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PESCARA - Per il triennio 2013-2015, non ci sono più blocchi del turn-over.
Circa 1900 assunzioni tra medici, infermieri e personale tecnico-amministrativo, rese possibili grazie allo sblocco del turn over. Sblocco che si è avuto, a sua volta, grazie al pareggio di bilancio della Regione Abruzzo, raggiunto nel 2010, mantenuto per tre anni consecutivi. Infatti sia nel 2011 che nel 2012 è stato possibile sostituire il 90% dei medici cessati e il 40% degli infermieri nel 2011 e il 50% nel 2012.
Le Asl, quindi, hanno potuto assumere, sostituire tutto il personale cessato dal servizio e procedere alla copertura di posti vacanti in organico, che attualmente risultano occupati da personale a tempo determinato.. Le assunzioni, infatti, ricomprendono sia le sostituzioni di personale cessato che le trasformazioni di precedenti rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Il governatore Chiodi: " Si può dire che in media ogni Azienda Sanitaria ha assunto da settembre 2010 ad oggi, più di 470 unità di personale.
Voglio ricordare, che con la firma del Piano di rientro prima e del commissariamento dopo, all'Abruzzo era stato imposto il blocco totale delle assunzioni di personale, ovvero non era possibile sostituire il personale cessato o andato in pensione. Con il pareggio di bilancio del 2010 siamo stati autorizzati allo sblocco parziale del turn-over.
La Regione Abruzzo oggi ha superato i target previsti dal piano di rientro dei deficit sanitari, sia in termini economici con un equilibrio dei conti strutturale dopo tre anni e sia in termini sanitari con il miglioramento nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. E considerate che l'Abruzzo, dagli ultimi dati disponibili, ha un rapporto tra personale sanitario ed abitanti di 11,1 unità di personale sanitario ogni 1000 abitanti, contro una media italiana di 10,7, di cui di 2 medici ogni 1000 abitanti (la media italiana è di 1,8 ogni 1000 abitanti) e di 4,8 infermieri ogni 1000 abitanti (la media italiana è di 4,4 ogni 1000 abitanti), mentre altre regioni in piano di rientro come il Lazio hanno un rapporto di 8,3 e Puglia e Campania di 9".
C.Di Giovanni
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