielorussa.

    15.07 – Londra, Mosca dice il falso per distrarre da suoi disastri
    Il governo britannico respinge le accuse dei russi di un coinvolgimento di Londra nell'attacco odierno alla Crimea e nei sabotaggi al gasdotto Nord Stream e parla di fake news epiche. «Per sminuire la loro disastrosa gestione dell'invasione illegale dell'Ucraina, il Ministero della Difesa russo sta ricorrendo a false affermazioni di portata epica», afferma il ministero della Difesa di Londra su Twitter, aggiungendo: «Questa storia inventata dice di più sulle frizioni all'interno del governo russo piuttosto che sull'Occidente».

    15.03 – Kiev, liberati 52 prigionieri ucraini dopo scambio con Russia
    Un altro scambio di prigionieri ha avuto luogo tra Ucraina e Russia: 50 soldati ucraini e due civili sono tornati a casa. Lo ha annunciato il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak su Telegram, come riporta Ukrinform. «La nostra gente sta tornando a casa. Abbiamo condotto un altro scambio di prigionieri. Siamo riusciti a liberare 52 dei nostri: ufficiali, medici, sergenti e soldati», ha scritto Yermak

    Mosca contro Kiev: "Attacco terroristico nel Mar Nero". E parla di coinvolgimento britannico


    14.05 – I russi spostano malati e feriti dagli ospedali di Kherson
    Le truppe russe hanno spostato un gran numero di malati e feriti dagli ospedali nella regione di Kherson nell'Ucraina meridionale, secondo quanto riferito da funzionari militari ucraini. Le autorità installate dal Cremlino nella regione per lo più occupata dalla Russia avevano precedentemente esortato i civili a lasciare la città di Kherson.Anche le autorità nominate da Mosca a Kherson avrebbero abbandonato la città, unendosi a decine di migliaia di residenti che sono fuggiti in altre aree controllate dalla Russia prima della prevista avanzata delle forze ucraine. «Continua la cosiddetta evacuazione degli invasori dal territorio temporaneamente occupato della regione di Kherson, comprese le istituzioni mediche», ha affermato lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un report. «Tutte le attrezzature e le medicine vengono rimosse dagli ospedali di Kherson», si legge ancora nel report.

    13.57 – Mosca accusa Londra: «E’ dietro l’attacco con i droni in Crimea»
    Il ministero della Difesa russo ha accusato la Gran Bretagna di avere contribuito alla preparazione dell'attacco con i droni in Crimea sferrato questa mattina dagli ucraini. I preparativi per l'attacco sarebbero stati condotti - precisa la Tass - da specialisti britannici con sede a Ochakov, nella regione di Nikolaev.

    13.52 – Isw: «I russi non fanno progressi a Bakhmut ma fingono il contrario»
    Le forze russe stanno portando avanti la narrativa di una avanzata verso Bakhmut, ma in realtà «non stanno facendo significativi progressi» in questa direzione, così come in qualsiasi altro punto del fronte. A scriverlo oggi è il think tank americano Institute for the study of war (Isw). «Le forze russe intendono probabilmente falsificare le notizie di avanzata nell'area di Bakhmut per poter mostrare di andare bene almeno in un settore mentre continuano le perdite nel nord est e il sud dell'Ucraina. Ma anche il ritmo annunciato dell'avanzata, appare come un fallimento, malgrado sia esagerato», nota il think tank. Secondo l'Isw, la narrativa propagandistica di Mosca punta a «migliorare il morale delle forze russe e rafforzare lo standing personale del finanziatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, le cui forze sono responsabili dell'avanzamento minimo nell'area». Il 23 ottobre Prigozhin ha detto che le sue forze avanzano 100-200 metri al giorno, ricorda il think tank.

