Guerra Russia-Ucraina, Putin: “Ci muoviamo bene in Ucraina. La mobilitazione finirà tra 2 settimane”. Poi il monito: “L’invio di truppe Nato porterebbe a una catastrofe globale”

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    Guerra Russia-Ucraina, Putin: “Ci muoviamo bene in Ucraina. La mobilitazione finirà tra 2 settimane”. Poi il monito: “L’invio di truppe Nato porterebbe a una catastrofe globale”
    Esplosioni a Belgorod e Zaporizhzhia. Borrell: «Se Mosca userà l’atomica, il suo esercito sarà annientato». Aiea: «Vicini alla zona di sicurezza della centrale nucleare». Iniziato in Bielorussia il dispiegamento delle forze congiunte con Mosca

    DIRETTA A CURA DELLA REDAZIONE



    È il 233° giorno di guerra in Ucraina. Nuovi raid dell’aviazione di Mosca hanno colpito la città portuale di Mykolaiv. Sempre lungo il fronte meridionale del conflitto, prosegue la spinta di Kiev nella controffensiva che mira a spingere i russi oltre il corso del fiume Dnepr. La questione di una possibile risoluzione al conflitto non è stata discussa ad Astana, dove il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato il leader turco Erdogan. Nasce l’asse sul gas: «Il potenziale hub in Turchia può essere la piattaforma per determinarne il prezzo», ha detto Putin aggiungendo «ad Ankara la piena fornitura perché è il partner più affidabile», ma non tirandosi indietro dall’evoluzione del conflitto. In primo luogo dicendo che non sente la necessità di sedersi ad un tavolo con Joe Biden, nonostante nei giorni scorsi sia Peskov che Lavrov, avessero detto che si poteva arrivare ad un’apertura. Disposto invece a parlare con l’Ucraina e con Zelensky, dicendo come dopo il ritiro delle truppe russe da Kiev, gli ucraini si siano ritirati dalle trattative. Rivendicato anche il ruolo dell’operazione speciale («ci stiamo muovendo nella direzione giusta le sue parole») ma sottolineando che l’obiettivo non è «distruggere l’Ucraina». Un monito dinale sul fatto che se la Nato inviasse truppe in Ucraina allora sarebbe la «catastrofe globale».

    Aggiornamento ora per ora

    18.05 – Gentiloni: “Anche nel G20 la Russia è isolata”
    Tra i Paesi occidentali c'è una «fortissima solidarietà» nei confronti dell'Ucraina. Lo ha sottolineato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, rilevando che «anche in un formato più complicato, come il G20, abbiamo chiaramente registrato un isolamento della posizione russa. Ci sono Paesi più prudenti, ma nessuno dei Paesi presenti ha giustificato o difeso la Russia», ha concluso Gentiloni parlando a Washington a margine dei lavori della settimana Fmi-Banca mondiale.

    17.50 – Minsk: “Truppe russe attese preso in Bielorussia”
    Truppe russe arriveranno presto in Bielorussia per prendere parte a un «raggruppamento regionale» con l'obiettivo di proteggere i confini dell'ex repubblica sovietica. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Minsk, secondo cui «le truppe della componente russa del raggruppamento regionale inizieranno ad arrivare in Bielorussia nei prossimi giorni». L'annuncio segue le dichiarazioni del presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, il quale questa settimana ha affermato che le truppe del suo Paese si sarebbero schierate con le forze russe vicino al confine ucraino, spiegando la decisione con presunte minacce alla Bielorussia che arriverebbero dall'Ucraina e dall'Occidente.

    17.30 – Il sindaco di Kiev: “Negoziati solo dopo che l’ultimo russo sarà andato via”
    «I russi hanno detto di voler trovare un compromesso, di portare avanti i negoziati. Non riesco a capire di cosa parlino. Negoziati per lasciare ai russi parte dei nostri territori? Questo è il compromesso? No, non lo è. Sono dell'idea che questa guerra possa finire al tavolo dei negoziati, ma solo dopo che l'ultimo soldato russo abbia lasciato l'Ucraina. Allora in quel momento potremo negoziare. Ma ora come ora non abbiamo sufficienti garanzie. Dobbiamo difendere la nostra integrità territoriale e la nostra sovranità. Questa è la priorità per la sopravvivenza degli ucraini'». Lo ha detto Vitali Klitschko, sindaco di Kiev, ospite di Sky TG24 Live In Firenze.

    17.10 – Nuovo invio di armi Usa: “Non ci sono sistemi di difesa aerea”
    Nel prossimo pacchetto di armi all'Ucraina che gli Stati Uniti annunceranno nella prossime ore non ci sono «nuove capacità significative o nuovi sistemi di difesa anti-aerea» per respingere gli attacchi missilistici che la Russia ha lanciato nei giorni scorsi contro città e obiettivi civili. Lo riferiscono fonti dell'amministrazione all'agenzia Reuters. Il pacchetto, da 725 milioni di dollari, conterrà tuttavia «armi e sistemi» per aiutare l'Ucraina nella «controffensiva che ha portato alla riconquista di vaste parte di territorio» da parte delle forze di Kiev.

    17.00 – Oms: “Ormai da mesi chiediamo l’accesso alle aree occupate”
    «Ormai da mesi chiediamo urgentemente l'accesso umanitario alle aree occupate come Mariupol e Donbas, in modo che l'Organizzazione mondiale della sanità e i partner possano valutare i bisogni e fornire supporto». Torna a evidenziare l'importanza di poter arrivare con gli aiuti nelle zone più martoriate dalla guerra, Hans Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa, facendo il punto oggi sulla situazione nel Paese, dopo quasi 8 mesi di conflitto. Una delle priorità, osserva poi, sono anche «i bisogni sanitari immediati delle persone» che si trovano «nelle aree tornate sotto il controllo ucraino e nuovamente accessibili. Dobbiamo trovare il modo di rispondere all'entità della sofferenza fisica e mentale subita da queste popolazioni».

