Juventus-Milan 1-0: il segno di Ronaldo, Supercoppa ai bianconeri

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    Juventus-Milan 1-0: il segno di Ronaldo, Supercoppa ai bianconeri

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    L'esultanza di Cristiano Ronaldo (afp)

    Alla sua prima finale con la squadra di Allegri, il portoghese è subito decisivo con una rete nella ripresa. Nel finale espulso Kessié, solo uno spezzone di gara per Higuain

    dal nostro inviato ENRICO CURRO'

    GEDDA - Il calcio italiano ha esportato in Arabia Saudita la decima edizione itinerante della Supercoppa e ha compiuto la sua missione, economica (22,5 milioni di euro per 3 finali in 5 anni) e non solo. Ha offerto a nuovi tifosi una finale dignitosa, ha contribuito a una più massiccia apertura al pubblico femminile e ha regalato alla folla l'esito annunciato: la vittoria della Juventus con gol di Cristiano Ronaldo, anche qui accolto come la star del mondo globale che internet ha ormai battezzato in ogni angolo dell'universo, non soltanto calcistico. Una traversa di Cutrone sullo 0-0 ha indirizzato il risultato. Il trionfo della stella più luccicante, così scontato da diventare sempre ovvio, ha accentuato, per converso, la malinconica caduta del campione in caduta che il fuoriclasse portoghese ha di fatto scacciato dalla Juventus. Higuain, febbricitante, ha giocato soltanto la mezz'oretta finale, in cui la severa espulsione di Kessié, decisa dal Var, ha lasciato il Milan in 10, precludendo all'argentino il riscatto dalla serata di novembre in cui, contro la Juventus a San Siro, sbagliò un rigore e venne espulso, entrando in una crisi che lo sta spingendo forse verso il precoce addio a Milanello, per l'approdo a Londra nel Chelsea: nelle prossime ore se ne saprà di più.

    STADIO DA FAVOLA - Del primo tempo, dominato nel palleggio dalla Juventus e col Milan attento a non aprire troppi spazi letali, resta nella memoria soprattutto l'entusiasmo del pubblico saudita. Dentro uno stadio bellissimo e pienissimo, con congrua presenza femminile, gli spettatori si sono accesi a ogni abbozzo di giocata fuori dall'ordinario e le loro grida di stupore hanno ricordato un po' quelle della folla giapponese nel 2002, al Mondiale. I decibel si sono innalzati quando Cristiano Ronaldo prendeva palla oppure per le sterzate di Cancelo, per gli scatti in velocità di Chiellini, per i giochi di suola e per un colpo di tacco di Paquetà. L'elenco dei mirabilia, intasato di juventini con la sola presenza di un milanista, dà la misura dell'andamento della prima porzione di partita, aperta in verità da un episodio molto globale e non proprio eccezionale: la corsa sul campo di un invasore, che è riuscito a stringere la mano a Zapata e a farsi un selfie con Cristiano, prima di essere abbrancato dagli uomini della sicurezza.

    CONTROLLO BIANCONERO - L'egemonia della Juve, schierata con il 4-4-2 contro il 4-3-3 avversario, non si è tradotta in gol per una certa trascuratezza negli ultimi metri. Un contropiede sperperato per leggerezza da CR7, un gol annullato per netto fuorigioco di Matuidi (Zapata, in scivolata, aveva fatto autorete) e soprattutto un'artistica sforbiciata del massimo fuoriclasse in campo, su cross dal fondo di Douglas Costa, sono stati i prodotti juventini più spaventevoli per Donnarumma. Szczesny, invece, si è spaventato da solo con un'uscita a vuoto su corner, perdonata da Bakayoko. Un destro sbilenco di Çalhanoglu, imbeccato da Paquetà soffiando palla a Bentancour vittima di leziosismo, ha confermato che la catena di sinistra tra il turco e il brasiliano poteva essere la risorsa offensiva più consistente per Gattuso e per alleviare la solitudine di Cutrone, dato il precario sostegno offerto a destra da Castillejo, che ha costretto Kessié a sfiancarsi in un doppio lavoro tra copertura e ripartenza. La tecnica superiore di Pjanic, Bentancour, Costa e Dybala, sull'altro fronte, inchiodava Bakayoko a un mero ruolo da incontrista. Quattro ammonizioni, distribuite con equità (Pjanic e Alex Sandro, Douglas Costa, Çalhanoglu e Castillejo), hanno ricordato che di una finale si trattava, con annessa tensione.

    IL MORSO DI CR7 - Malgrado le premesse tattiche, la ripresa si è aperta con un notevole rischio per la Juventus. Un contropiede di Çalhanoglu, intercettato da Pjanic, ha recapitato il pallone in area a Cutrone: girata serpentesca di sinistro e traversa. La Juve, però, ha assorbito bene il colpo, dopo un altro contropiede di Cutrone, non sfruttato da Kessié. Alle proteste deboli per un fallo di mano di Zapata hanno fatto seguito i due agguati del più atteso dallo stadio. Cristiano si è preparato al morso decisivo con un assaggio (conversione da sinistra e sparo, attutito da Donnarumma) e lo ha poi eseguito appena dopo il quarto d'ora: dettando il lancio di Pjanic con uno scatto lineare, ha sorpreso Romagnoli alle spalle e di testa ha segnato il gol che la folla gli chiedeva.

    VAR PROTAGONISTA - Poi il pubblico saudita, che in verità già lo conosce nel campionato locale, ha avuto modo di apprendere meglio che cosa sia il Var. Dopo l'annullamento per fuorigioco del potenziale 2-0 di Dybala, la videoassistenza ha punito col cartellino rosso un'entrata a centrocampo di Kessié su Emre Can da poco inserito al posto di Pjanic. Era il 29' e l'espulsione ha vanificato la mossa tattica di Gattuso, che al 25' aveva varato il 4-4-2, estraendo dalla panchina Higuain e Borini, per togliere Castillejo e Paquetà. Il ricorso al doppio attaccante è stato presto accantonato: per attenuare lo squilibrio dell'inferiorità numerica, Conti ha sostituito Cutrone e Higuain, correndo invano in mezzo agli ex compagni in sovrannumero, ha avuto qualche sussulto d'orgoglio, come quando ha fatto ammonire Dybala per un abbraccio polipesco. L'azione più illusoria, a 5' dalla fine, è nata dalla tenacia di Bakayoko e da un cross basso di Çalhanoglu. L'anticipo di Emre Can su Conti ha indotto il Milan a invocare il Var. Invano: gli sono rimasti il finale di partita in attacco più che generoso e un'onorevole sconfitta. Higuain si è molto lamentato con Banti prima della premiazione, reclamando un rigore con toni accesi. Ma neanche questa era la sua serata.

    JUVENTUS-MILAN 1-0 (0-0)
    Juventus (4-4-2) Szczesny - Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro - Douglas Costa (44' st Khedira), Bentancur (40' st Bernardeschi), Pjanic (19' st Emre Can), Matuidi - Dybala, Ronaldo.
    Milan (4-3-3) G.Donnarumma - Calabria, Zapata, Romagnoli, Rodriguez - Kessié, Bakayoko, Paquetà (26' st Paquetà), Kessié - Castillejo (26' st Higuain), Cutrone (34' st Conti), Calhanoglu.
    Arbitro: Banti.
    Reti: 16' st Ronaldo
    Note: espulso Kessié al 29' st. Ammoniti Calhanoglu, Alex Sandro, Pjanic, Castillejo, Calabria, Rodriguez, Dybala. Spettatori 61.235.






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