    13.49 – Mosca: «L’attacco ucraino con i droni ha danneggiato lievemente un dragamine»
    Il dragamine marittimo della flotta russa nel Mar Nero ha ricevuto lievi danni a causa dell'attacco con droni effettuato dalle truppe ucraine a Sebastopoli. Lo ha affermato il ministero della Difesa russo. «Nel corso della respinta di un attacco terroristico alla rada esterna di Sebastopoli, quattro veicoli marini senza pilota sono stati distrutti utilizzando armi navali e l'aviazione navale della flotta del Mar Nero, altri tre veicoli sono stati distrutti nella rada interna. Il dragamine marittimo Ivan Golubets ha subito lievi danni», ha reso noto il ministero della Difesa russo, aggiungendo che, in totale, sono stati coinvolti nell'attacco 16 droni: sette droni marini e altri nove droni aerei.
    Crimea, respinto l'attacco dei droni ucraini su Sebastopoli: il video dell'incursione


    13.42 – Kiev: «Dall’inizio della guerra morti oltre 70 mila soldati russi. 550 uccisi ieri»
    Le forze di Kiev affermano di aver ucciso oltre 70mila soldati russi dall'inizio del conflitto, di cui 550 nella giornata di ieri. Il bollettino giornaliero diffuso dallo stato maggiore ucraino, parla di 70.250 soldati russi uccisi. Per quanto riguarda il totale degli armamenti distrutti, vengono elencati 2.659 tank (+19 nella giornata di ieri), 5.401 veicoli corazzati (+23), 1.708 sistemi di artiglieria (+9), 380 lancia missili multipli (+1), 195 sistemi di difesa aerea (+3), 273 aerei (+1), 252 elicotteri (+1), 1.406 droni (+5), 351 missili da crociera, 16 navi da guerra e imbarcazioni, 4.107 (+19) veicoli e autocisterne di carburante, 152 unità di equipaggiamento speciale (+1). Fra le perdite russe di ieri, ha scritto su Facebook lo stato maggiore ucraino, vi sarebbero circa 300 soldati che cercavano di lanciare un assalto presso Maiorsk, nella regione di Donetsk.

    13.35 – Nuovo scambio di prigionieri con i filorussi del Donetsk. Accordo di 50 persone per parte
    Il leader dei filorussi del Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax, ha annunciato che oggi ci sarà uno scambio di prigionieri con l'Ucraina, di 50 persone per parte. «Oggi avrà luogo un altro scambio con Kiev secondo la formula 50 a 50», ha affermato. Il precedente scambio di prigionieri è avvenuto il 17 ottobre.

    13.26 – La Difesa russa che dice: solo danni minori
    Il ministero della Difesa russo sostiene che l'Ucraina ha utilizzato 9 UAV e 7 droni navali nell'attacco di oggi. Il dragamine Ivan Golubets della Flotta del Mar Nero ha subito danni minori.

    13.18 – Filorussi: «L’attacco in Crimea è il più massiccio dall’inizio della guerra»
    L'attacco con droni contro le strutture della flotta russa del Mar Nero in Crimea, la penisola annessa a Mosca, è stato il più «massiccio» dall'inizio del conflitto in Ucraina: lo ha detto il governatore filorusso della città di Sebastopoli.

    13.09 – Colloquio del Papa con il premier del Lussemburgo Ucraina e profughi
    Nella mattinata di oggi, nel Palazzo Vaticano, Francesco ha ricevuto in udienza Xavier Bettel, primo ministro del Granducato di Lussemburgo. Spiega una nota vaticana: «Durante i cordiali colloqui è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni bilaterali - riferisce il comunicato -. Ci si è quindi soffermati su alcune questioni di comune interesse, con speciale attenzione ai rapporti tra la Chiesa e lo Stato». Nel prosieguo della conversazione «si è fatto riferimento, in particolare, alla guerra in Ucraina e all'impegno per la pace». «Ci si è pure soffermati su altre questioni di carattere europeo ed internazionale, tra cui la crisi migratoria e la necessità di fornire assistenza ai profughi e rifugiati», conclude la nota.

    12.59 – Russia all’Onu: «”Bomba sporca” di Kiev per coinvolgere Usa e Nato nella guerra»
    L'Ucraina vuole organizzare un attacco che potrebbe prevedere anche l'utilizzo di una “bomba sporca”, così da coinvolgere direttamente gli Stati Uniti e la Nato nella guerra con la Russia. Lo ha affermato Dmitry Polyansky, primo vice rappresentante permanente della Russia presso l'Onu, come riporta l’agenzia Tass. «Kiev non ha altre possibilità di interferire con il raggiungimento degli obiettivi dell'operazione militare speciale. E sono ben consapevoli che la migliore via d'uscita per loro è il coinvolgimento diretto di Nato e Stati Uniti», ha sottolineato Polyansky, aggiungendo che «Kiev, quindi, ha bisogno di una sorta di grande provocazione o di una '”bomba sporca”». «I nostri ex partner occidentali hanno ripetutamente affermato che l'uso di armi nucleari in Ucraina è la linea rossa che comporterà alcune azioni più decisive da parte loro e hanno accennato al coinvolgimento diretto dei paesi della Nato. Questo è esattamente ciò di cui il regime ucraino ha bisogno per rimanere al potere», ha detto ancora Polyansky.