    15.42 – Putin: “La Germania sbaglia a mettere l’interesse della Nato prima dei propri”
    «È un errore». Così il presidente russo Vladimir Putin ha commentato quella che ha descritto come «la decisione della Germania di mettere gli interessi degli alleati della Nato e il rispetto di accordi internazionali prima dei propri interessi nazionali e prima del suo popolo». Nel corso di una conferenza stampa ad Astana, Putin ha detto di ritenere che «sia un errore, per il quale l'economia, le imprese e i cittadini» della Germania «stanno soffrendo»

    15.32 – Stop corridoi grano se usati per trasportare esplosivi
    «Molto probabilmente gli esplosivi» utilizzati per l'attacco al ponte che collega la Crimea con il territorio della Russia «sono stati inviati via mare, ma non è stato stabilito con certezza se sono stati sfruttati i corridoi per i cerali». Lo ha detto in conferenza stampa ad Astana il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando che, «se questa ipotesi venisse confermata, metteremo fine agli accordi sulla esportazione del grano». Putin ha quindi affermato che «dopo l'attacco terroristico al ponte di Crimea, i servizi competenti sono stati incaricati di rafforzare i controlli al fine di garantire la sicurezza di tutte le infrastrutture critiche». In particolare, sono state rafforzate «misure adeguate presso le strutture energetiche e quelle di trasporto».

    15.21 – Putin: “Operazione militare spiacevole ma la mia azione corretta”
    Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto di "no" quando i giornalisti gli hanno chiesto se si rammaricasse di qualcosa per il conflitto in Ucraina. Lo riporta l'agenzia Interfax. «Voglio chiarire. Quello che sta accadendo oggi è, per usare un eufemismo, spiacevole, ma avremmo avuto la stessa cosa un po' più tardi, solo in condizioni peggiori per noi. Quindi stiamo agendo in modo corretto e tempestivo», ha dichiarato Putin, che a febbraio ha ordinato l'invasione dell'Ucraina scatenando un conflitto nel quale hanno perso la vita decine di migliaia di persone. In Ucraina «stiamo facendo tutto bene»

    15.11 – Missione addestramento militare Ue inizierà a metà novembre
    Lunedì i ministri degli Esteri Ue dovrebbero dare luce verde alla «prima missione di assistenza militare dell'Ue» per l'esercito ucraino. Lo ha annunciato un alto funzionario Ue in vista del Consiglio Ue Esteri di lunedì a Lussemburgo. «Il nostro obiettivo è iniziare a operare da metà novembre, quindi forniremo formazione collettiva a circa 12.000 ucraini e una formazione specializzata ad altri 2800 circa», spiega la fonte. La missione «si basa su una richiesta formale degli ucraini di fornire una formazione specializzata e collettiva e questa missione di assistenza militare dell'Ue è la nostra risposta a questa richiesta», precisa il funzionario aggiungendo che l'addestramento avverrà «sul territorio dell'Ue»

    15.05 – Mosca: “Distrutto deposito di armi nucleari a Leopoli”
    Le forze russe hanno distrutto con missili di lungo raggio un deposito a Brody, nella regione di Leopoli, «dove erano conservate sostanziose forniture di armi, equipaggiamento militare e munizioni consegnate dai Paesi occidentali». Lo ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.

    15.03 – Putin: “Scontro diretto con la Nato sarebbe catastrofe”
    Uno scontro diretto delle truppe Nato con l'esercito russo «sarebbe un passo molto pericoloso, porterebbe a una catastrofe globale, spero che siano abbastanza intelligenti da non farlo». Il monito è arrivato dal presidente russo, Vladimir Putin, che ha parlato in conferenza stampa da Astana

    14.59 – Putin: “Il nostro obiettivo non è distruggere l’Ucraina”
    «Il nostro obiettivo non è distruggere l'Ucraina», ha detto il presidente russo Vladimir Putin parlando in conferenza stampa da Astana. Alla domanda se l'Ucraina possa esistere come Stato, Putin ha risposto: «Certamente, non abbamo come obiettivo la sua distruzione». Aggiungendo poco dopo: «Non c’è più bisogno di attacchi massicci sulle infrastrutture ucraine”

    14.57 – Putin: “Paesi ex Urss preoccupati dal conflitto”
    Vladimir Putin ha riconosciuto che i Paesi dell'ex Urss sono «preoccupati» per il conflitto in Ucraina nel corso della conferenza stampa finale della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia

    14.55 – Putin: “Mobilizzazione parziale finirà entro due settimane”
    «La mobilitazione parziale finirà presto», verrà «completata entro due settimane». Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin nel corso di una conferenza stampa ad Astana. «222mila riservisti sono stati mobilitati su 300mila», ha precisato Putin, sottolineando che «la qualità della mobilitazione va migliorata» e «tutti i mobilitati devono essere formati»

    14.53 – Putin: “Erdogan mediatore importante”
    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan «è un mediatore importante» e con lui «ieri abbiamo parlato di come far arrivare il grano ai Paesi più poveri» nell'ambito dell'accordo raggiunto a luglio a Istanbul. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso di una conferenza stampa ad Astana. Il leader del Cremlino ha anche voluto ringraziare Erdogan per il suo ruolo di mediazione nello «scambio di prigionieri»
    Putin-Erdogan, asse sul gas. "Un hub in Turchia"


