Mattarella scioglie le Camere: “Venuto meno sostegno al Governo”. E chiede a tutti "un contributo costruttivo nell'interesse superiore dell'Italia". Si vota il 25 settembre

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    MESTOLO DI BRONZO

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    Mattarella scioglie le Camere: “Venuto meno sostegno al Governo”. E chiede a tutti "un contributo costruttivo nell'interesse superiore dell'Italia". Si vota il 25 settembre
    Il presidente della Repubblica ringrazia il primo ministro per il lavoro svolto. Draghi in Consiglio dei ministri conferma la data delle prossime elezioni: “Ora rimettiamoci al lavoro”


    A CURA DELLA REDAZIONE



    “Il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi necessari a contrastare gli effetti dell'inflazione causata dalla crisi economica, dal costo dell'energia e dei prodotti alimentari”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere. Alle 18 il Consiglio dei ministri potrebbe varare un decreto con la data delle elezioni, lo stesso che sarà presentato da Draghi e dalla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, all'inquilino del Colle.

    Passi che seguono le dimissioni del premier Mario Draghi. Stamattina dopo un rapido passaggio alla Camera è salito al Colle da Mattarella. Dopo mezz’ora di colloquio l’annuncio. Il governo resta in carica per il disbrigo degli affari correnti. Ieri Draghi è stato abbattuto dal parlamento italiano.

    Il premier ha ottenuto al Senato una fiducia su numeri che hanno certificato che la maggioranza non esiste più: Lega, Forza Italia e il M5S di Conte, che aveva aperto una settimana la crisi non votando il dl aiuti, non hanno partecipato ieri al voto di fiducia sulla risoluzione Casini, che tentava di evitare la crisi. I tre partiti che affossano Draghi hanno utilizzato la formula «presente non votante», che ha garantito il raggiungimento del numero legale e la validità del voto.

    Dei tre leader politici che hanno buttato già Draghi, quello che aveva aperto la crisi – Giuseppe Conte – si è eclissato fino a tarda sera, per poi riemergere con questa dichiarazione: dal presidente Draghi «c'è stato un atteggiamento sprezzante. Ci dispiace, abbiamo ricevuto anche degli insulti». «Siamo diventati il bersaglio di un attacco politico, siamo stai messi alla porta, non c'erano le condizioni perché potessimo continuare con leale collaborazione». L’altro leader, quello che ha sigillato la crisi, Matteo Salvini, non se ne è neanche preso la responsabilità, accusando gli altri»: «Draghi e l'Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei 5Stelle e dei giochini di potere del Pd». «L'intero centrodestra – ha detto – era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte. Il Pd ha fatto saltare tutto. Speriamo che questo sia l'ultimo Parlamento dove centinaia di persone cambiano casacca e poltrona».

    La diretta

    18.24 – Draghi in Cdm: “Al voto il 25 settembre”

    “Il premier conferma la data durante il Consiglio dei ministri”. Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell’attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato. In particolare, dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all’inflazione e al costo dell’energia. Dobbiamo portare avanti l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà. Porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi”, così Mario Draghi in una nota durante il Cdm

    17.55 – Mattarella: “In questo momento non è possibile fare pause”
    “Il governo ha presentato le dimissioni, nel prenderne atto ho ringraziato Mario Draghi e i ministri per l'impegno in questi 18 mesi. Il Governo incontra limitazioni nella sua attività, ma ha gli strumenti per operare in questi mesi prima che arrivi il nuovo esecutivo.Non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando, i costi dell'energia hanno conseguenze per famiglie ed imprese, vanno affrontate le difficcolta economiche, ci sono molti adempimenti da chiudere nell'interesse dell'Italia", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'annunciare di aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere.

    17.50 – Mattarella: “Molti adempimenti da chiudere in interesse Italia”
    Davanti alle Camere" ci sono "molti importanti adempimenti da portare a compimento nell'interesse del Paese". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

    17.50 – Mattarella: “Lo scioglimento delle Camere sempre ultimo atto”
    "Come ufficialmente comunicato ho firmato il decreto di scioglimento per indire nuove elezioni entro 70 giorni come previsto. Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l'ultimo atto". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

    17.45 – Mattarella: “Elezioni entro 70 giorni”

    17.30 – Draghi arriva al Quirinale
    l presidente del Consiglio Mario Draghi ha appena lasciato Palazzo Chigi diretto al Quirinale, dove dovrà controfirmare il decreto di scioglimento delle Camere.

    17.23 – Salvini lascia la Camera dopo l’incontro con gli Europarlamentari
    Finita la riunione con gli europarlamentari, Matteo Salvini ha lasciato la Camera. Lo rende noto la Lega.

    17.20 – Governo continua IL lavoro su testo da circa 10 miliardi
    Il Governo guidato da Mario Draghi per gli affari correnti continua a lavorare per approvare, entro inizio agosto, il decreto anti crisi, che mira a ridurre i prezzi delle bollette e ad aiutare famiglie e imprese. quanto si apprende da fonti dell'esecutivo. Sul tavolo un provvedimento che dovrebbe valere circa 10 miliardi.

    17.15 – FdI, favorevoli a calendarizzazione provvedimenti Pnrr
    "Anche in presenza di un governo dimissionario, Fdi sia alla Camera e sia al Senato è favorevole alla calendarizzazione e all'esame da parte dell'Esecutivo di tutti quei provvedimenti urgenti e necessari alla messa in sicurezza del PNRR. E questo in continuità con quel ruolo di opposizione responsabile e patriottica che Fratelli d'Italia ha deciso di rivestire dall'inizio di questa Legislatura, e che ha portato a subordinare qualsiasi scelta e decisione puramente all'interesse dell'Italia e degli italiani". Lo dichiarano i capigruppo di Camera e di Senato di Fratelli d'Italia, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani.