    12.47 – Mosca: «Il dispiegamento degli ordigni nucleari tattici in Europa abbassa la soglia»
    Il dispiegamento in tempi rapidi, vale a dire entro dicembre, degli ordini nucleari tattici americani B61-12 in Europa ridurrà «la soglia nucleare» e la Russia terrà conto di questo passo nella sua pianificazione militare, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri, Aleksandr Grushko, in una intervista a Ria Novosti. «Non possiamo ignorare questi piani di modernizzare le armi nucleari, queste bombe dispiegate in Europa. Gli Usa le stanno modernizzando, aumentando la loro precisione e riducendo la potenza della carica nucleare, quindi le trasformano in armi da combattimento, riducendo la “soglia nucleare”», ha affermato.

    12.29 – 4 navi da guerra russe colpite a Sebastopoli
    Quattro navi da guerra della flotta del Mar Nero della Federazione Russa, tra cui una fregata e una nave d'assalto anfibia, sarebbero esplose nella baia di Sebastopoli. Lo afferma su Telegram il consigliere presidenziale ucraino Anton Gerashchenko. Il quale scrive che, secondo dati non confermati, tra le navi danneggiate c'è il vettore di missili da crociera Kalibr "Admiral Makarov": una potente esplosione nell'area dell'ormeggio della nave è stata ripresa in video e pubblicata da Unian. Al momento unità russe hanno completamente bloccato l'ingresso alla baia di Sebastopoli. I russi non confermano i danni alle navi.

    12.11 – Onu: «Estendere accordo di Istanbul e rimuovere stop a cereali dalla Russia»
    L'Onu ha esortato le parti coinvolte, Ucraina, Russia e Turchia, a rinnovare l'accordo di Istanbul sull'esportazione del grano dai porti ucraini in scadenza il 19 novembre. Stefan Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha spiegato in una nota che esiste un bisogno «urgente» di «contribuire alla sicurezza alimentare in tutto il mondo e alleviare la sofferenza che questa crisi globale del costo della vita sta causando a miliardi di persone». Per questo l'Onu invita ad estendere l'accordo e a «rimuovere gli ostacoli rimanenti alle esportazioni russe di grano e fertilizzanti».

    12.01 – Zelensky: «E’ in gioco il destino globale della democrazia»
    «E' importante per il mondo intero che la Russia perda ora, nella guerra in Ucraina. Quando otterremo una vittoria per noi stessi, otterremo anche una vittoria per altre nazioni la cui libertà è potenzialmente a rischio», ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo in video collegamento alla Yale School of Management. «In questo momento, proprio in Ucraina, si sta decidendo se la nostra parte del mondo sarà libera e democratica. In definitiva, questo è il modo in cui sarà determinato il destino globale della democrazia. Questo destino dovrebbe essere determinato da noi: il mondo libero, non i terroristi. Credo che sarà così».

    11.52 – Le forze speciali di Kiev hanno ucciso il vice-capo del Gruppo Wagner
    L'unità delle forze speciali ucraine 'Khort' ha riferito di aver ucciso il vice-capo dello stato maggiore della compagnia paramilitare denominata Gruppo Wagner. Secondo quanto riferito dalle forze speciali, c'è stato uno scontro ravvicinato con il Gruppo Wagner e i mercenari sono stati tutti eliminati. Nell'informazione dell'unità speciale non viene specificata la zona dove è avvenuto lo scontro ma l'unità Khort è inserita nei ranghi della 57a brigata motorizzata, che sta attualmente partecipando alla controffensiva nel sud dell'Ucraina.

    11.43 – Mosca: «Sventato sbarco truppe di Kiev vicino Zaporizhzhia»
    Le truppe russe hanno "sventato" un tentativo dei militari ucraini di «sbarcare sulla riva sinistra del fiume Dnepr, vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia». Lo ha riferito Vladimir Rogov, presidente del movimento “Insieme con la Russia”, precisando che gli ucraini «hanno sofferto perdite e si sono ritirati».