    14.48 – Putin: “Conflitto non influenza rapporti con comunità stati indipendenti”
    Quello che sta succedendo in Ucraina non influenza i rapporti tra la Russia e i membri della Comunità degli Stati Indipendenti. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin a proposito delle relazioni tra la Russia e Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, parlando nel corso della conferenza stampa ad Astana

    14.47 – Putin: “La Russia resta aperta ai colloqui con l’Ucraina, Kiev ha abbandonato tavolo”
    Vladimir Putin, nel corso del vertice euroasiatico in corso ad Astana, ha confermato che la Russia è aperta alla prospettiva di colloqui con l'Ucraina. Lo riferisce la Tass. La Federazione russa si è sempre dimostrata aperta ai negoziati se Kiev è matura per affrontarli». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso di una conferenza stampa ad Astana, affermando che «una volta che abbiamo ritirato le nostre truppe dalla regione di Kiev, gli ucraini si sono ritirati dal tavolo dei negoziati»

    14.41 – Putin: “Non vedo necessità di colloqui con Biden”
    «Non vedo necessità di colloqui» con il presidente Usa, Joe Biden, «finche' non ci sarà una piattaforma per questi collqui». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in conferenza stampa da Astana

    14.40 – Kiev: “Mosca ha in servizio 300 droni iraniani”
    «La Federazione russa ha attualmente in servizio circa trecento droni iraniani». Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Kiev, Oleksiy Reznikov. Lo riporta Unian

    14.28 – Kiev: “Russia ha esaurito due terzi dei missili ad alta precisione”
    Dall'inizio del conflitto in Ucraina «la Russia ha già esaurito più di due terzi delle sue scorte di missili ad alta precisione». Lo ha riferito il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov su Telegram. Lo riporta Unian.

    14.26 – Vera Politkvoskaja: “Mia madre oggi avrebbe parlato di guerra”
    «Questa è una guerra, e mia madre voleva sempre parlare con le giuste parole. In Russia cambiano il significato delle cose con le parole, mia madre la guerra la chiamerebbe guerra. Sicuramente oggi avrebbe parlato della società civile, il suo lavoro è sempre stato legato alla popolazione e a ciò che avviene loro». Lo ha detto la giornalista russa Vera Politkovskaja, figlia di Anna Politkovskaja uccisa nel 2006, durante l'evento 'Sky Tg24 Live In Firenze', in corso nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio

    14.22 – Vera Politkvoskaja: “Ue ha reagito anche per la sua sicurezza”
    «La portata delle azioni militari in Ucraina non è tale da essere paragonabile rispetto a quanto avveniva in Cecenia. La sicurezza dell'Ucraina è troppo vicina alla sicurezza di tutta l'Unione europea e suppongo sia stato per questo che l'Ue ha reagito così fortemente». Lo ha detto la giornalista russa Vera Politkovskaja, figlia di Anna Politkovskaja uccisa nel 2006, durante l'evento 'Sky Tg24 Live In Firenze', in corso nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. «Ricordiamo la mancanza di reazione – ha sottolineato Politkovskaja – quando ci fu l'annessione della Crimea. Forse la dirigenza russa aveva pensato che anche questa volta sarebbe andata così»
    Il doppio colpo di fortuna del corazzato ucraino: esplode passando su un ordigno e viene sfiorato da un razzo, ma ne esce illeso


    14.19 – Lukashenko: «Al via il dispiegamento delle truppe con Mosca»
    Il presidente bielorusso annuncia che lo stato di accresciuta minaccia terroristica «è stato introdotto a causa dell'aggravarsi della situazione lungo il perimetro dei nostri confini».

    14.15 – Kiev: liberati oltre 1600 insediamenti da inizio guerra
    Le forze armate ucraine, dall'inizio della guerra, hanno liberato 1.620 insediamenti occupati dalle truppe russe. Lo ha riferito il vice-capo dell'ufficio presidenziale ucraino Kyrylo Tymoshenko, come riporta Ukrinform. «Oggi è una festa importante: la Giornata dei difensori dell'Ucraina. La Giornata degli eroi, che sono rispettati da tutto il paese e le cui gesta sono seguite in tutto il mondo. Mi congratulo con tutti coloro che difendono l'Ucraina e ricordiamo tutti coloro che hanno dato le loro vite per l'Ucraina. Grazie a voi, sono già stati liberati 1.620 insediamenti dagli invasori russi», ha detto Tymoshenko.

    14.14 – Kiev: «Dagli Usa primi Nasams entro ottobre». Ministro Difesa: «Iniziata formazione sistemi difesa antiaerea»
    I primi sistemi missilistici antiaerei Nasams per la difesa aerea saranno consegnati dagli Usa all'Ucraina già questo mese. Lo ha affermato il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov, secondo quanto riporta l'agenzia Unian. «C'è una decisione degli Stati Uniti di fornirci il ben noto sistema Nasams, le prime installazioni. Anche i nostri specialisti sono in fase di formazione. Saranno consegnati questo mese», ha affermato Reznikov spiegando che sono in arrivo, sempre entro ottobre, anche i sistemi di difesa aerea tedeschi.

    14.09 – Ponte della Crimea: arrestati altri 5 sospetti coinvolti nell’attentato
    Un tribunale di Simferopol, la seconda città più grande della Crimea, ha formalmente arrestato e posto cinque sospetti in custodia cautelare in relazione all'esplosione che ha danneggiato il Ponte di Crimea. Lo riporta Interfax. In precedenza il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) ha dichiarato di aver identificato 12 sospetti coinvolti nell'esplosione. L'Fsb ha denunciato il coinvolgimento di cittadini ucraini, armeni e russi in quello che ha descritto come un «atto terroristico».