    17.11 – Grasso: “Ora la battaglia per fermare le destre”
    "Non conta più il destino individuale, ciascuno faccia la propria parte per l'unica grande battaglia da fare: fermare le destre di Salvini e Meloni. Anche ieri ho ribadito la mia fiducia all'Esecutivo. Mario Draghi ha guidato con la sua autorevolezza la nostra Italia in un momento difficilissimo. E' stato scellerato far cadere il Governo: chiedo a tutti voi di ricordarvi di chi è stata la responsabilità di mettere il nostro Paese di fronte a rischi così grandi". Così il senatore Pietro Grasso (Leu) su Facebook.

    17.08 – Anche Fico è arrivato al Quirinale
    Il presidente della Camera Roberto Fico è al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

    17.01 – Casellati è arrivata al Quirinale per conferire da Mattarella
    La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, è al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

    16.55 – Macron: “Lavoro di Draghi è una solida base per il futuro dell’Italia”
    Il "lavoro" svolto da Mario Draghi "costituisce una base molto solida, su cui l'Italia può contare nei mesi e negli anni a venire". Lo ha dichiarato in una nota il presidente francese, Emmanuel Macron, che ha salutato il premier italiano elogiando il suo "impegno impeccabile" per le riforme. "Durante la presidenza francese" dell'Ue nel primo semestre del 2022 - ha ricordato Macron - l'Italia di Draghi ha dato un "sostegno incrollabile nel fornire risposte europee alle nostre sfide comuni, in particolare di fronte all'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia". Evidenziando con favore il "rapporto di fiducia costruito in questi anni", Macron ha anche sottolineato come la firma del Trattato del Quirinale lo

    16.15 – Grillo: “Sereno dopo la decisione di Conte”
    "Beppe è sereno". Così fonti del Movimento che hanno contatti con il garante 5s riferiscono dello stato d'animo del fondatore del Movimento rispetto alla scelta del M5s di non partecipare al voto di fiducia. Per Grillo quella presa da Conte sarebbe una scelta necessaria per tenere unito il gruppo parlamentare. D'altronde, si sottolinea, le proposte del Movimento come reddito di cittadinanza e bonus 110 erano state attaccate da Draghi.

    16.05 – Lega: bene stralcio su taxi
    «Lunedì prossimo nell'aula della Camera ci sarà la discussione generale del ddl Concorrenza, senza l'articolo 10. La norma sui taxi è stata infatti stralciata sbloccando cosi una riforma importante e chiesta dall'Europa per il Pnrr. Una vittoria del buonsenso auspicata dalla Lega e dai lavoratori. Se il governo ci avesse seguito subito avremmo evitato le sabbie mobili in cui si era impantanato. Siamo pronti cosi per una rapida approvazione del ddl Concorrenza. Ora bisogna concentrarsi sui decreti attuativi per completare l'iter della riforma previsto dalla legge 12 del 2019 su piattaforme tecnologiche, registro delle imprese e foglio di servizio elettronico per tutelare il modello di Tpl non di linea fondato su decine di migliaia di piccole imprese artigiane e su un tessuto cooperativo di grande valore». Lo dicono in una nota i deputati della lega in Commissione Trasporti Elena Maccanti (capogruppo) ed Edoardo Rixi, responsabile dipartimento Infrastrutture.

    15.55 – Dadone (M5S): “Crisi non innescata né conclusa da noi”
    «Questa crisi non l'abbiamo innescata noi così come non l'abbiamo conclusa, di questa crisi abbiamo semplicemente preso atto perché al netto di una narrazione che ci dipinge come pretestuosi noi siamo stati onesti, chiari e diretti dall'inizio alla fine». Così sul suo blog il ministro per le Politiche giovanili e deputata M5S Fabiana Dadone. «Sono stata in silenzio per diversi giorni perché crisi come questa non si affrontano a mezzo stampa, informando e disinformando secondo le esigenze, ma confrontandosi nel merito con i propri compagni di viaggio», aggiunge Dadone, spiegando che «il nostro è stato un silenzio rispettoso delle Istituzioni italiane, il rispetto che altri non hanno avuto nella crisi del febbraio 2021, il rispetto che avremmo voluto per le nostre legittime battaglie politiche, quelle per cui un elettore su tre ci ha dato fiducia nel 2018. Nel silenzio abbiamo subito le offese e i vecchi giochi di palazzo: da una parte chi avvelenava i pozzi e dall'altra chi ci dipingeva come irresponsabili. Nel silenzio abbiamo contrastato l'inserimento pretestuoso di una norma che nulla aveva a che fare con gli aiuti alle famiglie e alle imprese. Nel silenzio non siamo stati fermi, abbiamo lottato in ogni sede per mantenere vive le nostre battaglie».

    15.35 – Finita la riunione di Matteo Salvini con ministri e sottosegretari della Lega
    Finita la riunione di Matteo Salvini con ministri e sottosegretari della Lega. Lo rende noto Via Bellerio. Il partito ribadisce che si impegnerà nel governo affinché siano immediatamente rinnovati gli sconti carburante, i sostegni alle famiglie per far fronte al caro bollette e i crediti d'imposta per le aziende. Salvini ha sottolineato che gli atteggiamenti di 5Stelle e Pd hanno causato la fine del governo Draghi. Il leader della Lega ha ringraziato tutti «per il grande lavoro e l'impegno», esprimendo grande rammarico perché "la follia dei 5Stelle e le provocazioni del Pd hanno portato alle dimissioni di Draghi". Salvini sta già preparando il futuro governo «per approvare pace fiscale, taglio delle tasse e flat tax, riforma delle pensioni e nuovi Decreti sicurezza».