    11.41 – L’invasione russa dell’Ucraina come «spartiacque della storia europea»
    L'invasione russa dell'Ucraina non è soltanto una tragedia, ma rischia di essere anche lo spartiacque tra due diverse fasi della storia europea. Per comprendere le cause e le ragioni di questi avvenimenti è necessario conoscere la storia dei due paesi e l'ideologia di cui sono imbevuti Putin e la sua classe dirigente. E Andrea Graziosi in “L'Ucraina e Putin tra storia e ideologia”, edito da Laterza, aiuta proprio a fare proprio questo. Perché Putin ha pensato di poter conquistare in pochi giorni l'Ucraina con il consenso dei russi ma anche degli ucraini? Cosa vuol dire "denazificazione”? Per spiegare questa tragedia che cambia il mondo occorre ritornare ad alcuni passaggi essenziali della storia del Novecento prima e dopo il 1991. Una vicenda complessa, che parte dal rapporto dell'Ucraina con il potere sovietico di Lenin e che passa dall'Holodomor, la terribile carestia provocata da Stalin che nel ʼ32-ʼ33 fece in Ucraina più di quattro milioni di vittime. Una storia che continua con la seconda guerra mondiale e l' occupazione nazista e prosegue con la fine dell'Urss e le difficoltà degli Novanta, cui l'Ucraina ha risposto guardando all'Unione Europea mentre in Russia si affermava la svolta autoritaria di Putin, fondata sul consenso a una ideologia di potenza radicata nella storia russa e condivisa da una classe dirigente formatasi tra declino sovietico e riaffermazione del potere dello Stato. Una ideologia che spinge Putin a disprezzare un Occidente opulento e corrotto in declino economico e demografico. E che gli fa pensare che sia arrivato il momento per ridare alla Russia il suo ruolo di grande potenza mondiale.

    11.31 – Repubblicani Usa contro il piano dem per finanziare Kiev con i beni russi sequestrati
    Un gruppo di Repubblicani, sia al Senato che alla Camera dei Rappresentanti, si oppone al piano democratico per finanziare l' Ucraina con i proventi della vendita dei beni russi sequestrati. Un provvedimento inserito nel rapporto della National Defense Authorization Act conference renderebbe possibile tale trasferimento. Il documento sarà messo in discussione in entrambe le camere dopo le elezioni di mid term. In gioco vi è il proseguimento, anche dopo le elezioni, degli ingenti finanziamenti agli ucraini che alcune voci repubblicane vogliono ridurre, a partire dal leader della minoranza alla Camera, Kevin McCarthy, anche se altri, come il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell no.

    11.19 – Shoigu a Putin: «82 mila reclute già al fronte»
    Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha informato il Presidente, Vladimir Putin, che 82mila soldati reclutati dopo l'annuncio della mobilitazione sono già stati inviati in Ucraina. Shoigu ha anche confermato che l'attività di reclutamento è stato arrestato. Putin ha ringraziato Shoigu, precisando che i problemi riscontrati nella prima fase della mobilitazione «erano probabilmente inevitabili, dato che a lungo non ci sono stati, nel nostro Paese, eventi come questo».

    10.57 – Kiev, stop gas ad azienda elettrica regione da domattina
    Naftogaz, la compagnia nazionale di petrolio e gas dell'Ucraina ha ordinato alla società di distribuzione del gas Kyivboblgaz di interrompere la fornitura di gas al Trypil Tpp, il più grande produttore di elettricità e di energia termica nella regione di Kiev. Kyivoblgaz dovrà avviare la procedura di disconnessione dalla fornitura di gas al Trypil Tpp già domani mattina. Lo ha annunciato su Facebook il presidente della commissione speciale del Parlamento ucraino sui fenomeni di crisi nel mercato energetico, Oleksiy Kucherenko, come riporta Unian.

