Casola Valsenio e il ritorno dei "frutti dimenticati"

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    Casola Valsenio e il ritorno dei "frutti dimenticati"

    Autunno a colori al Giardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni”


    In provincia di Ravenna l'autunno ha il sapore non solo di noci e mele cotogne ma anche di giuggiole , sorbe e azzeruole. Ovvero, i frutti dimenticati. Scopriamoli tutti
    livia fabietti (nexta)

    Piacevoli i weekend d’autunno, occasioni ghiotte per ritagliarsi gite fuori porta allietati dai colori caldi della natura, pronti a calpestare quel morbido tappeto di foglie tipico della stagione. Il Belpaese, oltre al grande appeal delle città d’arte e le località sciisctiche, merita di essere scoperta puntando l’obiettivo su realtà minori, borghi e dimensioni a misura d’uomo dove si respira un’atmosfera d’altri tempi, pacata, rilassata, equilibrata e perfetta per intensi momenti slow.

    LE IMPERDIBILI SAGRE DI OTTOBRE

    In quel dell’Appennino Romagnolo, a fare capolino è Casola Valsenio, un comune adagiato nell’area collinare e montana della provincia di Ravenna, una dimensione dagli antichi trascorsi dove, grazie a preziosi ritrovamenti archeologici, è possibile certificare la presenza di insediamenti etruschi, gallici e romani. La caccia al tesoro che porta alla ricerca delle testimonianze del suo passato, conduce fino al Monte Battaglia, là dove si trovano i resti di una rocca medievale, teatro d'azione nel basso Medioevo di innumerevoli dispute per il controllo del territorio così come durante la seconda guerra mondiale per la liberazione partigiana condotta dalla 36ª Brigata Garibaldi nella disperata difesa del territorio contro le forze tedesche, battaglia che, oltre a distruggere il complesso architettonico, costò la vita a migliaia di persone portando la struttura, in seguito ad un accurato restauro, ad essere eletta come luogo di memoria e commemorazione, una realtà dalla grande forza evocativa dove riflettere sul valore dell’umanità e la pace dei popoli.

    Fu proprio qui, a Casola Valsenio, uno dei tratti pittoreschi della valle del Senio, che lo scrittore Alfredo Oriani compose tutte le sue opere: oggi giorno è possibile visitare la sua antica austera casa-museo “Il Cardello”, per molti anni la foresteria dell’Abbazia di Valsenio, un complesso benedettino del X secolo, un raro esempio di abitazione signorile romagnola con quell’arredo così sobrio che si ammira visitando lo studio, la camera da letto e la sua bibilioteca.

    Lo sviluppo turistico di Casola Valsenio ruota però soprattutto intorno al suo fascino ambientale e alle ricchezze della terra e, nello specifico alle erbe officinali tanto da essere chiamato il "Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati o ancora “la Piccola Provenza Italiana”; un vanto questo che tutti possono toccare con mano visitando il Giardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni” (via del Corso 6, 48010 Casola Valsenio, Tel. 0546 73158, www.ilgiardinodelleerbe.it), dedicato proprio a colui che fu il pioniere dell'erboristeria italiana là dove, nei suoi quattro ettari di superficie, si coltivano e conservano piante di interesse officinale ed aromatico, se ne contano almeno quattrocento.

    L’autunno accorcia le distanza con la terra invitando tutti a prendere parte alla Festa dei Frutti Dimenticati, in programma il 12-13 ed il 19-20 ottobre, un momento in cui è possibile scoprire i segreti, le qualità e le peculiarità di quelle piante che, fin dal basso medioevo, venivano lavorate nelle officine dei conventi e costituivano una preziosa scorta di cibo, un vero e proprio bottino da custodire e sfruttare durante il duro inverno. I loro nomi possono suonare non poi così nuovi: sono giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina o ancora noci, nocciole, melagrane, ingredienti alla base dei ristoranti della zona che li renderanno veri e propri protagonisti dei propri menù per tutto l’autunno.

    IL RECUPERO DEI FRUTTI ANTICHI

    La “Cucina ai frutti dimenticati” è una ghiotta occasione per sperimentare in maniera del tutto innovativa, piacevole e sfiziosa, quel curioso binomio tra frutti della terra e le piante aromatiche: il risultato sono insalate di sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce, o di finocchio selvatico con tarassaco, cerfoglio e salsa di melograno, risotti di pere volpine, arrosto di arista con castagne e lamponi o il rotolo di vitello al melograno, la crostata di marmellata di sorbe, le prugnole ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole ed il tipico, "migliaccio", realizzato con mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane, raffermo grattugiato, canditi, riso e, per chi volesse seguire la ricetta originale, bisogna aggiungere sangue di maiale.

    LE FOTO DEI FRUTTI DIMENTICATI DA RISCOPRIRE

    Informazioni utili:
    Pro Loco Casola Valsenio
    Tel. 0546 73033
    www.terredifaenza.it


    http://www.lastampa.it/2013/10/10/societa/...VEK/pagina.html
     
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