    14.03 – No di Svezia a inchiesta congiunta con Danimarca e Germania
    La Svezia boccia la proposta di un'inchiesta congiunta assieme alla Danimarca e alla Germania sui recenti danni subiti dai gasdotti Nordstream 1 e 2. Fonti della sicurezza citate da Spiegel sostengono che la Svezia avrebbe deciso di non condividere l'esito delle proprie indagini con altri stati per motivi di sicurezza. La polizia federale tedesca ha completato la propria parte di indagini sul presunto atto di sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e hanno consegnato i risultati dell'inchiesta

    13.58 – Mosca vieta l’ingresso ai ministri del Montenegro
    Le autorità di Mosca hanno annunciato oggi di aver vietato l'ingresso nel paese ai ministri degli Esteri e della Difesa del Montenegro, Ranko Krivokapic e Rasko Konevich, come risposta per l'espulsione di diplomatici russi da Podgorica. Non potrà recarsi in Russia fino a nuovo ordine neanche l'ex direttore dell'Agenzia nazionale per la Sicurezza del Montenegro, Savo Kentere, secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri russo. «Questa misura è una risposta ad un'altra decisione ostile presa dalla parte montenegrina a settembre, quando ha dichiarato il personale dell'ambasciata russa nel paese “persona non grata”»

    13.32 – Esplosioni nella città russa di Belgorod
    Sette esplosioni si sono verificate nella città russa di Belogorod, non lontana dal confine con l'Ucraina. Il corrispondente locale di Ria Novosti ha parlato di un forte boato nel centro della città seguito da altri sei nell'arco di 20 minuti. La sede regionale delle forze armate russe ha confermato il funzionamento dei sistemi di difesa aerea.

    Elon Musk propone la pace tra Russia e Ucraina: a Odessa coprono il suo volto sul cartellone


    12.47 – Lukashenko: «Putin non prevede l’utilizzo di armi nucleari»
    «Vladimir Putin non ha mai mirato a utilizzare le armi nucleari in Ucraina», afferma il presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Lo riporta l'agenzia Belta citata da Ria Novosti.

    12.08 – Bielorussia: «Regime antiterrorismo contro possibili provocazioni»
    La Bielorussia ha deciso di introdurre "il regime antiterrorismo" dinanzi a "possibili provocazioni" da parte dei Paesi vicini, nel contesto della guerra in Ucraina. In un'intervista al giornale Izvestia, il ministro degli Esteri bielorusso Vladimir Makei ha detto: «Il nostro presidente ha tenuto una serie di incontri con le agenzie di sicurezza ed è stato introdotto il regime di operazioni antiterrorismo. Ci sono state informazioni su provocazioni pianificate da parte dei Paesi vicini, legate alla presa di alcune parti del territorio bielorusso». «Purtroppo, oggi il mondo è diventato un luogo talmente imprevedibile che non possiamo fidarci di nessuno, quindi dobbiamo occuparci della nostra sicurezza», ha affermato Makei, in un riferimento alle rassicurazioni di Kiev, secondo cui non ci sarebbe alcun piano contro la Bielorussia. Il ministro ha citato il presidente Alexander Lukashenko, secondo cui «dobbiamo proteggere il popolo e fare in modo che l'invasore non metta piede su un metro della nostra terra». «Le forze armate, le agenzie di sicurezza e i servizi speciali bielorussi sono pronti a respingere qualsiasi provocazione che possa provenire dai Paesi vicini», ha detto ancora Makei. Che poi, parlando della guerra in Ucraina, ha espresso la convinzione che «ogni confronto finisce al tavolo dei negoziati. Gli eventi in Ucraina finiranno allo stesso modo».

    11.48 – Erdogan: «Russia continua a fidarsi di noi. Con Putin abbiamo discusso del ponte della Crimea»
    «Russia e altri Paesi continuano a fidarsi della Turchia per quanto riguarda la mediazione». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando con i giornalisti al ritorno da una visita in Kazakhstan dove ieri ha avuto un incontro con l'omologo russo Vladimir Putin. Erdogan ha fatto sapere di avere discusso con Putin riguardo all'esplosione sul ponte che collega la Crimea alla Russia e di avere ascoltato le ragioni di Mosca a riguardo.

    11.39 – Ue: «Pochissimi russi chiedono asilo»
    Malgrado la mobilitazione parziale decretata dal presidente russo Vladimir Putin per continuare la guerra in Ucraina, nell'Ue «abbiamo visto pochissimi russi chiedere asilo, sono davvero numeri molto piccoli». Lo riferisce la commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson, a margine del Consiglio Affari Interni a Lussemburgo. L'Ue non prevede procedure speciali per i russi renitenti alla leva: «Li trattiamo esattamente come gli altri cittadini di Paesi extra Ue e penso che sia esattamente quello che dobbiamo fare», conclude Johansson.