    15.30 – Allo studio Dl Aiuti bis da 10 mld
    Il governo è venuto giù, ma sul decreto Aiuti bis, quello al centro del confronto tra il premier e le parti sociali la settimana scorsa, si tenta di «salvare il salvabile. Un testo era quasi pronto - spiegano autorevoli fonti di governo - stiamo cercando di capire se si può chiudere, compatibilmente con gli affari correnti». Proprio per questo, spiegano le stesse fonti, dal provvedimento dovrebbero restare fuori le misure più “partitiche” o meglio temi -leggi salario minimo o altre norme sul lavoro- inconciliabili con il perimetro degli affari correnti in cui si troverà ad operare il governo.

    15.16 – Schifani (FI): “Hanno pesato sgrammaticature di Draghi”
    «Nella storia del governo, l''assassinio di Sarajevo' è stato perpetrato dal M5S con la posizione assunta sul dl Aiuti, che lo ha visto negare la fiducia ad un governo del quale faceva parte. Ma non possiamo non rilevare, pur ribadendo stima al presidente Draghi, alcune sue sgrammaticature che hanno certamente pesato nell'epilogo dell'intera vicenda». Lo dichiara il senatore di Forza Italia e ex presidente del Senato, Renato Schifani.

    15.10 – Letta: “Tema coalizioni oggi è totalmente cambiato”
    «Naturalmente oggi la discussione sulle coalizioni è completamente diversa da quella di ieri. Quello che è accaduto ieri è un punto di svolta nella storia italiana. Avevamo un governo che stava lavorando molto bene, nel rispetto della comunità italiana, non solo economica, ma della gente italiana. Abbiamo avuto un intero fine settimana con appelli del mondo produttivo, dei sindaci, per una continuità dell'azione di governo che aveva il rispetto della comunità internazionale. E ora tutto è finito. Le reponsabilità sono chiare». Lo ha detto Enrico Letta intervistato da Bloomberg Tv.

    15.00 – Ipotesi voto 18 o 25 settembre, manovra al prossimo esecutivo
    Con ogni probabilità non sarà questo Parlamento ad approvare la legge di bilancio, non ci sarà cioè l'anticipio della manovra. A parte gli impedimenti costituzionali, pesa una valutazione di natura politica: si tratta della legge economica più importante, è ovvio che debba partorirla una maggioranza eletta. Secondo Stefano Ceccanti, costituzionalista e deputato Pd, il governo in carica può al limite «preparare» la Finanziaria senza poterla approvare. Quest'ultima poi verrà vagliata e eventualmente approvata, dal nuovo parlamento. Com'è noto la manovra deve essere approvata entro la fine dell'anno. Ma da questo punto di vista non ci dovrebbero essere rischi. L'orientamento che sembra emergere nel governo in carica per gli affari correnti è di andare a elezioni a settembre, tra il 18 e il 25 settembre. In tempo perché il nuovo esecutivo affronti la sessione di bilancio.

    14.40 – Tajani: “Letta faccia mea culpa, proposta ha provocato dimissioni Draghi”
    «Enrico Letta invece di preoccuparsi di Forza Italia, faccia mea culpa perché il suo progetto di campo largo ha provocato le dimissioni di Mario Draghi e poi ha impedito la nascita di un Governo Draghi senza M5S come avevamo chiesto noi». Così in un tweet l'eurodeputato del Partito popolare europeo e coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, commentando la crisi di governo in Italia.

    14.25 – Salvini riunisce ministri poi europarlamentari
    Riunione tra Matteo Salvini e gli esponenti di governo della Lega a Palazzo Montecitorio. Il segretario leghista poi si riunirà con gli europarlamentari.

    14.15 – Gelmini: “Delusa da Berlusconi per non aver impedito a FI di commettere errori macroscopici”
    «Nutro verso Berlusconi stima e affetto ma sono molto delusa per non aver impedito a Fi di commettere errori macroscopici», come quello di non votare la fiducia al Draghi bis. «Non mi riconosco più in un partito che ha venduto la sua storia e girato le spalle agli italiani...". Lo ha detto il ministro degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, ospite di Skytg24, parlando delle ragioni del suo addio a Fi. «Vedo un moto di indignazione nel Paese per aver fatto cadere il governo di Mario Draghi, un servitore dello Stato». «Trovo irresponsabile aver buttato al macero il lavoro fatto per puro calcolo elettorale, un gesto di assoluta irresponsabilità»ha detto la ministra per gli Affari regionali e le autonomie.

    14.10 – Calenda: “Su Pnrr Di Maio improvvido”
    «Queste dichiarazioni improvvide e pericolose per L'Italia dimostrano l'inadeguatezza di Luigi Di Maio. Neanche a Topolinia il Ministro degli Esteri si darebbe la zappa sui piedi in questo modo». Così in un tweet il leader di Azione, Carlo Calenda facendo riferimento alle parole di Di Maio sul rischio di non riuscire a salvare il Pnrr.

    14.07 – Ddl concorrenza in Aula lunedì 25 senza taxi
    Il ddl concorrenza andrà in aula lunedì 25 senza l'articolo 10 (quello relativo ai taxi), di cui il governo ha annunciato lo stralcio. È quanto emerso dalla capigruppo alla camera da poco terminata.

    13.50 – Anche il senatore Cangini lascia FI, fiducia presupponeva uscita
    Anche Andrea Cangini lascia Forza Italia. Lo conferma il senatore azzurro, che ieri ha votato la fiducia al governo Draghi in dissenso dal partito restando in aula a differenza dagli altri forzisti. «Sono consapevole del fatto che, rinnovando la fiducia al presidente del Consiglio in coerenza con quanto detto e fatto da Forza Italia fino a due giorni fa, mi sarei messo automaticamente fuori dal partito», ha aggiunto.