    10.48 – Paesi baltici: «La guerra in Ucraina rafforza la cooperazione regionale»
    La guerra in Ucraina rappresenta uno stimolo aggiuntivo «per rafforzare la collaborazione regionale». Lo hanno detto i rappresentanti di Lituania, Lettonia ed Estonia in occasione della XLI sessione dell'Assemblea Baltica e della XXVIII sessione del Concilio Baltico, i due organi intergovernativi per la collaborazione tra i tre Stati baltici, riuniti ieri a Riga. Il documento finale dell'Assemblea Baltica sottolinea che, sullo sfondo di un panorama geopolitico di estrema gravità, il rafforzamento della «collaborazione regionale» rappresenta un atto inevitabile per garantire la sicurezza comune. Tale collaborazione, si legge nel documento, si declina tanto nella partecipazione responsabile alle attività nelle comuni organizzazioni, come la Nato, quanto nell'implementazione dei progetti regionali nel settore energetico e nell'aiuto diretto all'Ucraina sotto forma di mezzi militari, supporto umanitario e impegno alla ricostruzione. «La vittoria dell'Ucraina - si legge ancora nel documento - rappresenta la massima garanzia per la sicurezza della regione». Nel corso dell'assemblea, i rappresentanti dei tre Paesi baltici si sono ampiamente soffermati sui progetti di collaborazione regionale esistenti in ambito energetico e sulla necessità di implementare l'integrazione della rete delle infrastrutture. Non meno forte è stato l'accento sulla necessità di sfruttare i vantaggi forniti nella presente congiuntura politica internazionale dalla partecipazione all'Iniziativa dei Tre Mari, l'organizzazione per l'integrazione e la collaborazione economica tra il mar Baltico, il mar Nero e il mar Mediterraneo.

    10.42 – Via da Kherson le spoglie del principe Potemkin
    Le spoglie del principe Grigory Potemkin, del 18/o secolo, sono state rimosse dai russi dalla sua tomba nella cattedrale a est del fiume Dnipro, a Kherson: secondo l'intelligence britannica si tratta di uno spostamento «simbolico» che, insieme con l'esodo dei civili, «anticipa l'intenzione russa di accelerare il ritiro» dalla regione. «Nell'identità nazionale russa, Potemkin è fortemente associato alla conquista russa delle terre ucraine nel 1700 e sottolinea il peso che il presidente Vladimir Putin quasi certamente attribuisce alla giustificazione storica per l'invasione», evidenziano gli 007 di Londra.

    10.34 – Kiev: «I russi aumentano gli uomini ma non avanzano»
    Il comandante in capo delle Forze armate ucraine Valery Zaluzhny ha avuto una conversazione con l'omologo americano Mark Milley. Il capo dei militari di Kiev ha spiegato tramite la sua pagina Telegram che i russi «nonostante l'assoluto vantaggio del fuoco, un aumento del numero delle truppe e, di conseguenza, degli attacchi non stanno avendo successo sul campo di battaglia». Pertanto «grazie al coraggio e alla professionalità dei soldati e degli ufficiali ucraini, le linee rimangono invariate e l'operazione difensiva si sta svolgendo con successo secondo il piano». Zaluzhny ha infine spiegato a Milley che le forze di difesa ucraine stanno concentrando i loro sforzi sul «liberare i territori occupati, impedire al nemico di conquistare nuove aree, garantire la protezione delle infrastrutture critiche attraverso la difesa aerea e la difesa antimissilistica, continuare la formazione e l'addestramento di riservisti per lo svolgimento di future ostilità».

    10.21 – Biden alla Cop27 in Egitto e al G20 di Bali
    Il presidente americano Joe Biden visiterà l'Egitto, la Cambogia e l'Indonesia. Lo rende noto la Casa Bianca spiegando i dettagli del viaggio. L'11 novembre Biden parteciperà alla 27a Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27) a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Il presidente americano sarà quindi a Phnom Penh, in Cambogia, dal 12 al 13 novembre per partecipare al vertice annuale Usa-Asean e al vertice dell'Asia orientale. Infine Biden sarà a Bali, in Indonesia, dal 13 al 16 novembre per il vertice dei leader del G20. «A Bali, il presidente loderà la leadership del presidente Widodo nel G20 e sottolineerà l'impegno degli Stati Uniti in questo importante forum per la cooperazione economica con i paesi che rappresentano oltre l'80% del PIL mondiale. Lavorerà con i partner del G20 per affrontare le sfide chiave come il cambiamento climatico, l'impatto globale della guerra di Putin sull'Ucraina, anche sulla sicurezza e l'accessibilità economica e energetica e alimentare, e una serie di altre priorità importanti per la ripresa economica globale», si legge nella nota della Casa Bianca.