    11.27 – Calcio, la Russia si muove per integrare club della Crimea nonostante il divieto dell’Uefa
    La Russia sta procedendo all'incorporazione della Crimean Football Union (CFU) e dei suoi otto club della Premier League nel campionato nazionale di calcio russo, un'azione vietata dalla Uefa. L'organo di governo del calcio europeo ha vietato ai club della Crimea di partecipare alle competizioni organizzate dalla Federcalcio russa (RFS) in seguito all'annessione della regione alla Russia nel 2014. Un portavoce della Uefa ha detto a Insideworldfootball che la sua posizione rimane invariata. Ma la dirigenza di RFS e CFU non è intenzionata ad ascoltare la Uefa. Il 3 ottobre, il Comitato per la cultura fisica e lo sport della Duma russa ha annunciato l'inizio dell'integrazione degli otto club. In una videoconferenza del 6 ottobre Sergey Borodkin, presidente della CFU, ha dichiarato alla Russian Football League (FNL) che gli otto club della Premier League sono pronti per entrare a far parte della FNL e soddisfare i suoi criteri. Borodkin è anche membro del partito politico Russia Unita ed è deputato del Consiglio di Stato della Repubblica di Crimea, che non è riconosciuto dall'Ucraina. Il Consiglio di Stato è guidato dal collega di partito Vladimir Konstantinov, ed entrambi sostengono le "operazioni speciali" della Russia in Ucraina. Un gruppo di lavoro dell'FNL doveva arrivare in Crimea questa settimana per valutare gli otto club CFU, ma è stato ritardato dall'attacco al ponte di Kerch, che collega la Crimea alla Russia. Il CFU e i suoi otto club della Premier League non hanno risposto alle ripetute domande di InsideworldFfootball sul desiderio di entrare a far parte del campionato di calcio russo. «Oggi, il calcio in Crimea semplicemente esiste e non si sviluppa», ha detto a settembre ai media locali Valery Chaley, Ceo dell'FC Sebastopoli. «Le nostre migliori squadre, in termini di infrastrutture e qualità del calcio, non differiscono da quelle della Seconda Divisione russa. Solo l'RFS può aiutare. Chiunque giochi, è tutto privo di significato. Senza competizioni professionistiche, non c'è sviluppo chiave degli sport giovanili e del calcio in generale. Giochiamo senza motivo».

    11.11 – Zuppi (Cei) «Più impegno per la pace. La guerra possa terminare presto nella pace e nella giustizia»
    Serve «un grande impegno per la pace. Credo che sia indispensabile continuare uno sforzo dell'Europa e del nostro Paese, che ha sempre avuto in Europa, anche per la sua posizione geografica, un ruolo di cerniera». Così l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, intervenuto al Congresso nazionale della Uil. Il porporato ricorda «l'appello che Papa Francesco ha rivolto al presidente della Confederazione Russa e al presidente dell'Ucraina e a tutti quelli che possono: facciamo in modo che questa guerra possa terminare. Nella pace e nella giustizia, ma che possa terminare presto».

    10.48 – Musk: «Sto solo seguendo il consiglio degli ucraini di andare a quel paese»
    Elon Musk è intervenuto su Twitter per spiegare personalmente il suo rifiuto di continuare a finanziare Starlink in Ucraina: «Abbiamo semplicemente seguito il consiglio» dell'ex ambasciatore di Kiev a Berlino, Andrij Melnyk, ha twittato il miliardario. Il controverso diplomatico, che non ha risparmiato in passato offese esplice anche al governo tedesco, aveva nei giorni scorsi consigliato a Musk di letteralmente «andare a quel paese» dopo che il fondatore di Tesla e SpaceX aveva lanciato su Twitter la sua proposta di pace per l'Ucraina, giudicata troppo filo-russa. «Vaffa.... è la mia risposta molto diplomatica a te, Elon Musk», aveva scritto l'ex ambasciatore ucraino, rispondendo al tweet in cui l'imprenditore aveva argomentato la sua idea. Secondo la Cnn, Musk non può più sostenere i costi della rete di comunicazione garantita da circa 20 mila unita' satellitari – il progetto Starlink – donati in settembre all'Ucraina e ha chiesto al Pentagono di far fronte a questa spesa.

    I droni kamikaze russi fanno strage di corazzati ucraini: così l'effetto sorpresa non lascia scampo

    10.27 – Esplosione ponte Kerch: 2 mesi di detenzione preventiva per 5 sospetti
    Un tribunale della Crimea ha disposto la custodia preventiva per due mesi di cinque delle otto persone arrestate nei giorni scorsi per l'attacco di sabato scorso contro il ponte di Kerch. Fonti citate dall'agenzia di stampa russa Interfax hanno dichiarato che i cinque «rimarranno in detenzione fino all'8 dicembre» in attesa del processo. Le persone interessate dal provvedimento sono state identificate come Artem Azatian, Georgi Azatian, Roman Solomko, Vladimir Zlob e Artur Terchanian. Secondo il Servizio Federale di Sicurezza (Fsb), i sospetti, che comprendono anche cittadini ucraini e armeni, sono in qualche modo nella preparazione dell'azione che ha parzialmente distrutto il ponte che collega la Crimea alla Federazione russa e ha provocato quattro morti. Secondo gli investigatori russi, l'esplosivo utilizzato nell'attacco «terroristico» attribuito ai servizi di Kiev sarebbe partito Odessa in direzione del porto di Ruse, in Bulgaria. Da qui il carico sarebbe passato attraverso la Georgia e l'Armenia per arrivare in Crimea

    10.18 – Ucraina: ok ambasciatori Ue a addestramento di 15 mila soldati ucraini
    Via libera all'unanimità dgli ambasciatori dell'Ue a una missione di addestramento militare per circa 15mila soldati delle forze armate ucraine Lo hanno detto fonti diplomatiche alla Dpa. La missione, la cui proposta era stata avanzata nelle settimane scorse dall'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, potrebbe includere l'addestramento in aree quali la logistica e la protezione contro le armi nucleari, biologiche e chimiche Il via libera degli ambasciatori dovrà essere confermato formalmente dai ministri degli Affari esteri dell'Ue che si riuniranno lunedì a Lussemburgo.