    13.45 – Nyt: caduta governo Draghi un colpo per Italia e Ue
    L'effettiva caduta del governo di Mario Draghi rappresenta un colpo devastante all'Italia e all'Europa». Lo afferma il New York Times in un articolo dedicato alle dimissioni di Draghi sull'homepage del proprio sito. «Con la sua levatura Draghi ha inaugurato un breve periodo d'oro per l'Italia quando ha assunto l'incarico di premier nel 2021», mette in evidenza il New York Times osservando come con Draghi l'Italia ha assunto un ruolo maggiore in Europa.

    13.42 – WSJ: “Il governo Draghi era motivo di ottimismo”
    «I 17 mesi di Mario Draghi come premier hanno dato all'Italia e all'Unione Europea motivo di ottimismo» sulla possibilità di un rilancio della «moribonda economia» italiana verso una «strada di crescita sostenibile». Lo afferma il Wall Street Journal in un articolo dedicato alle dimissioni dell'ex presidente della Bce. «La maggior parte del credito della veloce e resiliente ripresa economica dell'Italia dalla pandemia è del governo Draghi» commenta Mariana Monteiro, analista di Credi Suisse, con il quotidiano. «Con un altro premier, senza la credibilità e le doti conciliatorie di Draghi, approvare le riforma sarò probabilmente più difficile», aggiunge Monteiro.

    13.40 – Delrio: hanno vinto gli speculatori politici
    «Il governo, pur con i limiti dovuti a una maggioranza mai tanto eterogenea, stava mettendo le basi per un rinnovamento importante nel paese. Con fatica e coraggio. Perché la politica di riforme è un lavoro paziente, che si fa col tempo e coinvolgendo la società». Lo ha scritto su Facebook Graziano Delrio, deputato del Partito Democratico. «Invece ha prevalso il populismo degli annunci - ha aggiunto Delrio - e delle velleità, dei nemici inventati per scaricare le responsabilità, dell'uso dissennato della finanza pubblica. Il Movimento 5 stelle si è fatto strumento di un'operazione che è sfuggita di mano. La Lega e Forza Italia hanno voluto mandare a casa il governo. E alla fine hanno vinto gli speculatori politici. Non quelli che puntano ai consensi sulla base dei risultati che riescono a esibire, o al duro lavoro che riescono a promettere. Ieri hanno vinto quelli che pensano si possa governare un paese a dispetto del principio di serietà e responsabilità. Di tutto questo parleremo agli elettori. Tutto - conclude il deputato - questo chiederemo loro di giudicare».

    13.14 – Berlusconi: sogno un grande partito conservatore
    Sogno un partito conservatore che tenga dentro Forza Italia, la Lega e gli altri partiti che si riconoscono nei valori liberali. E' l'auspicio rilanciato, apprende l'AGI, da Silvio Berlusconi durante i continui vertici del centrodestra che si sono susseguiti a villa Grande. Auspicio che per i tempi stretti in vista del voto dovrebbe rimanere tale, sottolineano fonti parlamentari del centrodestra. Il tema della lista unica non è infatti all'ordine del giorno. L'ex premier, secondo quanto viene riferito, ha parlato sia del programma del centrodestra che del tema della premiership, spiegando che potrebbe essere necessaria una figura di garanzia per governare. In FI tra i parlamentari c'è chi rilancia che possa essere proprio Berlusconi la figura ideale ma l'ex presidente del Consiglio negli incontri di questi giorni non ne ha fatto riferimento. E' tornato a sottolineare che il centrodestra ha lasciato al premier Draghi la possibilità di una via di fuga dalla crisi ma - si è rammaricato secondo quanto viene riferito - che il presidente del Consiglio si sia mosso nel campo del Pd, incontrando tra l'altro il segretario dem Letta.

    13.03 – Si va verso il voto, al vaglio due date: 18 o 25 settembre
    Il nodo sarà sciolto molto probabilmente già oggi: quando in serata i presidenti della Camera e del Senato lasceranno il Quirinale dopo aver incontrato il presidente della Repubblica, si avrà già chiaro il quadro dei prossimi passaggi istituzionali che porteranno alle elezioni anticipate. Subito dopo anche Mario Draghi tornerà al Colle ma solo per controfirmare il decreto presidenziale di scioglimento delle Camere. La data su cui si sta ragionando è circoscritta al momento al mese di settembre e le ipotesi sono le domeniche 18 o 25, ma ci sono ancora dettagli da definire, come la valutazione sulla tempistica del voto degli italiani all'estero. Quello che pare quasi certo è che la sala stampa del Quirinale sarà aperta nel tardo pomeriggio e questo fa ipotizzare che Sergio Mattarella voglia spiegare la sua scelta di sciogliere anticipatamente le Camere e forse anche qualche passaggio complicato di questi giorni.

    12.58 – Di Maio: al voto presto per salvare la manovra, non credo che salveremo il Pnrr
    «Prima si va a a votare e meglio è, prima si fanno le elezioni e meglio è, almeno cerchiamo di salvare la legge di bilancio e evitare l'esercizio provvisorio, non credo che salveremo il Pnrr perché le riforme non si potranno fare». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Ipf.

    12.20 – Letta: le scelte di ieri peseranno molto alle elezioni
    «Noi siamo stati dalla parte giusta della storia per il bene del nostro paese e le prossime elezioni saranno elezioni in cui gli atti di ieri peseranno molto». Lo ha detto Enrico Letta alla segreteria nazionale del Pd.

    12.08 – Fico comunica le dimissioni di Draghi e convoca per le 13 la Conferenza dei capigruppo
    Alla ripresa della seduta, sospesa questa mattina dopo l'annuncio del presidente del Consiglio, Mario Draghi, di volersi recare al Quirinale, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha dato l'annuncio delle dimissioni del premier e della decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di prenderne atto, con l'invito al Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Fico ha quindi convocato per le 13 la Conferenza dei capigruppo.

