Whirpool tira dritto: avanti con i licenziamenti a Napoli

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    MESTOLO DI BRONZO

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    Whirpool tira dritto: avanti con i licenziamenti a Napoli



    AGI - Non è servita la settimana in più di riflessione per riportare Whirlpool sul sentiero della conciliazione. L'azienda, infatti, ha annunciato di voler potare avanti la procedura di licenziamento collettivo per gli operai dello stabilimento di Napoli. E i sindacati sono già sul piede di guerra. "Dopo lunga riflessione abbiamo deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo. Siamo consapevoli della nostra scelta, siamo il più grande investitore e produttore di elettrodomestici in Italia", dice durante l'incontro Luigi La Morgia, ad di Whirlpool Italia confermando però la volontà a non chiudere al dialogo.

    "La procedura di licenziamento collettivo non è una pregiudiziale", ribadisce. "Nonostante abbiate disatteso l'accordo e usufruito di tutti i benefici del caso, state decidendo di avviare una procedura di licenziamento collettivo senza alcuna motivazione. Non avete avuto problemi ad accettare ammortizzatori, ma ne avete quando vi si chiede di non prendere decisioni unilaterali che non facilitano il dialogo e il confronto leale tra le parti. Chiedo all'azienda di non costringere le istituzioni a lavorare a un piano senza dialogo", le parole della viceministra al Mise, Alessandra Todde, che in questi mesi ha portato avanti le trattative.

    Interviene anche il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti definendo "irragionevole" la scelta di non accettare la proposta delle 13 settimane di cassa integrazione. "Siamo perplessi rispetto a questo rifiuto che danneggia solo i lavoratori Whirlpool, che dovrebbero invece essere tutelati", aggiunge.

    Le motivazioni della multinazionale arrivano tramite una nota: "A causa del forte calo della domanda della lavatrici prodotte a Napoli, lo stabilimento è diventato insostenibile per Whirlpool". Secondo l'azienda nonostante le trattative portate avanti e gli scenari di transizione prospettati non sarebbe emersa "nessuna alternativa".

    L'azienda si è detta pronta anche a fornire un pacchetto di incentivi per favorire l'esodo, resta aperta la possibilità per i dipendenti di trasferimento all'interno del gruppo. Nello specifico, sarà di 85mila euro l'incentivo per i lavoratori dello stabilimento di Napoli che decideranno di lasciare volontariamente l'azienda.

    "Dall'apertura della procedura di licenziamento collettivo, il 15 luglio sono 75 i giorni a disposizione per concretizzare alternative, mentre i lavoratori percepiranno la normale retribuzione", spiega la società. I sindacati non ci stanno e sono già sul piede di guerra. "Richiamiamo l'azienda alle sue responsabilità. L'avvio della procedura di licenziamento interrompe il dialogo. È necessario utilizzare tutti ammortizzatori sociali necessari, rispettando cosi' l'avviso comune siglato da Cgil- Cisl- Uil. Per quanto ci riguarda se Whirlpool mette in campo azioni offensive, sarà guerra", dichiara Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil.

    La Fiom di Napoli annuncia, inoltre, che "le lavoratrici e i lavoratori di Napoli risponderanno con forza e con iniziative esemplari. Con l'avvio della procedura di licenziamento collettivo annunciata oggi da Whirlpool, il dialogo con l'azienda da questo momento si interrompe. Ci aspettiamo un'iniziativa forte da parte del governo. Il governo non può limitarsi a prendere atto, deve intervenire".

    Dura anche la posizione di Uilm. "È arrivato il momento per il Ministero dello Sviluppo economico di dimostrare di avere la volontà e le capacità di influire ancora sulle vertenze del nostro Paese e in questo caso particolare di rivendicare insieme a noi il rispetto di un accordo firmato nel 2018 in sede istituzionale. Nel caso in cui il Ministero non assumesse iniziative concrete e si limitasse a qualche rimbrotto di facciata, diventerebbe colpevole come e più della multinazionale", commenta Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici.

    Intanto i dipendenti dello stabilimento di Napoli si riuniranno nel primo pomeriggio in assemblea per decidere le iniziative di lotta da intraprendere. Todde annuncia, intanto, una riconvocazione del tavolo a stretto giro con le parti coinvolte




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