    10.16 – Russia: ordina riparazione ponte di Crimea entro 1 luglio 2023
    La Russia ha ordinato la riparazione entro il primo luglio 2023 del ponte di Crimea, parzialmente distrutto durante un'esplosione sabato scorso, che Mosca attribuisce a Kiev. Il governo «determina la scadenza per la fine dei contratti statali per l'esecuzione dei lavori il primo luglio 2023», si legge in un'ordinanza firmata dal primo ministro russo Mikhail Michoustin. Il ponte di Crimea, simbolo dell'annessione della penisola ucraina, è fondamentale per il rifornimento delle truppe russe impegnate in Ucraina ed è stato parzialmente distrutto da un attentato, secondo Mosca

    10.05 – Norvegia: arrestato cittadino russo in possesso di due droni
    Un cittadino russo di 50 anni è stato arrestato in Norvegia perché trovato in possesso di due droni. I media norvegesi hanno riferito che l'uomo è stato arrestato martedì scorso dopo che i funzionari doganali hanno trovato due droni e diversi dispositivi di archiviazione elettronica nel suo bagaglio durante un controllo di routine al valico di frontiera di Storskog, l'unico punto di passaggio tra la Norvegia, membro della Nato, e la Russia. L'uomo è accusato di aver violato le sanzioni entrate in vigore dopo che la Russia è entrata in guerra contro l'Ucraina, ha detto il procuratore Anja Mikkelsen Indbjor all'emittente norvegese Nrk. Secondo la legge norvegese, è vietato agli aeromobili operati da compagnie o cittadini russi «atterrare, decollare o sorvolare il territorio norvegese». L'avvocato difensore dell'uomo, Jens Bernhard Herstad, ha detto al quotidiano norvegese Dagbladet che il suo cliente ha ammesso di aver pilotato i droni, ma ha rifiutato di dire cosa stesse facendo in Norvegia. Recentemente la polizia norvegese ha avvito un'indagine dopo che un drone è stato avvistato mentre sorvolava il più grande impianto di trattamento del gas d'Europa a Kårstø.

    10.02 – Zelensky celebra i difensori: «Vincere per avere libertà»
    «Gratitudine a tutti coloro che hanno combattuto per l'Ucraina in passato, e a tutti coloro che stanno combattendo ora. A tutti coloro che hanno vinto allora e a tutti quelli che vinceranno sicuramente adesso. Vincere in modo tale da coronare con successo la lotta di molte generazioni della nostra gente. Gente che ha sempre desiderato più di tutto una cosa: la libertà, per se' e per i propri figli». È il messaggio diffuso dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella Giornata dei Difensori.

    09.56 – Vittime dopo esplosioni deposito di munizioni a Belgorod
    A seguito del bombardamento del villaggio di Oktyabrsky nella regione di Belgorod da parte delle truppe ucraine, si sono registrati morti e feriti. Lo ha riferito il Comitato investigativo della Federazione Russa, come riporta Ria Novosti. «Nel villaggio di Oktyabrsky, distretto di Belgorod, regione di Belgorod, a seguito dei bombardamenti delle forze armate ucraine, è stato fatto saltare in aria un deposito di munizioni. Secondo i dati preliminari, ci sono morti e feriti», ha scritto su Telegram il Comitato investigativo russo

    9.49 – Metsola: «Il sostegno a Kiev non deve fermarsi»
    «L'Ucraina conta su di noi. Il nostro sostegno non deve fermarsi qui. Oggi, in occasione della Giornata del Difensore dell'Ucraina, ringrazio tutti i coraggiosi uomini e donne ucraini che difendono e proteggono i nostri valori: libertà, democrazia, uguaglianza e stato di diritto. So che non vi arrenderete. Nemmeno noi», scrive su Twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

    09.45 – Grossi (Aiea): «Progressi per creazione zona protetta a Zaporizhzia»
    Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato oggi che sono stati compiuti progressi nella creazione di una zona di protezione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. «Ci avviciniamo all'istituzione di una zona di protezione per la centrale nucleare di Zaporizhzhia: la situazione dell'impianto è insostenibile e abbiamo bisogno di un'azione immediata per proteggerla», ha scritto Grossi su Twitter. Grossi ha detto di essere arrivato in Polonia dopo un'intensa settimana di consultazioni con Russia e Ucraina. Il direttore dell'Aiea ha visitato Kiev la scorsa settimana per consultazioni sulla creazione di una zona di protezione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Martedì ha anche incontrato il presidente russo Vladimir Putin a San Pietroburgo

    9.43 – Zelensky: «I difensori dell’Ucraina combattono per le generazioni future»
    «I difensori dell'Ucraina combattono per l'indipendenza e la libertà delle generazioni future», ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che in occasione della Giornata dei difensori dell'Ucraina, che ricorre oggi, ha pubblicato diversi messaggi sui social. «Autentici eroi, nostri difensori- ha dichiarato-. Questo è il giorno di coloro che lottano. Questo è il giorno per il quale lottiamo. Questo è il giorno del tipo di vittoria che otterremo». Zelensky ha poi chiesto di esprimere gratitudine «a tutti coloro che hanno combattuto per l'Ucraina in passato e a quanti lo fanno ora». «A quanti hanno vinto allora e a quanti vinceranno ora. Vincere in modo da coronare con un successo la lotta di molte generazioni del nostro popolo. Gente che sempre ha voluto una cosa soprattutto: la libertà per sé e per i propri figli". "Gloria a tutti i nostri eroi. Gloria a tutti coloro che combattono, lavorano e aiutano. Gloria all'Ucraina», ha concluso.