    11.44 – Cdm nel tardo pomeriggio
    Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, verrà convocato nel tardo pomeriggio per adottare il provvedimento che definisce il perimetro per il disbrigo degli affari correnti.

    11.38 – Draghi non interverrà alla Camera, dove era atteso alle 12
    Il presidente del Consiglio dimissionario, Mario Draghi, non interverrà in Aula alla Camera, dove era atteso alle 12. Sarà il presidente della Camera, Roberto Fico, a leggere ai deputati, alla ripresa dell'Aula, una comunicazione del premier. Lo si apprende da fonti di governo.

    11.29 – Terminata l’assemblea dei deputati M5S con Conte
    Si è conclusa alla Camera dopo circa un'ora l'assemblea dei deputati M5S, alla quale ha partecipato anche il leader Giuseppe Conte.

    11.25 – Crippa in assemblea M5S: vergognosi attacchi a chi la pensava diversamente
    Duro attacco del capogruppo Davide Crippa in assemblea M5S. O meglio una levata di scudi, per difendere «chi la pensava diversamente e per questo è stato attaccato, demonizzato, trattato con ferocia. E' stato vergognoso, eppure fino a ieri pomeriggio tutte le opzioni erano sul tavolo, anche quella di dare la fiducia al governo. Dunque questi attacchi, col senno di poi, sono stati ancora più ingenerosi». Le parole del capogruppo, in rotta di collisione con il leader Giuseppe Conte sin dall'inizio, sono state accolte dall'applauso di molti colleghi, raccontano all'Adnkronos fonti presenti alla riunione.

    11.16 – Brunetta lascia Forza Italia
    Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta lascia Forza Italia. «Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia. Non votando la fiducia a Mario Draghi, il mio partito ha deviato dai valori fondanti della sua cultura: l’europeismo, l’atlantismo, il liberalismo, l’economia sociale di mercato, l’equità. I cardini della storia gloriosa del Partito popolare europeo, a cui mi onoro di essere iscritto, integralmente recepiti nell’agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr. Sono fiero di aver servito l’Italia da ministro di questo Governo. Sono degli irresponsabili coloro che hanno scelto di anteporre l’interesse di parte all'interesse del Paese, in un momento così grave. I vertici sempre più ristretti di Forza Italia si sono appiattiti sul peggior populismo sovranista, sacrificando un campione come Draghi, orgoglio italiano nel mondo, sull’altare del più miope opportunismo elettorale. Io rimango dalla stessa parte: dalla parte dei tanti cittadini increduli che mi stanno scrivendo e chiamando, gli stessi che nei giorni scorsi si sono appellati a Draghi perché rimanesse alla guida del Governo. Io non cambio, è Forza Italia che è cambiata».

    11.07 – Casellati alle 16,30, Fico alle 17 per il colloquio con Mattarella
    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà al Quirinale il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, alle 16,30, e il presidente della Camera, Roberto Fico, alle 17. Lo riferiscono ambienti parlamentari.

    10.55 – Conte: ci volevano fuori anche Iv e Ipff
    «Non solo Forza Italia e Lega ci volevano fuori, ma anche Italia Viva e Ipf», ha detto, secondo quanto apprende l'Adnkronos, il leader M5S Giuseppe Conte ai deputati 5 Stelle riuniti in assemblea. «Anche se eravamo propensi a dare l'appoggio esterno, ieri nemmeno questo è stato possibile. Ci prendiamo la responsabilità delle nostre azionu», dice il leader M5S nel corso dell'assemblea dei deputati grillini. «Ieri ci sono stati toni di disprezzo verso di noi», attacca l'ex premier, «ci è sembrato più coerente togliere il disturbo piuttosto che votare contro».

    10.40 – M5s: deputata Alemanno lascia Movimento, brutta pagina
    La deputata Soave Alemanno lascia il M5s. La deputata pugliese, che in questi giorni ha criticato la scelta del partito di non sostenere il governo Draghi, ha annunciato l'addio su Facebook, dicendosi «amareggiata» e spiegando che «quella scritta nell'ultimo periodo è una brutta pagina che non avrei voluto leggere».

    10.36 – Draghi da Fico a Montecitorio
    Il presidente del Consiglio Mario Draghi è giunto a Montecitorio, dove è a colloquio con il presidente della Camera Roberto Fico.

    10.34 – Mattarella convoca i presidente delle Camere, verso lo scioglimento
    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà nel pomeriggio al Palazzo del Quirinale i presidenti delle Camere, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione. Ne dà notizia un comunicato.

    10.33 – Applausi per Conte al suo arrivo in assemblea M5S
    Applausi per Giuseppe Conte al suo arrivo nella Nuova Aula dei gruppi di Montecitorio, dove è in corso l'assemblea dei deputati M5S.

    10.28 – Letta: “I partiti che non l'hanno votato sono ugualmente responsabili”
    «Le responsabilità dei partiti che non hanno votato la fiducia ieri sono di tutti, non mi si venga a fare classifiche di responsabilità, gli italiani non lo capirebbero». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nell'assemblea congiunta dei gruppi Pd, in corso alla Camera.

    10.15 – Il governo resta in carica per il disbrigo degli affari correnti
    «Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri professor Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato ha reiterato le dimissioni sue e del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto, il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti».

    10.10 – Draghi si è dimesso
    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti.

    9.57 – Draghi al Colle, mezz’ora di colloquio con Mattarella
    Il presidente del consiglio Mario Draghi ha lasciato il Quirinale dopo il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il colloquio è durato poco meno di mezz'ora.



