Coronavirus, il bollettino di venerdì 8 luglio: 105 morti e 100.690 nuovi contagi, circa 6.500 in meno di ieri

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    Coronavirus, il bollettino di venerdì 8 luglio: 105 morti e 100.690 nuovi contagi, circa 6.500 in meno di ieri

    PAOLO RUSSO



    La “poco” letale Omicron 5 fa oggi 105 morti in un giorno con 100.690 contagi, circa 6.500 in meno di ieri ma 14mila in più di una settimana fa, anche se rispetto ai giorni scorsi la crescita sembra aver perso un po' di slancio. Come dimostra anche il tasso di positività che perde l’1,3 e scende al 27,1%. Sono 18 in più i ricoveri in terapia intensiva e 80 quelli nei reparti di medicina.

    Sono stabili a quota 5.105 i nuovi casi di Covid in Piemonte, con una positività del 21,1% sul totale di 24.169 tamponi. Lieve aumento sia dei ricoveri ordinari, che sono 486 (+1 rispetto al giorno precedente), pari al 7,2%, così come delle terapie intensive, pari a 13 (+2), pari al 2,1%. È stato registrato un decesso.

    Sempre alto il numero dei contagi da Covid in Veneto nelle ultime 24 ore con 9.339 casi rispetto ai 10.052 ai ieri. Sono invece 2 le vittime. Cresce il numero dei positivi che si attesta a 95.432 (+2.230). Sale anche il numero dei pazienti ricoverati in area medica, ora 831 (+3), cala quello riferito ai ricoverati in terapia intensiva, 39 (-2).

    I nuovi casi positivi al Covid registrati nelle ultime 24 ore in Toscana sono 5.165, età media 49 anni, su 21.159 test di cui 2.531 tamponi molecolari e 18.628 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 24,41% (79,1% sulle prime diagnosi). Rispetto a ieri i contagi sono in calo così come i tamponi effettuati mentre il tasso di positività è sostanzialmente identico: nel precedete report i casi erano 5.644 su 22.711 e un'incidenza di nuovi positivi del 24,85% (80,3% sulle prime diagnosi).

    Scendono da 8.671 a 7.765 i nuovi casi di coronavirus rilevati in Emilia-Romagna su quasi 22.500 tamponi nelle ultime 24 ore. Altri dieci i morti, mentre aumentano i ricoveri: i pazienti attualmente nelle terapie intensive sono 44 (+2 da ieri), mentre i ricoverati negli altri reparti Covid sono 1.213 (+33).

    In Campania i contagi non schiodano da quota 13mila, oggi per l’esattezza 13.477, 223 più di eri. Il tasso di incidenza, al 33,49%, è sostanzialmente stabile rispetto al giorno precedente (33,37). Le vittime segnalate dal bollettino regionale sono quattro. In significativo aumento l'occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, che sale a quota 39 (+5) mentre si riducono i ricoveri in degenza, che sono 594 (-12).

    Sono stabili a 8.626 i nuovi casi di Covid rilevati Puglia su 26.612 test giornalieri registrati, con una incidenza del 32,4%. Le vittime sono state 10. Le persone attualmente positive sono 78.207, delle quali 424 sono ricoverate in area non critica (ieri 432) e 18 in terapia intensiva (ieri 17 ).

    Sono 11 le regioni che registrano questa settimana un'incidenza dei casi di Covid superiore a 1000 per 100mila abitanti rispetto a una media nazionale di 1071 per il periodo 1-7 luglio: Campania al 1482,5, Puglia al 1320,5, Abruzzo al 1291,6, Umbria al 1275,8, Lazio a 1250,9, Veneto a 1184,8, Sicilia a 1147,5 (con un ricalcolo dei dati relativi alla settimana precedente), Marche a 1133,2, Sardegna a 1125,5, Basilicata a 1101,5 ed Emilia Romagna 1045,9. Emerge dalla scheda sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio settimanale a cura dell’Iss. Nessuna regione è classificata a rischio basso.