    9.11 – Ucraina: SpaceX dice di non poter più pagare il servizio. L'azienda di Musk ha avvertito il Pentagono che potrebbe interrompere i finanziamenti
    Dal loro arrivo in Ucraina la scorsa primavera, i terminali internet satellitari Starlink di SpaceX di Elon Musk sono stati una fonte vitale di comunicazione per l'esercito ucraino. Tuttavia, secondo la CNN, SpaceX sostiene di non poter più pagare i servizi. Finora sono state donate all'Ucraina circa 20.000 unità satellitari Starlink e venerdì Musk ha twittato che «l'operazione è costata a SpaceX 80 milioni di dollari e supererà i 100 milioni entro la fine dell'anno». Questi contributi caritatevoli, tuttavia, potrebbero terminare: SpaceX ha infatti avvertito il Pentagono che, a meno che l'esercito statunitense non contribuisca con decine di milioni di dollari al mese, potrebbe cessare di finanziare il servizio in Ucraina. Le sollecitazioni arrivano in un momento particolare. Musk, recentemente, è salito alla ribalta con una serie di tweet in cui ha prospettato il 'suo' piano di pace. In sostanza, il magnate ha prospettato la ripetizione dei referendum nelle regioni che la Russia ha annesso dopo averle strappate all'Ucraina: se le consultazioni sotto l'egida dell'Onu dovessero bocciare l'annessione, la Russia dovrebbe abbandonare le regioni. Per Musk, invece, la Crimea va considerata sostanzialmente terra russa. E proprio questa affermazione in particolare ha provocato la reazione di Kiev: dal presidente ucraino Voldymyr Zelensky in giù, si sono susseguite le reazioni negative alla proposta di Mr SpaceX.

    9.09 – Danone, stop alle attività in Russia, svalutazione da un miliardo
    Il colosso dell'agroindustria francese Danone ha annunciato che intende disinvestire dalla sua unità «latticini e prodotti a base vegetale» in Russia, che costituisce la maggior parte del suon business nel paese, mantenendo solo il suo ramo di nutrizione infantile. «Danone annuncia oggi la sua decisione di avviare il processo di trasferimento del controllo delle sue attività essential dairy and plant-based (edp) alla Russia", spiega il gruppo, una delle poche multinazionali rimaste in Russia dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca. Il gruppo non ha annunciato quando potrebbe eventualmente riprendere le sue attività russe nel ramo di prodotti lattiero-caseari e vegetali. Danone manterrà comunque le attività del ramo "nutrizione specializzata", che produce in particolare latte per l'infanzia (Ble'dina, Aptamil). Da gennaio 2022, l'attività nel settore edp in Russia "ha rappresentato circa il 5% dei ricavi consolidati di Danone». L'operazione potrebbe «comportare un deprezzamento fino a 1 miliardo di euro», nei suoi conti, secondo il gruppo.

    9.01 – A Belgorod un missile ucraino danneggia le linee elettriche ferroviarie
    I frammenti di un missile lanciato dalle truppe ucraine ed intercettato dalle forze di difesa aerea russe hanno danneggiato le linee elettriche delle linee ferroviarie di Novyi Olisky nella regione di Belgorod in Russia. La circolazione dei treni sono state temporaneamente interrotte. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov.

    8.39 – Esercitazione nucleare russa sotto osservazione della Nato
    La Nato ha dichiarato che monitorerà da vicino un'attesa esercitazione nucleare russa, ma non si lascerà intimidire né abbandonerà il sostegno all'Ucraina.

    8.25 – Missili russi su Mykolaiv e droni su Makarin
    I missili russi hanno colpito il porto ucraino di Mykolaiv. Il sindaco ha dichiarato che è stato colpito un edificio residenziale di cinque piani, con i due piani superiori completamente distrutti. Tre droni hanno attaccato la cittadina di Makariv, a ovest della capitale Kiev, e i funzionari hanno dichiarato che le infrastrutture critiche sono state colpite da droni di fabbricazione iraniana.

    8.17 – All’Onu istanza russa sul grano
    La Russia ha presentato alle Nazioni Unite le sue preoccupazioni in merito a un accordo sulle esportazioni di grano dal Mar Nero ed è pronta a rifiutare il rinnovo dell'accordo il mese prossimo se non verranno soddisfatte le sue richieste, ha dichiarato l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite di Ginevra.

    8.11 – Cremlino: «Sì ai negoziati»
    Il portavoce del Cremlino Dmytri Peskov ha dichiarato al quotidiano Izvestia che gli obiettivi della “operazione militare speciale" della Russia potrebbero essere raggiunti attraverso i negoziati.

    7.59 – Denunciata TotalEnergies «complice dei crimini della Russia»
    Due associazioni hanno sporto denuncia a Parigi per complicità in crimini di guerra, accusando il gruppo francese TotalEnergies di aver continuato a sfruttare un giacimento in Russia e di aver così consentito la fabbricazione del carburante utilizzato dagli aerei russi impegnati nel conflitto in Ucraina. Lo riporta Afp citando una fonte vicina al dossier. La denuncia è stata presentata alla procura nazionale antiterrorismo, competente per i crimini di guerra, dall'associazione francese Darwin Climax Coalition e da quella ucraina Razom we stand, che chiedono un embargo sulle importazioni di energia fossile russo.