    9.50 – Spread Btp-Bund a 220 punti, tassi ai massimi da giugno. Rendimento sopra quello greco. Piazza Affari prosegue in calo
    Con la crisi del Governo Draghi lo spread tra Btp e Bund è salito fino a 232 punti, con un balzo di 19 punti rispetto alla chiusura di ieri, per poi ripiegare a 220 punti. Alta tensione anche sul rendimento del decennale italiano che ha toccato il 3,58%, portandosi ai livelli di giugno scorso, per poi scende al 3,5% ma restando di gran lunga sopra i tassi dei titoli greci. Piazza Affari, intanto, prosegue in netto calo con il Ftse Mib che cede l'1,5% a 20.994 punti. In tensione le banche.
    9.43 – Draghi tornerà alla Camera alle 12
    Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, tornerà alla Camera alle ore 12, alla ripresa dei lavori in Aula. Non ci sarà una riunione del Consiglio dei ministri oggi. Draghi infatti ha già presentato formalmente le dimissioni in Consiglio dei ministri la scorsa settimana, per cui non e' necessario un nuovo passaggio.

    Crisi di governo, l'arrivo di Draghi al Quirinale per il colloquio con Mattarella


    9.24 – Draghi al Quirinale
    Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è giunto al Quirinale per comunicare le sue «determinazioni» al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

    9.22 – Crisi di governo, no Cdm, Draghi ha già comunicato la sua scelta ai ministri
    Il Consiglio dei ministri nel quale da prassi il premier comunica ai ministri la decisioni di dimettersi non si farà. Il presidente del Consiglio ha già presentato le dimissioni in Cdm la scorsa settimana per cui non ci sarà un nuovo passaggio poiché formalmente ha già comunicato la decisione ai ministri.

    9.18 – Draghi: «Anche i banchieri centrali usano il cuore. Grazie per tutto il lavoro»
    «Innanzitutto grazie, grazie. Grazie per questo applauso naturalmente, certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato, a volte. Grazie per questo e per tutto il lavoro fatti in questi mesi». Così il premier Mario Draghi in Aula alla Camera, dove è stato accolto da un lunghissimo applauso e dalla standing ovation dei membri del suo governo e di gran parte dei deputati presenti nell'emiciclo.

    9.14 – Draghi: «Al Quirinale a comunicare le mie determinazioni»
    Alla luce dei fatti di ieri al Senato, «chiedo di sospendere la seduta recarmi al Quirinale e comunicare le mie determinazioni». Queste le parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in aula a Montecitorio.

    9.12 – Draghi a Montecitorio, standind ovation dei ministri e del centrosinistra
    Il presidente del Consiglio Mario Draghi è appena arrivato alla Camera, dove sono attese le sue comunicazioni. Il premier è stato accolto da una standing ovation dei membri del suo governo e da un lungo applauso dell'Aula

    9.10 – Mario Draghi alla Camera
    Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha lasciato a piedi palazzo Chigi per recarsi alla Camera.

    9.06 – Renzi: «Ora rassemblement in nome dei principidi Draghi»
    «Facciamo un grande rassemblement che, in nome dei principi di questi mesi di governo Draghi, dica sì all'Europa e no a i sovranisti», afferma il leader di Italia viva, Matteo Renzi, a Rtl.102.5 «Noi siamo quelli che hanno voluto Draghi e lo hanno sostenuto fino alla fine. Questo sarà l'anima di un progetto più grande di Iv, con altri, nel nome dei principi di Draghi, ci saranno molte sorprese», aggiunge l’ex premier.

    8.58 – Monti: «Danni gravi, Draghi resti come Ciampi nel '94»
    «Ora Draghi va al Quirinale ma il governo non è stato sfiduciato e, almeno sinora, le dimissioni non sono state accolte. Vale il precedente del gennaio 1994, quando il presidente della Repubblica Scalfaro ricevette le dimissioni di Ciampi e le respinse. A quel punto, convocò i presidenti di Camera e Senato e indisse le elezioni. Ma il governo restò in sella. Se questo dovesse avvenire, ma dipende naturalmente dal capo dello Stato, il governo Draghi sarebbe nella pienezza dei suoi poteri. Potrebbe andare oltre gli affari correnti in attesa del successore. Con la conseguenza di essere in grado di impostare la legge di bilancio e procedere nella gestione del Pnrr» Chi ha fatto peggio? Conte, che ha iniziato la crisi? O Salvini e Berlusconi che l'hanno proclamata? «Li metterei tutti e tre insieme sulla lista del biasimo. Conte e Salvini hanno molto disturbato il manovratore in corso d'opera, in misura esasperata in questi ultimi tempi. Mi sembra che Forza Italia, e meno Berlusconi personalmente, abbia mantenuto maggiore distacco. Alla fine, hanno lasciato anche loro per non perdere contatto con le forze del centrodestra che da oggi sono ancora più vicine. Berlusconi deve aver valutato che restare poteva diventare politicamente costoso. Tutti questi calcoli, i partiti non hanno l'agio di farli quando c'è una emergenza finanziaria grave».

    Governo, botta e risposta fra La Russa e Renzi: "Stai sereno" e l'ex premier: "Potrei chiedere i diritti"


    8.50 – Borsa: future Milano in calo del 2,4% con la crisi di governo. Gli altri listini europei galleggiano
    In netto calo i future su Piazza Affari (-2,4%), con la crisi del governo Draghi. I future degli altri listini europei galleggiano poco sopra la parità, in vista della riunione della Banca centrale europea (Bce) che varerà il suo primo rialzo dei tassi dal luglio 2011.