    10.12 – In scadenza accordo sul grano
    Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, sollecita Mosca e Kiev a rinnovare l'accordo sulle esportazioni del grano dall'Ucraina che ha consentito di vendere più di otto milioni di tonnellate di cereali sui mercati globali. L'accordo raggiunto a luglio grazie alla mediazione dell'Onu e della Turchia scade il prossimo 19 novembre.

    10.09 – 430 bambini ucraini uccisi dall'inizio dell'invasione russa, 823 feriti
    Sono 430 i bambini rimasti uccisi e 823 quelli feriti dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina: ha riferito la Procura generale di Kiev sottolineando che i numeri non sono completi. Lo riportano i media ucraini. La maggior parte dei minori è stata colpita nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev, Mykolaiv, Zaporizhzhia.

    9.55 – Completata l’evacuazione dei civili da Kherson
    Completata l'evacuazione dei civili da Kherson, una delle prime località a cadere sotto il controllo russo dopo l'inizio della guerra, hanno annunciato le forze militari russe. Le forze ucraine si stanno avvicinando da est e sud. Da metà ottobre, i residenti di Kherson vengono sollecitati a passare il fiume Dniepr per avvicinarsi al sud della Russia. In una settimana, hanno lasciato le loro case almeno 70 mila persone.

    9.38 – Mosca: «Respinto attacco dei droni di Kiev a Sebastopoli»
    Le navi della Marina russa nel Mar Nero hanno respinto un attacco con droni effettuato dalle forze ucraine nella baia di Sebastopoli. Lo ha riferito il il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhaev, come riporta Tass. «Non ci sono stati danni e nessuno è stato colpito in città. La situazione è sotto controllo», ha scritto Razvozhaev su Telegram.

    9.35 – Kiev: «Autostrada nel Luhansk sotto nostro controllo»
    L'autostrada Svatove-Kreminna nella regione di Luhansk è «di fatto sotto il controllo ucraino». Lo ha annunciato il capo dell' amministrazione regionale di Luhansk, Serhiy Gaidai. «Per ora non nomineremo gli insediamenti in modo specifico. È meglio che lo faccia lo Stato Maggiore, ma possiamo dire che la rotta Svatov-Kreminna è praticamente sotto il controllo delle Forze armate. Nonostante il maltempo, piogge continue per diversi giorni di seguito c'è ancora un progresso, un po', ma c'è», ha sottolineato Gaidai.

    9.28 – Come sono cambiati gli scenari sul fronte bellico
    La Russia ha dichiarato di aver arruolato 300.000 persone in un mese e di aver posto fine alla chiamata di riservisti per combattere in Ucraina, una mossa divisiva che ha portato alla fuga di decine di migliaia di uomini russi e alla prima protesta pubblica sostenuta contro la guerra. «I coscritti russi sono così poco preparati ed equipaggiati che Mosca avrà presto bisogno di altri uomini da inviare in guerra», ha detto il presidente ucraino Zelenskiy. Intanto entrambe le parti si sono scambiate razzi, mortai e artiglieria dalle linee di trincea a nord della città di Kherson, nel sud dell'Ucraina, controllata dai russi, dove si profila una delle battaglie più importanti della guerra. Il primo vice capo di stato maggiore del presidente russo Putin, Sergei Kiriyenko, ha visitato Kherson, ha dichiarato il governatore russo della Crimea. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le sue forze hanno respinto i tentativi di avanzata ucraina a est e hanno distrutto una fabbrica militare ucraina vicino alla città di Pavlograd. Un giornalista russo che lavorava per un gruppo di media sostenuto dal Cremlino è morto in un incidente di tiro in un campo di addestramento militare in Crimea.

    9.19 – Contraccolpi «epocali» dall’invasione russa dell’ Ucraina sulla geopolitica mondiale
    L'invasione russa dell'Ucraina ha causato una "rottura epocale" nei legami tedeschi con Mosca e la guerra ha infranto il sogno dell'ex presidente sovietico Gorbaciov di una «casa comune europea». evidenzia il governo tedesco. Intanto Finlandia e Svezia hanno promesso di aderire alla Nato contemporaneamente, in un fronte comune contro la Turchia, che ha sollevato dubbi sulle loro candidature. Inoltre il ministro degli Esteri ucraino ha detto alla sua controparte iraniana di smettere di inviare armi alla Russia; secondo l'Ucraina, i droni iraniani sono stati usati dalla Russia per ostacolare le infrastrutture energetiche ucraine. Iran e Russia negano l'accusa. Gli Stati Uniti forniranno 275 milioni di dollari di assistenza militare aggiuntiva all'Ucraina, tra cui armi, munizioni ed equipaggiamenti, ha dichiarato il Segretario di Stato Blinken.