    7.53 – Zelensky: «La Croce Rossa indaghi sul centro di detenzione di Olevnika»
    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede che il Comitato Internazionale della Croce Rossa indaghi sul campo di detenzione russo di Olevnika, nell'Ucraina orientale, dove - ha detto nel suo discorso notturno - prigionieri di guerra ucraini sono detenuti da maggio. Decine di persone detenute nel carcere sono morte a luglio in un'esplosione e in un incendio. «Credo che il Comitato Internazionale della Croce Rossa non sia un club i cui membri hanno privilegi, vengono pagati e si godono la vita. La Croce Rossa ha degli obblighi, prima di tutto di natura morale. Il mandato della Croce Rossa deve essere adempiuto. È necessario fare subito ciò che è del tutto logico fare per la Croce Rossa. C'è Olenivka, di fatto un campo di concentramento, dove sono tenuti i nostri prigionieri. Viene richiesto di poter aver accesso a loro, come previsto. La Croce Rossa può farlo accadere. Ma deve provare a farlo accadere. L'Ucraina è pronta a facilitarlo».

    7.49 – Gb: «Molto lentamente progressi russi in centro Donbass»
    «La Russia continua nella sua campagna offensiva nel Donbass centrale e, molto lentamente, sta facendo progressi. Tuttavia, il suo progetto operativo generale e' minato dalla pressione ucraina sui fronti settentrionale e meridionale e dalla grave carenza di munizioni e manodopera». E' l'aggiornamento quotidiano dell'intelligence britannica sulla situazione sul campo in Ucraina. Gli 007 hanno riferito che «negli ultimi tre giorni, le forze filo-russe hanno compiuto progressi tattici verso il centro della città di Bakhmut, nel Donetsk» e sono «probabilmente avanzate nei villaggi di Opytine e Ivangrad» nella regione di Lugansk. «Ci sono stati pochi, se non nessuno, altri insediamenti conquistati da forze regolari russe o separatiste dall'inizio di luglio», ha sottolineato il ministero della Difesa su Twitter. Nel tweet si precisa che «le forze del gruppo militare privato Wagner hanno avuto qualche progresso sul terreno nel Donbass e probabilmente sono fortemente coinvolte nei combattimenti a Bakhmut», punto di partenza per le truppe di Mosca per «avanzare nell'area urbana di Kramatorsk-Sloviansk, che è il centro abitato sotto controllo ucraino più significativo nella regione di Donetsk».

    7.23 – Da Russia missili su Zaporizhzhia
    Nuovo attacco missilistico sulla città di Zaporizhzhia. Lo riferisce il governatore della regione Oleksandr Starukh: «I russi hanno lanciato tre missili S-300 sulla capitale regionale. I residenti rimangano nei rifugi". Secondo il governatore alcuni edifici hanno preso fuoco. Al momento non si segnalano vittime.

    7.05 – In un mese 600 insediamenti liberati daall’occupazione russa
    In un mese sono stati 600 gli insediamenti liberati dall'esercito ucraino che erano stati occupati dai russi. Lo rende noto il ministero ucraino per la reintegrazione dei territori occupati dai russi. Sono 75 gli insediamenti liberati nella regione di Kherson, circa 502 insediamenti sono stati liberati nella regione nord-orientale di Kharkiv, dove il mese scorso le forze ucraine sono avanzate in profondità nelle linee russe.

    00.50 – I militari iraniani inviati nei territori occupati: insegnano ai russi a usare i droni Shahed
    I russi avrebbero schierato militari iraniani associati al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche nei territori occupati dell’Ucraina per insegnare all’esercito russo come usare i droni Shahed-136. Lo sostiene l’Institute for the Study of War.

    00.25 – Russia-Venezuela, in dicembre incontro a Caracas: progetti comuni
    Venezuela e Russia hanno preparato diversi accordi che firmeranno tra il 13 e il 14 dicembre prossimo, a Caracas, durante una riunione della Commissione intergovernativa di alto livello (Cian): lo ha riferito il ministero degli Esteri del Paese sud americano. Il ministero degli Esteri ha indicato in un comunicato che la revisione di questi futuri accordi, sui quali non ha fornito ulteriori dettagli, è avvenuta nel quadro di un incontro tra il ministro degli Esteri venezuelano, Carlos Faría, e il vice primo ministro russo, Alexander Novak , a Mosca. Faría ha spiegato che l'incontro è stata «una straordinaria opportunità per condividere visioni e rafforzare il progresso di progetti comuni». L'incontro si è svolto nell'ambito della visita di una delegazione venezuelana in Russia per partecipare al Forum internazionale della Settimana dell'energia.

    00.10 – Aiea: progressi verso la zona di protezione a Zaporizhzhia
    Ci sono progressi nei negoziati per stabilire un’area di protezione intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, che è controllata dalla Russia. Lo ha assicurato il direttore l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi. L’Aiea sta negoziando con Mosca e Kiev affinché la centrale nucleare non sia un obiettivo militare o utilizzata per lanciare attacchi, ha spiegato Grossi. Il capo dell’Aiea ha fatto la spola negli ultimi giorni tra Kiev e Mosca per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin; a Kiev ha incontrato il ministro degli Esteri, Dmitry Kuleba, in un bunker (come mostrato da un messaggio con foto pubblicato dallo stesso Grossi sul suo account Twitter) con l’obiettivo di stabilire una zona di protezione intorno alla centrale. Per questo Mosca e Kiev devono essere d’accordo su «due cose: che non ci siano attacchi da nessuna parte (all’impianto) e che non sia usata per attaccare nessuno». «Il lavoro continua. Stiamo facendo progressi» nella trattativa, ha riferito Grossi, assicurando che sta cercando di raggiungere un accordo «il più presto possibile», anche se non ha voluto stimare quanto tempo potrebbe richiedere.

    00.01 – L’allarme delle forze armate di Kiev: in Bielorussia mille militari di Mosca
    Il comandante delle forze armate ucraine, Serhiy Naev, ha detto che circa mille militari russi sono «costantemente di stanza sul territorio della Bielorussia». Lo riporta Ukrainska Pravda.


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