    8.44 – Tonini (Pd): “La crisi di governo sarà la Pearl Harbor dei populisti”
    «Il blitz di ieri in Senato potrebbe rivelarsi la Pearl Harbor dei populisti italiani. Colpendo e affondando il governo Draghi, pensano di aver colpito a morte il simbolo della migliore cultura politica italiana, il riformismo di matrice degasperiana, europeista e atlantista, meritocratico e solidale, innovatore e ambientalista, cultore dei diritti e custode dei doveri. Potrebbero invece scoprire di avere risvegliato un gigante addormentato», afferma Giorgio Tonini, ex senatore e ora consigliere Pd in Provincia di Trento. «Lo si era intravisto, il gigante, nella vasta mobilitazione dei giorni scorsi: civile, sociale, culturale e politica, a sostegno della prosecuzione del governo Draghi - aggiunge Tonini -. Lo si deve vedere appieno ora, nella conversione di quel vasto movimento trasversale in un corale appello a Mario Draghi perché rimetta il suo mandato non solo nelle mani del Parlamento e in quelle del presidente della Repubblica, ma anche in quelle del popolo sovrano. Che siano gli italiani a decidere col loro voto il destino dell'agenda Draghi. Perché questo sia possibile, è necessario che gli italiani che vogliono votarla, quell'agenda, insieme al leader che la incarna, la trovino sulla scheda elettorale. Per il bene dell'Italia si deve convincere Draghi a mettersi alla testa di una grande alleanza trasversale di forze politiche, movimenti sociali, esperienze civiche, energie imprenditoriali, risorse intellettuali e morali, unite dall'obiettivo di proseguire l'azione e portare a termine il programma incompiuto del governo Draghi. Se il gigante si alza, chi lo ha risvegliato si accorgerà di aver basato le sue anguste e grette ambizioni su calcoli del tutto sbagliati».

    8.40 – Draghi è arrivato a Palazzo Chigi
    Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è appena arrivato a Palazzo Chigi. Alle 9 il premier è atteso alla Camera per le comunicazioni, a seguire -dopo un probabile Cdm lampo- dovrebbe recarsi al Quirinale per le dimissioni. Nella sede del governo è arrivato da pochi minuti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli.

    8.36 – Nyt: «Elezioni rafforzerebbero partiti solidali con Putin»
    Il New York Times nel suo “Morning Briefing” evidenzia che «la partenza di Draghi sarebbe un duro colpo per l’Unione Europea, in un momento critico per la guerra in Ucraina. Draghi era una parte essenziale della posizione unitaria dell'Europa contro l'aggressione della Russia. In Italia, un vuoto di potere potrebbe anche aprire la porta a nuove elezioni, che potrebbero portare a un governo dominato da partiti molto più solidali con Vladimir Putin, il leader della Russia, e più ostili all'Unione Europea». E «in Italia, le crisi economiche del passato incombono».

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    8.25 – Titoli di Stato: spread balza di 20 punti, a 241,5

    Balza lo spread Btp/Bund nel giorno in cui si attendono le dimissioni del premier Mario Draghi: dai 221 punti della chiusura di ieri, il differenziale schizza in apertura a 241,5 punti. In lieve calo il tasso di rendimento, al 3,653%.
    8.22 – Profumo: «Ora Italia al buio, partiti irresponsabili»
    «Sono molto preoccupato. E' tornato il rischio Italia, con un'Europa molto più debole rispetto al passato. Draghi oltre a essere il riferimento per il nostro Paese ha rappresentato molto altro. L'atteggiamento di alcuni partiti, in questa fase, mi è sembrato veramente irresponsabile. E' una situazione difficile e non trovo alcuna spiegazione, se non una visione di brevissimo termine, di tipo elettorale», dichiara alla Stampa Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e presidente dell'Acri. Profuno parla della crisi di governo e di quello che ci attende, in particolare sui mercati e sul fronte Ue. «E ora andiamo avanti al buio. Io credo che cambi molto, e in peggio- sostiene-. In questi mesi il Paese è cresciuto in reputazione e in rispetto, con la sua autorevolezza Mario Draghi ha cambiato la percezione dell'Italia. Adesso vedo un rischio molto, molto grande. Non è più scontato che ci concedano quello che ci si aspetta».

    8.14 – New York Times: «Cade a pezzi esecutivo Draghi. Duro colpo per l’Italia e l’Europa»
    «E' andato in pezzi il governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi che aveva ridato all'Italia credibilità e influenza». Lo scrive il New York Times (Nyt), secondo il quale l'Italia entra ora «in una nuova stagione di caos politico in un momento critico, mentre l'Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e per rilanciare le sue economie». L'abbandono di Draghi, scrive il giornale, rappresenta «un duro colpo sia per l'Italia, sia per l'Europa». E ricorda che «l'ex presidente della Banca centrale europea, che ha contribuito a salvare l'euro, ha usato la sua statura di statista» per portare all'Italia «un breve periodo d'oro» da premier. Ricordano come Draghi ha «portato l'Italia fuori da uno dei peggiori giorni della pandemia, garantito e pianificato la spesa di miliardi di euro nei Recovery funds europea» ed è stato «parte fondamentale della posizione eccezionalmente unitaria dell'Europa contro l'aggressione russa all'Ucraina», il Nyt scrive che «come al solito» quel «periodo di progresso, unità e aumentata influenza internazionale per l'Italia ha rapidamente lasciato spazio alla politica». Le elezioni di ottobre, prosegue il giornale, potrebbero portare in Italia «un governo dominato da partiti molto più solidali con il presidente russo Vladimir Putin e più ostili verso l'Unione europea». Determinante, secondo il Nyt, «il richiamo troppo potente delle imminenti elezioni per i partiti in competizione». E sottolinea come «il colpo decisivo a Draghi non è venuto solo dal Movimento Cinque Stelle», ma «anche dalla Lega, guidata dal nazionalista Matteo Salvini» che «ha faticato a prendere le distanze da Putin». Mentre la Lega «è già entrata in campagna elettorale», per il giornale la crisi si è '«ritorta contro» i Cinque stelle.

