Quando i racconti di viaggio scorrevano su carta. 150 anni fa la prima cartolina

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    Quando i racconti di viaggio scorrevano su carta. 150 anni fa la prima cartolina

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    © Museum für Kommunikation Berlin

    Il 1° ottobre 1869 nasce in Austra la Correspondenz-Karte, cartoncino rigido più sottile, leggero ed economico delle lettere, destinata a diventare la testimonial dei piccoli e grandi viaggi per (quasi) un secolo e mezzo. Fino all'era di sms, social e Instagram

    di GIACOMO TALIGNANI

    C'era un tempo in cui non avevi davvero fatto un viaggio, non eri "stato", se non mandavi a qualcuno una cartolina di saluti. Poche righe per raccontare una vacanza, un luogo, una avventura, affrancate con un francobollo postale e inviate a parenti e amici. Oggi, fra social network, whatsapp, email e tecnologia dominante, il fascino delle cartoline scritte a mano a testimonianza di un lungo viaggio sembra gradualmente tramontare.

    Del resto è passato più di un secolo e mezzo da quella che è considerata generalmente la prima cartolina, spedita in Austria il 1° ottobre del 1869, di cui si celebra quindi il 150esimo anniversario.


    Le prime lettere decorate da illustrazioni nascono nella prima metà dell'Ottocento in Gran Bretagna. La prima proposta di cartolina postale è del 1865 e fu fatta dal consigliere delle poste prussiano Heinrich Wilhelm Von Stephan, ma non andò subito in porto per questione di costi. Così la prima cartolina postale del mondo fu la Correspondenz-Karte, un cartoncino emesso dalle poste dell'Impero Austro-Ungarico centocinquanta anni fa, inventato si crede da Emanuel Alexander Herrmann, professore d'economia all'accademia militare teresiana. Voleva essere un mezzo democratico, adatto a tutte le tasche.

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    Poco dopo le cartoline, cartoncini color avorio con francobollo e indirizzo e con un testo che non doveva superare le venti parole, precursore come regola dei famosi 140 caratteri che adottò Twitter, iniziarono a circolare in Europa e nel mondo. Il colore fu introdotto a fine del XIX secolo grazie agli svizzeri: il litografo zurighese Hans Jakob Schmid che lavorava per la Orell Füssli inventò il procedimento fotocromatico, che venne premiato con la medaglia d'oro all'Esposizione universale di Parigi del 1900. Al primo lancio nel 1869 seguì subito un successo del mezzo: un milione di copie vendute in un mese. La carta era buon mercato, non c'erano buste, potevano essere acquistate anche nei luoghi di vacanza.

    Inizialmente venivano colorate a mano, poi con i nuovi processi svizzeri prendeva forma il blu acceso dei fiumi, il verde intenso delle montagne, i colori dei paesaggi. Molte cartoline diventarono un oggetto da collezione, un qualcosa che oggi può valere anche migliaia di euro. Nel 1913 in Svizzera furono vendute circa 112 milioni di cartoline. Con la guerra diventarono un contatto fra soldati e famiglie, un bollettino per gli aggiornamenti dal fronte.

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    Celebre fu l'impegno della azienda svizzera Photoglob nel diffondere questo mezzo colorato. Ancora oggi questa ditta afferma di essere fra i più grandi editori di cartoline. Mentre circolarono fin da subito in grandi numeri in Francia, Svizzera e Austria in Italia cominciarono a diventare comuni dal 1874 quando costavano dai 5 a 10 centesimi. Fino agli anni Novanta, in tutto il mondo, sono stati oggetto di uso comune, per poi lasciare il passo alla tecnologia. L'anno scorso ad esempio gli americani hanno spedito ancora circa 630 milioni di cartoline, ma si tratta di un minimo storico da quando i servizi postali statunitensi hanno iniziato a permetterne la spedizione.

    Seppur per molti versi tramontate, il fascino delle cartoline rimane però fra migliaia di appassionati nel mondo che proprio a partire dal primo ottobre, data di celebrazioni, si riuniranno in varie città, dalla Francia sino al Brasile, per scambiarsi pezzi rari e commemorativi.

    Ad oggi esistono centinaia di siti che raccontano la "bellezza" delle cartoline, che celebrano il 150esimo anniversario, che trattano delle collezioni, che tentano di farle rivivere attraverso app come Postgram, oppure di progetti come quello di Frank Warren che con PostSecret dal 2005 ad oggi ha ricevuto milioni di frasi anonime da tutto il mondo. A Berlino il Museo della Comunicazione celebra la ricorrenza con una grande mostra a tema (foto), che si potrà ammirare fino al 5 gennaio prossimo.

    Con le centinaia di cartoline che riceve ogni settimana, che vanno da lettere d'amore a confessioni, Warren - proprio per celebrare la magia di questo mezzo di comunicazione- organizzerà una mostra al San Diego Museum nel tentativo di farle risplendere per sempre.









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