Precipitano da oltre 20 metri, due operai morti in un cantiere a Roma

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    Precipitano da oltre 20 metri, due operai morti in un cantiere a Roma

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    Vigili del fuoco nel cantiere edile dove sono morti due operai in piazza Lodovico Cerva in zona Vigna Murata (ansa)

    L'incidente in zona Vigna Murata. I due lavoratori, Paolo Pasquali di 29 anni e Stefano Fallone, 53 anni, stavano tagliando delle imponenti travi di cemento all'ottavo piano di un edificio in corso di ristrutturazione e consolidamento. Si indaga per omicidio colposo. La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo: "Mai come ora è necessario uno sforzo unitario per rafforzare il sistema di prevenzione di infortuni e morti sul lavoro"

    di FLAMINIA SAVELLI


    Erano imbragati ma, forse, non agganciati alla struttura di supporto. Mentre tagliavano una trave di cemento l'impalcatura ha ceduto e sono precipitati nel vuoto dall'ottavo piano del palazzo. Un volo fatale, lungo oltre venti metri, per i due operai, di 53 e 29 anni, Stefano Fallone e Paolo Pasquali, che questa mattina stavano lavorando alla ristrutturazione di un palazzo moderno in piazza Lodovico Cerva, zona Vigna Murata. L'incidente, l'ennesimo su un posto di lavoro, è avvenuto poco dopo le 10, inutili i tentativi di soccorrerli dei colleghi e dei sanitari del 118. Delegati delle indagini sono ora gli agenti dei commissariati Esposizione e Tor Carbone.

    È stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per recuperare il corpo dei due operai. Mentre una squadra del Nucleo Speleo-alpino-fluviale ha messo in sicurezza la trave rimasta sospesa a venti metri d'altezza. Sono state quindi avviate le indagini all'interno del cantiere. Una maxi opera da 14milioni di euro tra la Cecchignola e l'Eur per la "riconversione a uso residenziale e commerciale" di un imponente edificio avviata nel 2019 e il cui termine è fissato nel 2022.

    Un primo sopralluogo degli ispettori del lavoro è stato già eseguito. Non sarebbero emerse irregolarità formali. Come indicato nel cantiere, sono stati previsti 378mila euro di oneri per la sicurezza. Ma, secondo i delegati sindacali, non sarebbero state rispettate tutte le misure necessarie previste nel cantiere: "I due operai non erano agganciati all'impalcatura - spiega Gianni Lombardo, Cgil - altrimenti si sarebbero salvati. Stiamo cercando di capire se c'era, all'interno della zona di lavoro, un responsabile incaricato di supervisionare il rispetto delle norme".

    È stato quindi disposto il sequestro di alcuni macchinari utilizzati nell'area di lavoro e gli incartamenti relativi. Proprio per domani, era stato previsto un ulteriore controllo degli ispettori per la verifica sulle nuove norme anti contagio da applicare nei cantieri.

    Intanto la Procura ha aperto un fascicolo per "omicidio colposo". Il pm Francesco Minisci, titolare del procedimento, ha svolto un sopralluogo nel cantiere dove si è consumata la tragedia e dovrà cercare di verificare se siano state rispettate le norme di sicurezza in tema di lavoro. Intanto sono stati sequestrati gli elmetti e le imbragature delle vittime.
    Atteso per domani il sopralluogo dei periti.

    "Agghiacciante la morte di due operai. È una interminabile scia di sangue e di vite stroncate nei luoghi di lavoro. Dove sono i controlli sulla sicurezza? La Cisl farà sentire la sua voce insieme agli altri sindacati: dobbiamo fermare questa strage quotidiana". Lo ha scritto su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

    "Auspichiamo che la magistratura chiarisca le dinamiche dell'accaduto e faccia piena luce su questa gravissima vicenda. Un ennesimo, tragico incidente mortale che addolora e indigna per la facilità con cui si continua a morire sul lavoro. Occorre intervenire rafforzando i controlli, la cultura della sicurezza e la formazione dei lavoratori, soprattutto nei settori dove il rischio infortuni è più elevato", così Armando Valiani, segretario regionale Ugl Lazio, ricordando che il sindacato è in tour con la manifestazione 'Lavorare per viverè volta a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema delle morti bianche. Basta stragi sul lavoro!".

    E la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo: "Sono vicina alle famiglie dei due operai e voglio ribadire un aspetto per me centrale nell'azione del mio Ministero e, più in generale, del governo: mai come ora, è necessario uno sforzo unitario per rafforzare il sistema di prevenzione di infortuni e morti sul lavoro. Aprirò il tavolo odierno partendo proprio da qui".





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