    8.04 – Crosetto: «La coalizione ormai era sbrindellata».
    «Alla fine FdI, dall'opposizione è stato il partito più corretto nei confronti delle istituzioni e quindi anche di Draghi», dichiara al Corriere Guido Crosetto, imprenditore e cofondatore di Fratelli d'Italia. Sulla frase del premier «me lo hanno chiesti gli italiani», osserva poi Crosetto, «il presidente del Consiglio ha raddrizzato il tiro, confermando che si è reso conto che gli era scappato. Quella frase fa parte dell'inesperienza politica dell'uomo, di una persona che ha sempre fatto altro nella vita. Non è che pensassi che lui avesse aspirazioni di altro genere». A ggiunge: «In questa vicenda c'è un paradosso. Chi ha più osteggiato la sua candidatura al Quirinale oggi gli dice che è indispensabile la sua presenza a Palazzo Chigi per altri cinque mesi. Un controsenso, no?. Siamo chiari e sinceri: tutti hanno rotto le scatole a Draghi. Il M5a su superbonus e reddito di cittadinanza, la Lega sul ddl concorrenza, il Pd su ius scholae e cannabis. Man mano che andava avanti si è reso conto che sarebbe stato impossibile scrivere una legge di bilancio con una coalizione di governo completamente sbrindellata».

    7.52 – Piazza Affari in picchiata
    Piazza Affari sconta i timori sulla permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi e le preoccupazioni degli investitori per una eventuale fine anticipata della legislatura. L'indice Ftse Mib, che ha toccato un -2,1%, ha terminato le contrattazioni in calo dell'1,6% facendo di Milano la peggiore tra le Borse europee. Lo spread Btp-Bund si è fermato a 212 punti base. Il rendimento dei Btp, il peggiore tra i titoli dell'Eurozona, sale di 6 punti, al 3,37%. Cedono il 4,1% i future su Milano. Attesa per la decisione di oggi della Bce: prende quota l'ipotesi di un rialzo di 50 punti base, il doppio di quanto annunciato. Allarme dell'Europa. Il New York Times: «Italia verso una nuova stagione di caos».

    7.50 – Da Wsj a Nyt: «Finita breve stagione dorata dell’Italia»
    «Sconvolgimento», «ritorno turbolento», «rancore». Così i maggiori quotidiani americani commentano la crisi del governo guidato da Mario Draghi, di cui riconoscono i successi politici nella «breve stagione dorata» dell'Italia, e il ruolo guida nel tenere unita l'Europa contro la Russia di Vladimir Putin. Il Wall Street Journal parla di «sconvolgimento in un momento cruciale per l'Italia». «La crisi e' partita - spiega il quotidiano finanziario newyorkese - quando il governo era avviato all'approvazione e all'implementazione di misure per aiutare le aziende e le famiglie ad affrontare l'aumento dei costi energetici». «L'Italia - aggiunge il Wsj - probabilmente si troverà presto ad affrontare una nuova sfida, quella legata a costi più alti per rifinanziare il debito. Il successore di Draghi alla Banca centrale europea, Christine Lagarde, questa settimana annuncerà l'aumento dei tassi di interesse, il primo in più di un decennio». Il lungo periodo di interessi bassi, continua il quotidiano, aveva «permesso all'Italia di rifinanziare il debito a buon mercato». Secondo il Wjs l'ipotesi di una nuova maggioranza parlamentare appare improbabile, mentre le elezioni sono sempre più certe. «Sarebbe la prima volta - aggiunge - dalla fine della Seconda guerra mondiale che l'Italia tiene elezioni in autunno, un periodo nel quale il Parlamento è chiamato ad approvare il budget per l'anno seguente».

    7.42 – Gelmini: «Non potevo restare un minuto di più in Forza Italia»
    «Non riconosco più il mio partito, si è appiattito sulla Lega. Non potevo restare un minuto in più in un partito che non riconosco», afferma la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini racconta al Corriere perché ha lasciato Forza Italia subito dopo il voto di ieri a Palazzo Madama. «Quello che è successo ieri è gravissimo - afferma Gelmini - La crisi si era aperta a causa delle convulsioni del M5s: non era facile riuscire a prendersi la responsabilità di portare il Paese al voto in mezzo a una crisi senza precedenti. La FI che ho conosciuto in questi venticinque anni di militanza e di impegno politico, sarebbe stata dalla parte di Mario Draghi, che ha fatto un ottimo lavoro, è un convinto europeista, e che certo non è di sinistra. Lega e Forza Italia il governo lo hanno sempre sopportato e non supportato».

    7.30 – Le Figaro, destra e M5S fanno cadere Draghi Ampio spazio su giornali francesi alla crisi politica italiana
    Ampio spazio alla crisi di governo in Italia sui giornali francesi in edicola oggi. «La destra e il M5S fanno cadere Mario Draghi» è il titolo pubblicato in prima pagina su Le Figaro, il grande quotidiano conservatore della Francia. «Tre partiti appartenenti alla coalizione di Draghi hanno rifiutato di votare la fiducia al premier, ieri al Senato italiano, conducendo di fatto alla fine del suo governo di unità nazionale». «Draghi sfiduciato dai suoi alleati"; scrive in prima pagina Les Echos, il quotidiano economico di Parigi mentre Ouest-France parla di «Europa in apnea». Il premier italiano, prosegue il giornale tra i più letti di Francia-, «è stato scaricato, ieri sera, da tre partiti della sua coalizione», Forza Italia, Lega e Movimento Cinque Stelle».«Il crollo del suo governo non augura nulla di buono per l'Unione europea», secondo Ouest-France, e «a Madrid, Parigi e Berlino si teme una crisi politica che affosserebbe la zona euro ed invierebbe un messaggio di disunione alla Russia». Mentre il presidente Usa, Joe Biden, «dice di seguire con attenzione la situazione a Roma». «Italia: Mario Draghi sul punto di gettare la spugna», titola Liberation, aggiungendo: «Dopo una giornata di suspense e negoziati infiammati prima che i tre partiti di destra lo scaricassero, il premier italiano sembra sul punto di confermare le dimissioni».



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