    8.51 – Obbligazione canadese per sostenere Kiev
    Il Canada venderà un'obbligazione quinquennale garantita dal governo per raccogliere fondi per l'Ucraina, primo Paese a farlo, e imporrà nuove sanzioni a 35 russi, compresi i dirigenti di Gazprom, ha dichiarato il Primo Ministro Trudeau.

    8.38 – Mosca taglia la produzione di petrolio
    Il ministero delle Finanze russo ha ridotto significativamente le aspettative di produzione di petrolio imponibile per il 2023, secondo il progetto di bilancio per i prossimi tre anni, nell'aspettativa che le sanzioni occidentali comportino un calo complessivo della produzione e dei volumi di raffinazione.

    8.29 – Polonia, prima centrale nucleare con tecnologia Usa
    La Polonia ha scelto la società statunitense Westinghouse per costruire la sua prima centrale nucleare. Varsavia si propone di rafforzare la sua sicurezza energetica, anche a causa della crisi prodotta dall'aggressione della Russia all'Ucraina. Westinghouse ha battuto le offerte della francese EDF e della sudcoreana KHNP. «Confermiamo che il nostro progetto di energia nucleare utilizzerà la tecnologia affidabile e sicura di ECNuclear», ha scritto il primo ministro Mateusz Morawiecki su Twitter. Il segretario all'Energia degli Stati Uniti, Jennifer Granholm, ha salutato l'annuncio della Polonia, twittando: «Questo è un enorme passo avanti nel rafforzare le nostre relazioni con la Polonia per le future generazioni». Per il segretario di Stato, Antony Blinken: «Gli Stati Uniti sono orgogliosi di essere il partner forte della Polonia per l'energia e la sicurezza». Il governo polacco prevede che la sua prima centrale nucleare diventi operativa nel 2033. Verrà costruita a Choczewo sulla costa del mar Baltico. Sempre in tema di approvvigionamenti energetici, il mese scorso Danimarca, Norvegia e Polonia hanno presentato un nuovo gasdotto che trasporterà il gas norvegese in Polonia.

    8.22 – Appello di Guterres (Onu) per il rinnovo dell’accordo sull’export di grano
    Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha lanciato un appello a «tutte le parti» a «fare tutti gli sforzi» per estendere l'accordo sull'esportazione di grano ucraino, inclusa l'agevolazione delle spedizioni di grano russo. L'intesa, firmata lo scorso luglio da Russia e Ucraina, insieme a Nazioni Unite e Turchia, ha permesso finora l'invio all'estero di oltre 9 milioni di tonnellate di grano dal territorio ucraino invaso dalle truppe russe. Fissata la scadenza iniziale a 120 giorni dalla firma, l'accordo prevedeva un rinnovo il 19 novembre «se nessuna delle parti obietta». «Esortiamo tutte le parti a fare ogni sforzo per rinnovare l'Iniziativa sui cereali del Mar Nero e attuare entrambi gli accordi nella loro pienezza, inclusa la rapida rimozione di eventuali ostacoli rimanenti all'esportazione russa di cereali e fertilizzanti», ha affermato il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric. «Non sottovalutiamo le sfide, ma sappiamo che possono essere superate», ha aggiunto.

    8.12 – Intelligence britannica: «Mosca accelera il ritiro da Kherson»
    La rimozione dei resti del famoso statista russo del XVIII secolo, Grigory Potemkin, dalla sua tomba nella cattedrale di Kherson e l'esodo di 70 mila civili dalla città nell'Ucraina meridionale «probabilmente anticipa l'intenzione russa di accelerare il ritiro dall'area». E' quanto riferito dall'intelligence britannica nel bollettino quotidiano sulla situazione sul campo.