    «Noi abbiamo sempre seguito le indicazioni delle autorità scientifiche in particolare di Ema e di Ecdc. C'è un confronto proprio in queste ore e valuteremo come adeguare l'utilizzo dei vaccini». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, che rispondendo poi sull'ipotesi di nuove regole per frenare la nuova ondata di Covid, a margine del convegno `La sanità della polizia di Stato 3.0´ ha aggiunto: «non ci sono cambiamenti di natura formale nelle regole ma c'è una richiesta di cautela: se si sta in un posto dove ci sono tante persone è importante prendere precauzioni». «È una fase diversa - ha continuato - abbiamo anticorpi monoclonali, antivirali, una protezione larga con i vaccini e quindi siamo in una condizione diversa rispetto al passato ma il covid è ancora una sfida di oggi e quindi non dobbiamo abbassare la guardia. In ogni situazione dove può

    esserci il rischio di contagio - ha ribadito - è importante avere la mascherina». «Credo che in queste giornate in cui il numero dei casi è piuttosto elevato bisogna avere più precauzione e più prudenza, questo lo chiediamo a tutti in modo particolare, nei luoghi al chiuso resta raccomandata la mascherina e i più fragili possono fare la quarta dose. Già oggi le persone con più di 80 anni e quelle che vivono nelle Rsa possono fare il richiamo. Non aspettate settembre ma fate subito la dose di richiamo», ha poi aggiunto il Ministro.

    Intanto mentre dilaga l’uso dei tamponi fai-da-te la Corta Costituzionale sbarra la strada a quelli eseguiti nelle parafarmacie. La decisione di consentire soltanto alle farmacie, e non anche alle parafarmacie, di effettuare tamponi rapidi antigenici e test sierologici rientra nella sfera della discrezionalità legislativa e non è una scelta irragionevole. È quanto ha affermato la Consulta con la sentenza n. 171, depositata oggi (redattore Filippo Patroni Griffi), dichiarando non fondate le questioni sollevate dal TAR Marche sull'articolo 1, commi 418 e 419, della legge n. 178 del 2020, con riferimento agli articoli 3 e 41 della Costituzione.

    Nuova uscita destinata a suscitare polemiche da parte del medico di fiducia di Silvio Berlusconi. «Accade che lavativi seriali, positivi al test #COVID19, non lavorino per settimane, sebbene asintomatici. Così si distrugge il Paese». Lo scrive su Twitter Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele. Quasi tutti polemici i commenti: «E dopo il virus morto, quelli che si contagiano per non lavorare. Non siamo un paese serio», «Basta colpevolizzare il singolo. Fino a ieri bisognava chiudersi in casa anche solo per sospetta positività per tutelare gli altri. Se non lo facevi eri considerato un delinquente. Ora se lo fai sei un lavativo. Forse sarebbe tempo di essere coerenti». A Zangrillo risponde anche il collega virologo Roberto Burioni: «C'è molto trambusto riguardo a un tweet del mio amico @azangrillo che si esprime sulla durata dell'isolamento con la sua - diciamo così - usuale energia dialettica. Non voglio neanche sfiorare la polemica sui lavativi che non mi interessa, ma Alberto, forse involontariamente, pone un problema estremamente importante che dovrebbe essere scientificamente all'ordine del giorno e non lo è». «Ovviamente - scrive Burioni - non possiamo lasciare in circolazione persone contagiose; allo stesso tempo non possiamo permetterci - come società - di privarci del lavoro di troppe persone per un eccesso di precauzione. Dopo i vaccini e gli antivirali è giunto il momento di capire come unire le esigenze di sicurezza sanitaria con quelle economiche, sociali e culturali del Paese. Come bilanciarle è compito esclusivo della politica: ma i dati sui quali decidere - conclude il virologo - deve fornirli la scienza».



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