Il sindaco di Esino: “Il Comune è senza soldi, vendo piazza, panchine e Municipio”

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    MESTOLO DI BRONZO

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    Il sindaco di Esino: “Il Comune è senza soldi, vendo piazza, panchine e Municipio”

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    Appello-provocazione del primo cittadino in provincia di Lecco: «Lasciati soli contro lo spopolamento». All’asta i luoghi simbolo per far sopravvivere il paese e le sue tradizioni


    Minacciato dallo spopolamento, soffocato dalla mancanza di fondi pubblici, il Comune lombardo di Esino Lario, 747 abitanti in provincia di Lecco, mette in vendita i propri luoghi simbolo: il Municipio, la piazza, e anche le panchine. La decisione-provocazione è del sindaco Pietro Pensa, che sui principali quotidiani nazionali e sui giornali del territorio ha pubblicato un annuncio clamoroso. E, di fronte al Palazzo comunale, espone un’etichetta gigante con tanto di codice a barre, come si trattasse di un prodotto esposto in un negozio.

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    «In questi anni - scrive Pensa - Esino Lario è stato una guida e un’ispirazione per lo spirito imprenditoriale di migliaia di piccoli Comuni italiani». Ma i conti del bilancio comunale non tornano, «ecco perché - prosegue - ho deciso di prendere una posizione forte per il bene di tutti, mettendo in vendita i luoghi simbolo». L’offerta è - oltre che su alcuni quotidiani - sul sito vendesiesino.it, dove si può acquistare ciò che è in vendita di questo luogo a 910 metri di altitudine che sovrasta la sponda orientale del Lago di Como. La «perla delle Grigne», com’è soprannominato. «Nonostante la sua profonda anima innovatrice, nonostante il suo essere crocevia di incontri e scambi, i tentativi di resistere ad ogni costo - scrive amareggiato il sindaco - purtroppo non abbiamo più le risorse per combattere i problemi più grandi di noi». Non resta che fare appello ai privati.

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    Mancano sei giorni all’asta. Il Municipio è in vendita a 200 mila euro, il cartello di benvenuto a 1250, una panchina a 280 euro, con tanto di offerta 3x2. Ogni «oggetto» una descrizione precisa: «Panchina per esterno, utilizzata per anni da cittadini e turisti durante le loro passeggiate per le strade del Comune. Costituita da supporti laterali di fissaggio e sostegno in ghisa sferoidale con ampio basamento per uno stabile ancoraggio a pavimento, trattati con una mano di vernice protettiva e listoni in legno di pino».

    È evidente che l’appello-provocazione del sindaco Pensa è un grido d’allarme per tanti piccoli Comuni italiani «lasciati soli a lottare contro lo spopolamento». Mettendo a rischio - come in questo caso - non solo la sopravvivenza di un luogo, ma «culture e tradizioni secolari, tramandate fedelmente fino ai nostri giorni».


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