    8.09 – Kiev: «Tre civili uccisi in attacchi nel Donetsk»
    Le truppe russe hanno attaccato la regione del Donetsk, uccidendo tre civili e ferendone altri otto nella giornata di ieri. Lo ha riferito il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko. Secondo Kyrylenko, le truppe russe hanno ucciso due persone a Kurdiumivka e una a Pivnichne. «Al momento è impossibile determinare il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha», ha aggiunto Kyrylenko.

    7.55 – Bombe su Nikopol, danni a rete elettrica, linee del gas, condomini, negozi
    Bombardamenti russi hanno colpito per tutta la notte Nikopol, città dell'Ucraina orientale che si trova di fronte alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: gravi danni alle reti elettriche e alle linee del gas. Lo rende noto il capo dell'amministrazione militare regionale ucraina di Dnipropetrovsk Valentin Reznichenko. «Per tutta la notte l'esercito russo ha lanciato attacchi su Nikopol e nella regione. C'è stato un incendio. Danneggiati condomini e negozi», ha riferito Reznichenko. Le linee elettriche di Nikopol erano state bombardate dalle truppe di Mosca anche ieri mattina.

    7.32 – Ambasciata russa a Washington: «Usa ritirino le testate nucleari all’estero»
    L'ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antonov, sollecita gli Stati Uniti a ritirare le testate nucleari dispiegate in Paesi esteri. «In questo momento di tensioni e rischi aumentati, i Paesi nucleari hanno una responsabilità particolare per prevenire l'escalation. Per questo, torno a chiedere a Washington di riportare tutte le testate nucleari dispiegate all'estero in territorio nazionale, di eliminare le infrastrutture all'estero in cui sono immagazzinate e mantenute, e di rinunciare alla pratica delle simulazioni del loro impiego con forze di Paesi non nucleari nel quadro della missioni della Nato (come l'esercitazione in corso in questi giorni Steadfast Noon) che va contro i principi di base del Trattato di non proliferazione», ha affermato Antonov. Gli Stati Uniti stanno accelerando i loro piani di dispiegare bombe nucleari B61-12 in Europa, «a poca distanza di volo dal confine russo», ha denunciato il diplomatico. «Le nostre armi nucleari tattiche si trovano invece in siti centralizzati in Russia e non sono una minaccia per gli Stati Uniti», ha precisato.

    7.05 – Mosca include l’ “operazione speciale” in Ucraina nei libri di storia delle scuole superiori
    La “comprensione delle cause e delle conseguenze dell'operazione militare speciale russa in Ucraina” è stata inclusa nel corso di storia di base per studenti delle scuole superiori russe. Lo rende noto Ria Novosti. L'obiettivo, viene spiegato in un documento del progetto di programmi federali di istruzione generale di base, è quello di dare agli studenti russi «la capacità di interpretare correttamente i fatti storici, valutarli e difendere la verità storica resistendo ai tentativi di falsificazione».

    23.57 – L’Onu sprona le parti a rinnovare l’accordo sul grano
    L'Onu esorta le parti firmatarie dell'accordo sul grano del Mar Nero e sull'esportazione di fertilizzanti a «fare ogni sforzo per rinnovare» il patto: lo ha detto, in una nota, il portavoce del segretario generale dell'Onu Stephane Dujarric. «La durata iniziale degli accordi è di 120 giorni. Possono essere prorogati automaticamente il 19 novembre se le parti non hanno obiezioni. Chiediamo a tutte le parti di fare ogni possibile sforzo per estendere l'intesa e attuare pienamente entrambe le parti, anche per aiutare a rimuovere gli ostacoli rimanenti all'esportazione di grano e fertilizzanti dalla Russia. Le Nazioni Unite sono pienamente impegnate a continuare a lavorare con le parti per raggiungere questo obiettivo. Non sottovalutiamo le sfide che dobbiamo affrontare, ma sappiamo che possono essere superate».

    23.50 – Zelensky: Mosca vuole isolare la regione di Kherson
    «Prima dell'arrivo della Russia, questa regione di Kherson, come tutte le altre regioni dell'Ucraina, era completamente normale e sicura. Tutti i servizi sociali per le persone erano garantiti. La vita era garantita. La Russia sta trasformando la regione di Kherson in una zona senza civiltà». Ad affermarlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha accusato Mosca di aver fatto pressioni sui medici affinché lasciassero Kherson per la Russia, di aver smantellato i servizi sanitari nella regione e di volerla trasformare in una «zona di esclusione».

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