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Scoperta una nuova arma contro il tumore al seno
Fornito da Sanihelp.it SRL
Paolo Grillandi
Grazie a uno studio tutto italiano - pubblicato sulla rivista Oncogene ed effettuato da un team di ricercatori del milanese Centro per la genomica dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), con il sostegno dell'Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro (Airc) - è stata individuata un'arma in grado di attaccare il tumore al seno, controllando la crescita delle sue cellule staminali. Si tratta di una scoperta importante, giacché apre la strada allo sviluppo di nuovi farmaci capaci di colpire selettivamente il 'motore' del tumore, ossia di interrompere la proliferazione delle cellule staminali che lo rigenerano continuamente.
Si tratta di una scoperta fondamentale, dato che le cellule tumorali con proprietà staminali sono considerate le più pericolose, in quanto da esse dipendono sia la progressione della malattia sia le recidive: una singola cellula staminale tumorale può, infatti, rigenerare un intero tumore, anche dopo un trattamento chirurgico o farmacologico.
L'arma scoperta dal team coordinato da Francesco Nicassio è stata denominata miR-34a, ed è un micro-Rna , ossia una piccola molecola di Rna che si comporta come un interruttore molecolare capace di accendere migliaia di geni. Da anni i ricercatori erano sulle tracce di questo interruttore: sapevano che era capace di bloccare la crescita delle cellule tumorali, ma non era chiaro come lo facesse. Per scoprirlo i ricercatori hanno osservato la molecola all'opera durante la formazione e lo sviluppo della ghiandola mammaria; in tal modo hanno scoperto che, oltre alla proliferazione delle cellule, essa può controllarne le proprietà staminali, fondamentali nella rigenerazione dei tessuti.
Il nuovo obiettivo della ricerca sarà ora quello di utilizzare le nanotecnologie per portare le molecole nelle cellule malate. I ricercatori dell'Iit stanno già sperimentando nuove metodologie per veicolare i microRNA nelle cellule tumorali, con la speranza di portare avanti con successo questi studi.
Fonte
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